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VINOVO – Giancarlo e Paolo Caselli, padre e figlio, due generazioni granata. Uno è un magistrato, Procuratore Generale a Torino, Paolo, suo figlio, si occupa della formazione del personale per una grande azienda italiana. Li incontriamo insieme alla cena del Toro Club San Paolo-IMI, uniti da un’unica passione. Giancarlo Caselli, è più difficile fare il magistrato o il tifoso granata?Sono situazioni incomparabili, il magistrato è un lavoro difficile perché sempre si scontenta qualcuno, fare il tifoso granata vuol dire andare costantemente contro corrente, in salita, con ansia e difficoltà, ma sempre con l’interfaccia della passione e dell’amore per una squadra, per i suoi valori autentici. Le da più fastidio vedere un efferato criminale scarcerato per decorrenza dei termini o perdere un derby 5 a 0?Preferisco non rispondere. La passione sportiva è comunque legata ad un gioco, mentre quello che riguarda il crimine non è un gioco, sono situazioni drammatiche e tragiche, non c’è un confronto.Il Toro si salverà?Ho sentito il presidente Cairo, cauto e prudente, quindi anch’io, per scaramanzia, preferisco attendere domenica in silenzio, con la speranza nel cuore.Cosa è mancato al Toro quest’anno?Un grande regista, uno come Pecci e Junior, uno capace di organizzare la squadra, essere il cuore e la mente.Paolo Caselli, quanto ha influito suo padre nella sua fede granata?Io nella mia vita ho combattuto, ho fatto delle scelte diverse da lui, ma nella fede calcistica mi sono totalmente allineato, abbiamo vissuto insieme dei momenti molto belli, a volte anche tristi, però sono orgoglioso di essere granata.Il ricordo più bello che avete insieme?La trasferta di Amsterdam, eravamo io, lui e mio fratello più piccolo e nonostante tutto abbiamo passato una bellissima giornata.“A dire il vero la giornata bellissima, è stata solo quella di Paolo – interrompe il padre – dovete sapere che ad Amsterdam, questo giovanotto, mentre noi eravamo tutti in lacrime, scambiava una gloriosissima bandiera granata con due foularini da due soldi dell’Ajax, solo perché le due olandesi erano molto carine.”“Erano così belle e comprensive – dice Paolo – che non ho saputo resistere, quindi ho fatto un gesto simbolico e sportivo”.Paolo, come finirà il campionato?Ho delle buone sensazioni, che provengono sia dal cuore che dalla logica. Per dire una frase taoista: "Il Toro si salva solo se non si sente sicuro di essere già salvo”.
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