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"Era arrivato nel periodo peggiore, e di certo non lascia la nave adesso che il mare è domo ed il futuro si fa passo passo sempre più stuzzicante: Gianluca Petrachi spegne oggi 48 candeline e lo fa, calcisticamente, in un modo che difficilmente potrebbe essere superato a livello di soddisfazioni personali e di vette da scalare. Quella attuale è infatti l'ottava stagione consecutiva come direttore sportivo del Torino, 'solamente' il settimo anno solare poichè il suo approdo all'ombra della Mole è datato gennaio 2010: ad oggi è proprio lui il direttore sportivo più longevo della storia del club granata.
"Il primordiale connubio con Rino Foschi dura poco e produce ancora meno, prima che il predecessore rassegni le dimissioni e lasci a lui l'intera gestione: già nel corso della prima sessione di mercato, appunto in quel gennaio 2010, alcune intuizioni di livello erano emerse come ad esempio l'ingaggio di Danilo D'Ambrosio. Con il passare delle stagioni tuttavia la popolarità di Petrachi cresce, di pari passo con i colpi piazzati sul mercato: è indubbio protagonista della rinascita del Torino, non solamente in sede di calciomercato per quanto riguarda i giocatori acquistati ma anche e soprattutto poichè è proprio lui, nell'estate 2011, a proporre al presidente Cairo il profilo di Giampiero Ventura per la guida della squadra.
"Con il tecnico ligure il rapporto è lungo, sincero e consolidato, ed il connubio produce i frutti sperati: da una parte le prestazioni sul campo, dall'altra la scoperta di talenti quali Bruno Peres e Maksimovic, e l'ingaggio di giocatori fondamentali nel corso degli anni come Glik, Cerci, Immobile e Darmian. Le progressive migliorie e l'approdo in Europa League non sono casuali, e recano più di una candidatura per merito: una di queste appartiene sicuramente a Gianluca Petrachi, ormai affermato direttore sportivo la cui crescita personale è coincisa nel corso degli anni con quella del Torino, un connubio che sta funzionando a meraviglia stagione dopo stagione.
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