mondo granata
Frastornati…
di Giacomo Serafinelli
Buongiorno Toro...potrei star qui a scrivere di calcio, di gioco, tattiche e moduli.
Ma 4-3-1-2, 4-4-2, 4-2-3-1, sono sistemi con i quali una squadra scende in campo, mentre sabato, il Toro, in campo non è sceso.
O almeno non per tutta la partita; lo si è visto a sprazzi, abbiamo indovinato dei movimenti e degli accenni di gioco, ma, soprattutto dopo il vantaggio, e soprattutto dopo il primo tempo, la squadra non c'è più stata.
Fa male scrivere queste cose, soprattutto a chi, forse ingenuamente, considera il calcio un gioco;
sì, è vero, ci sono molti interessi che lo muovono, ma quando si è in campo si è ragazzi in pantaloni corti che corrono dietro ad un pallone. E questo è divertente, o dovrebbe esserlo.
Invece ultimamente al Toro si vedono solo facce tristi e visi imbronciati, e i cartellini non arrivano per la durezza degli interventi (anzi, da questo punto di vista siamo tra le squadre più corrette del campionato), ma per il nervosismo dei giocatori.
Fino a poche settimane fa avevamo inanellato un filotto di dieci risultati utili consecutivi, c'era entusiasmo ed eravamo arrivati a ridosso delle prime.
Poi, nonostante una campagna acquisti che pare abbia portato più alternative sia in attacco che a centrocampo, e nonostante siano rimasti i “pezzi” più pregiati, qualcosa sembra essersi rotto: il gioco si è involuto, la gagliardia si è trasformata in titubanza, la sicurezza in esitazione.
Ognuno può trarre le sue conclusioni, sicuramente tutte valide e degne di considerazione, e ciascun tifoso avrà in testa le cause di questa situazione.
Io mi limito a constatare che lassù si continua a far punti e che per i ritardatari c'è una sola cosa da fare: svegliarsi e cominciare a correre, perché il treno per la serie A non aspetta nessuno.
Nenache noi, neanche se ci chiamiamo Toro.
Ti voglio lasciare citandoti una frase di Goethe: “Le cose migliori si ottengono soltanto con il massimo della passione.”
Mi sembra un valido spunto di riflessione.
Buona giornata Toro e ricorda: nel dubbio, tira in porta!
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