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Gesti

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di Silvia LachelloSabato 29 gennaio 2011, Crotone-Torino 1-1, seraCaro Diario,spettri di pareggite e barlumi di Toro.Certo che se non ci fosse il Capitano... be’, la matematica non è un’opinione, no?Comunque... barlumi di Toro e...
Redazione Toro News

di Silvia LachelloSabato 29 gennaio 2011, Crotone-Torino 1-1, seraCaro Diario,spettri di pareggite e barlumi di Toro.Certo che se non ci fosse il Capitano... be’, la matematica non è un’opinione, no?Comunque... barlumi di Toro e spettri di pareggite.Vediamo come va sabato prossimo, via...No, non sono un’incontentabile, è solo che certe notizie, certe brutte notizie, certe brutte notizie che cascano fra capo e collo, be’: sono difficili da digerire.I nostri Eroi sono sempre giovani e forti, no?Lui si chiama Emiliano Mondonico e oggi non è né giovane né forte, bensì un Uomo in fuga per la vittoria. Forza.Domenica 30 gennaio 2011Caro Diario,ci sono gesti che passano alla Storia, sono Storia nel momento stesso in cui accadono.Quella sedia alzata ad Amsterdam ci è stata scagliata dentro proprio nell’istante in cui veniva protesa verso il cielo.Te ne ricordi? Sì? Anche io e me ne sono ricordata spesso durante gli anni.E’ il momento di restituire il favore, di mettere in pratica l’insegnamento, di alzare NOI quella sedia e fare muro intorno al Mondo.Non un muro di pianto, di commiserazione, di tristezza (oh be’, questa sì, dai...), quanto piuttosto un muro di forza, di fiducia, di TIFO.Tifo vero, tifo da maglia numero 12, quella roba lì.Alzare una sedia... un gesto apparentemente insensato, sicuramente folle, di quella follia sana di cui solo i sognatori con i piedi per terra sono dispensatori, un gesto apparentemente inutile che diventa un PER SEMPRE, che nei pochi secondi durante il quale si verifica, diventa filosofia di vita, diventa codice morale, diventa immagine di quello che non si era riuscito ad esprimere fino a lì se non con tanta verbosità.Meno male che nevica: le idee si fanno più chiare, la pace si fa spazio nel cuore, i rumori diventano suoni e tutto ciò che, ora, voglio sentire intorno è il click-click-click della mia macchina fotografica.Lunedì 31 gennaio 2011Caro Diario,Micaela mi ha mandato il suo personale elenco di "cose da cui si capisce che sono del Toro", leggi qui:- non indosso mai maglia o camicia bianca e pantaloni neri (e viceversa)- sono un'inguaribile romantica- di solito, per giungere ad un obiettivo, non scelgo mai la strada più semplice- detesto chi, per arrivare ad un obiettivo, prende le scorciatoie- sono una grande sognatrice, a volte anche ad occhi aperti- tra i tanti difetti che ho, c'è un pregio che spicca, ed è una grande, grandissima pazienza- sono abbastanza socievole, ma ogni tanto attraverso dei meravigliosi momenti di profonda malinconia- non ho mai smesso di credere nell'amore, anche se questo molte volte mi ha tradita- è incredibile come una cosa apparentemente semplice, che ad altri riuscirebbe tranquillamente, riesca a diventare per me tremendamente e dannatamente complicata- ho imparato a gioire delle piccole coseAlzi la mano chi non si riconosce in almeno una di queste "cose".Nell’elenco di Micaela c’è tutto: i cromatismi, i sentimenti, l’animo, l’anima, la fede, la filosofia.Grazie, Micaela, spero di vederti presto.Oggi pioviggina, che mi piaccia non è un mistero, che oggi mi piaccia un po’ di più credo sia dovuto all’influenza: la febbre ha un effetto lisergico.Mi aggiro per casa come il fantasma di Canterville, ululando tenebrosamente ogni volta in cui un nuovo muscolo si aggiunge al coro dei dolenti di cui mi sembra di essere fatta.Quasi quasi mi metto a letto a guardare un film... un cartone: che cosa ne dici?Non so decidermi fra "Fantasia 2000" e "Piovono polpette"... mi sa che scelgo quest’ultimo, se non sbaglio l’inizio descriveva alla perfezione qualche cosa che conosco bene...Lunedì 31 gennaio 2011, più tardiCaro Diario,"viva pur la cioccolata e colui che l’ha inventata".No, non sono impazzita: la verità testé pronunciata venne scritta da Carlo Goldoni due secoli e mezzo fa. Due secoli e mezzo fa!!!Non c'entra nulla, ma ci tenevo a dirlo.Ritornando a quanto detto prima: infine ho visto "Piovono polpette".Inizia con la voce di colui che si scoprirà essere il protagonista e che dice: Vi è mai capitato di sentirvi... un po' diversi dagli altri? Come se aveste qualcosa di unico da offrire al mondo... se solo trovaste il modo di dimostrarlo alla gente... allora, sapete esattamente come mi sono sentito a essere... me.Un po’ diversi dagli altri... come se avessimo qualcosa di unico da offrire al mondo... se solo trovassimo il modo di dimostrarlo alla gente... non so bene come spiegartelo, ma tutto questo mi ricorda il Toro, idealmente parlando, tifosisticamente parlando, graniticamente parlando, Granaticamente parlando.Tra l’altro... la sagra delle pere continua, trallellero trallallà. Non colorati che vengono trafitti da bianconeri: che mistero buffo.Ieri sera sono andata a dormire con le galline e con la giuve in vantaggio, questa mattina mi sono svegliata e la giuve, cucù, non era più in vantaggio.Forse è stato quello il motivo per cui mi sono sentita abbastanza in forma per andare al lavoro come se niente fosse, nonostante la febbre... salvo poi afflosciarmi su me stessa e farmi cacciare via (benevolmente) per evitare di fare da untrice all’azienda intera.Sono perfino andata a prendere il caffè dal barista gobbo, che mi ha dato interessanti spunti di riflessione.Oh, non l’ha fatto apposta, eh? Però ci è riuscito.E’ stato quando mi ha detto: "La giuve non esiste più... io cambio squadra", che il mio neurone si è messo in moto.No, non ho pensato di rimando: "Voi siete sempre vicini alla squadra, sia che vinca sia che perda, néh?" (che tra l’altro mi ricorda una filastrocca che... vabbe’, un’altra volta, magari).Ho pensato - recidiva - a quando il Toro non c’era più e, al di là del dolore anestetizzante, sapevo che non avrei fatto più il tifo per nessuna squadra. Recidiva, recidiva nel pensare, recidiva nel pensare a certi momenti: c'est moi, quella che allora aveva una voragine dentro.Qual è il rumore di una voragine?Io non lo so scrivere, ma lo conosco bene.Essere del Toro mi ha messa a confronto più e più volte con quel rumore e sai una cosa?Assomiglia assurdamente al suono di quando, sempre in qualità di Granata, mi è capitato di avere le ali ai piedi.Un po’ mi fa venire in mente un suono che ho visto spesso scritto in una serie di comics: SNIKT.E’ il suono che fanno gli artigli di Wolverine quando si estendono.SNIKT.Artigli che possono dilaniare.Dilaniare me medesima o il cielo.Poveri di spirito, di passione, di emozioni, di tanto, coloro che da certe voragini si allontanano senza provare l’ebbrezza della caduta libera che, se si sa e si vuole calcolare bene la traiettoria, può essere maestra di vita... SNIKT!Mercoledì 2 febbraio 2011, albaCaro Diario,c’è un mio Amico che non sa niente di football, ma proprio niente niente niente!Eppure l’ho contagiato con questa strana malattia che non va più via e anche se, come dicevo, non sa niente di football, conosce il Toro e ne vuole sapere sempre di più.Una strana malattia... a me non piace tanto paragonare il tifare Toro con una malattia.Delle malattie ci si vuole liberare, del Toro... no, proprio no, che diamine...Comunque sia... diciamo che non è stato contagiato, bensì ammaliato, affascinato, incantato, conquistato, stregato da 'sto colore.Io lo capisco, lo capisco bene, eccome se lo capisco... comunque: oggi è il compleanno di questo anomalo Granata e io gli faccio tanti auguri, con tutto il mio cuore, sperando che, quando tradurrà tutta 'sta pappardella, Google non stravolga più di tanto il senso delle mie parole (lui sta sta nel Regno Unito e sono ben poche le cose che sa in italiano: ciao, zucchini, grazie, prego, Toro e qualcos’altro che al momento non mi sovviene).Auguri, dunque... un giorno, magari, verrai a vedere una partita del Toro e capirai ancora di più.Poi ti devo raccontare del tizio con la faccia da gobbo che ho incontrato ieri in un colorificio e che, alla mia richiesta di una vernice Granata, mi ha prontamente chiesto: "Lei è del Toro?", e a cui ho risposto: "No, tifo per l’Antanicomesefosse.", e al caio dietro al bancone è venuto da ridere così forte che a momenti soffocava. Allora il tizio con la faccia da gobbo ha detto: "Prego?" e io ho risposto proprio con quella filastrocca là: "Che si vinca o che si perda, forza Toro e giuve... che il vento la disperda!" e il caio dietro al bancone mi ha stretto forte la mano e... uh, che distratta: te l’ho appena raccontato. A volte succede: mi distraggo, ma non adesso, non adesso... devo finire di scrivere un articolo. Uh, che distratta (bis): l’ho appena finito!Consigli per la lettura e la visione:- “Il fantasma di Canterville”, di Oscar Wilde, 1886- “Piovono polpette”, film d’animazione 3D, 2009- “Dramma giocoso per musica”, di Carlo Goldoni, 1758 o giù di lì- Wolverine, nell’universo Marvel nasce nel 1974: scegliete e leggete.