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Cari giocatori,
mi rivolgo a voi direttamente, sperando che nelle lunghe ore del ritiro e nella notte (magari insonne) che precede la partita abbiate e il tempo e la voglia di leggere queste poche...
"Cari giocatori,
"mi rivolgo a voi direttamente, sperando che nelle lunghe ore del ritiro e nella notte (magari insonne) che precede la partita abbiate e il tempo e la voglia di leggere queste poche righe per trovare un’ultima grande motivazione. Di appelli e predicozzi in questi giorni ne avete ricevuti anche troppi, per cui vi segnalo solo tre istantanee, tre storie con una morale comune.
"ISTANTANEA 1: Old Trafford di Manchester, un uomo da solo in mezzo a 2 giganti li supera con una giocata incredibile che sembra uscita da un fumetto giapponese e segna un gol strepitoso.
"ISTANTANEA 2: nel torinese un uomo è convinto che con i brevetti di una società sull’orlo del fallimento si possano fare miliardi. Da quell’intuizione è nata una realtà che, oggi, è una delle poche leader mondiali nella valorizzazione di brevetti, con un fatturato che ha più di otto zeri.
"ISTANTANEA 3: Nepal, quota 7000, campo base del Cho Oyu. Dopo due settimane di adattamento all’altitudine, un giovane alpinista sta per partire per l’assalto finale alla sesta vetta più alta del mondo. La notte prima nevica e il tempo rimane inclemente per oltre due settimane. Tanti compagni lasciano perdere, lui rimane. L’ultimo giorno utile, il tempo migliora e il sogno diventa realtà: la Dea Turchese, così si chiama la montagna in italiano, è vinta.
"Cos’hanno in comune queste tre storie ? Il fatto che ognuno dei protagonisti sia andato oltre i propri limiti, credendo in sé stesso, nelle proprie potenzialità, senza pensare cosa o chi aveva di fronte, vincendo il più grande ostacolo che un uomo si trova a dover combattere in tutte le realtà: il proprio io, con le sue paure e le sue incertezze.
"Vorrei che non pensaste più a quanto successo in passato, alle parole di questi giorni, agli screzi, ai voti di tifosi e giornalisti e che per 90 minuti vi dimenticaste non solo di voi stessi, ma anche di giocare in uno stadio colmo di cuori urlanti e trepidanti per concentrarvi solo sulle vostre capacità. Ne avete. Talmente tante che forse non ve ne rendete nemmeno conto. Tutto quello che vi si chiede e di tirarle fuori. L’anno scorso avete dimostrato che il calcio è una cosa semplice quanto meravigliosa perché è uno sport libero e soprattutto, nonostante tutte le parole e i soldi che ci girano attorno, rimane un grande gioco. In cui voi siete e sapete essere bravi. Scendete in campo allora non per battere l’avversario ma per vincere voi stessi. Il resto sarà una conseguenza.
FORZA RAGAZZI!
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