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Filadelfia, dibattito senza il Comune

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di Paolo Morelli Ieri sera, al dibattito granata sul Filadelfia svoltosi a Grugliasco, spiccavano due grandi assenze: Sergio Chiamparino ed Ettore Forieri. Nemmeno Cairo era presente, ma in sua rappresentanza vi era il consigliere del Torino FC...
Redazione Toro News

di Paolo Morelli

Ieri sera, al dibattito granata sul Filadelfia svoltosi a Grugliasco, spiccavano due grandi assenze: Sergio Chiamparino ed Ettore Forieri. Nemmeno Cairo era presente, ma in sua rappresentanza vi era il consigliere del Torino FC Giuseppe Ferrauto. Presenti invece i tifosi, instancabili, seppure in numero inferiore alle aspettative, e alcuni rappresentanti dell'Associazione Memoria Storica Granata.Un dibattito acceso. Gli oltre dieci anni di prese in giro, lotte e delusioni stanno lasciando il segno nel popolo granata. Fioccano le accuse soprattutto ai danni della Fondazione, che finora non ha concluso nulla. «Se i tifosi non vogliono più prendere la strada della Fondazione - spiega Ferrauto - il Torino FC ne prenderà atto e sceglierà un'altra strada percorribile». Ma ricominciare un'altra volta da zero non pare convenire a nessuno. Il problema grosso sono le ipoteche che gravano sul terreno, che - va tenuto bene a mente - è di proprietà del Comune: finché non verranno sbloccate non permetteranno nessuna costruzione. «Cairo ha preso il Toro a zero euro - commenta un tifoso - quindi ora costruisca il Fila». E i tifosi sembrano non avere più fiducia nella società, né soprattutto nel Comune, che ha disertato l'incontro.Le accuse volano anche ai danni di chi al tavolo del Filadelfia (protrattosi negli ultimi due, tre anni) ci si è seduto. «Il 4 luglio 2006, durante un consiglio di circoscrizione (la 9, ndr), avevo fatto notare l'opposizione della Uniriscossioni alla costruzione del Fila». A parlare è Marina Cismondi, tifosa attivista da sempre in prima linea per il glorioso stadio. Di quelle ipoteche, insomma, si era già a conoscenza tre anni fa. «Perché chi era al tavolo non lo sapeva?». Il dibattito si accende. «Perché voi non ce l'avete detto?» è la replica di Domenico Beccaria, dell'Associazione Memoria Storica Granata, che sottolinea: «Un conto è sapere che l'Uniriscossioni ha fatto ricorso, un conto è sapere che l'Uniriscossioni avrebbe la possibilità di fare ricorso». Nonostante gli attriti però, grazie al richiamo all'ordine da parte di Fabrizio Turco, moderatore della serata, si cerca di prendere atto degli errori fatti in passato. Scontrarsi tra tifosi non serve, anzi, è controproducente. E' importante restare compatti, ancora.Vincenzo Chieppa, consigliere regionale ospite della serata, interviene: «Credo ci sia stata carenza di volontà politica nel risolvere la situazione. Personalmente - confessa- mi sto impegnando perché l'amministrazione regionale possa avere un ruolo attivo nella vicenda». Poi aggiunge: «Il cittadino deve potersi fidare dell'amministrazione pubblica». La parola ad un tifoso: «Il merito di questi due anni di lotte è aver fatto parlare del Filadelfia. Questa sera abbiamo avuto la conferma che Chiamparino dà un peso diverso alla nostra parte di cittadinanza. Il sindaco doveva essere qui per rispondere a dei cittadini». Rilancia ancora Ferrauto: «Voi potreste entrare nella Fondazione come controllori». Fondazione o non Fondazione, è bene decidere se andare avanti o meno, e la platea sembra orientata verso la prima scelta.Le cose vanno organizzate bene e in tanti, e il sindaco Chiamparino dovrà aspettarsi una visita dei tifosi granata («se lui non viene da noi, noi andiamo da lui») che hanno voglia di confrontarsi, civilmente s'intende, con il primo cittadino che non c'era. Ora si commemori il Grande Torino, e come non ci si dimentica degli Invincibili, sarà bene non dimenticarsi del loro stadio. Chi ha interesse affinché lo stadio non venga ricostruito, gongola nel vedere la protesta assottigliarsi sempre più, non diamogliene occasione.