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E' appena terminato il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Filadelfia, nel quale si è deliberato il progetto che prevede una progettazione unica dell'intera area del futuro Stadio Filadelfia, ma con un'apertura del cantiere suddivisa su tre diversi lotti, comprendenti i due terreni di gioco e l'area commerciale-museale.Il CdA ha deliberato che si inizierà con la parte sportiva, con voto favorevole di Vignale (Regione Piemonte), Ferrauto (Torino FC) e Voltolini (Comitato Dignità Granata), mentre per la parte commerciale-museale si dovrà attendere il reperimento di ulteriori risorse. Allarmato, a questo riguardo, è Domenico Beccaria, che si è astenuto in CdA e che ora teme che lo slittamento dei lavori di una parte considerata molto importante per il progetto diventi, in realtà, un rinvio a tempo indeterminato. Ai nostri microfoni ha, infatti, commentato così gli sviluppi odierni: 'Questa iniziativa tradisce, a mio parere, il mandato originario della Fondazione. Il Filadelfia non è, né è mai stato nelle intenzioni di molti di noi, un semplice campo sportivo, ma qualcosa di più, del quale la parte museale è componente fondamentale ed integrante'.Ammonisce poi Beccaria che il rischio consista nel fatto che che 'da parte del Torino FC, ormai soddisfatta la sua esigenza sportiva, non ci sia il sufficiente impegno nell'attività di reperimento fondi. Per senso di responsabilità nei confronti della Fondazione Filadelfia, per consentire alla Città di Torino di erogare i fondi deliberati e per creare i presupposti per una futura collaborazione all'interno della Fondazione, libera da traumi e fratture interne, ho deciso di non votare contro ma di assumera la posizione più sfumata dell'astensione'.A breve vi proporremo anche le opinioni, a caldo, di tutti gli altri protagonisti della vicenda.Diego Fornero
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