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‘Fuoriarea’ diventa un libro

‘Fuoriarea’ diventa un libro - immagine 1
di Marco Peroni
Redazione Toro News

Forse non è precisamente il botto che vi aspettavate, ma una piccola notizia “di mercato” devo darvela anche io: a settembre sarà disponibile sullo “Store” di Toronews il libro di Fuoriarea. Con tutti gli articoli tirati a lucido per l’occasione, passati per la lima, introdotti da un lungo racconto in cui vado alle origini della rubrica (ve lo dico? Sono arrivato fino al 1990, sul tetto della mia scuola), accompagnati da un cd che secondo me farà parlare... Insomma, non volevo fare solo una raccolta di articoli ma qualcosa di più, e ci ho scritto parecchie cose tutto intorno: è più di un mese che ci lavoro e ho già fatto fuori una sedia a furia di dondolarmi, un ventilatore che ho fuso, almeno 10-12 chili di tabù e sigarette come in trincea. Il tavolo – che quando scrivo un libro non metto mai in ordine finché non ho finito – è sotto una montagna di brutte copie corrette a penna, cd senza custodia, tazzine di caffè vuote, bollette, una multa presa a Gorizia a metà maggio, locandine di serate che faccio in giro e pure la telecamerina di Skype. Il portatile sbuca come una marmotta dalla tana, io mi faccio largo coi gomiti e continuo a sistemare questo lavoro felice come una pasqua, coronando un vecchio sogno. Dimenticavo il titolo: Balzaretti non se la sente, preso da uno degli articoli più letti della rubrica e, mi sa, anche della storia di Toronews. Sta diventando come lo sognavo: agile e irriverente, veloce e sanguigno, un po’ acido, ma che apre le finestre e va più a fondo di quello che può sembrare a prima vista. Una fotografia da tenere nel portafoglio, un libro diverso per gente diversa, inutile per qualsiasi altra tifoseria (una rubrica come Fuoriarea non avrebbe senso da nessun altra parte: quali sono, ad esempio, i libri o i dischi “da Milan?”). Nella scrittura degli articoli sono stati fondamentali, inoltre, incoraggiamenti, suggerimenti, critiche e pacche sulla spalla di moltissimi di voi. Vorrò considerarlo quindi, a tutti gli effetti, un libro “nostro”: da sgualcire, consumare, regalare, sottolineare, tirare addosso a qualcuno e magari, qualche volta, leggere pure sottovoce in solitudine. Non manderò in soffitta la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, ma questo libro mi piace proprio. Può stare bene a fianco dei bellissimi lavori che già raccontato la nostra storia anno per anno, partita per partita, giocatore per giocatore, se non altro perché è decisamente diverso.Dalla prossima settimana e per tutto agosto, ogni giovedì mattina uscirà un vecchio articolo di Fuoriarea. Così, intanto che si entra in clima, faccio un po’ di vacanza pure io.Un abbraccio a tutti, buone vacanze e a presto! Marco