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"Ne è passato di tempo da quando quella maglia numero 8 solcava i campi del Filadelfia prima e del Comunale poi. Giorgio Ferrini si spense l’8 novembre del 1976, i tifosi granata, però, continuano a ricordarlo con grande affetto, d'altronde non è possibile dimenticare un personaggio del genere.
"Infinite battaglie, sempre lì al servizio del Toro, sempre con la stessa grinta. La stessa passione, la stessa voglia di non mollare mai, con la quale trascinava tutto il gruppo attorno a lui. Un simbolo di un calcio d’altri tempi, che non c’è più.
"Capitano per eccellenza, in granata da sempre, in campo con la Prima squadra dal 1959 al 1975, quindi il ritiro per iniziare una nuova vita. Diventa il secondo di di Gigi Radice nel 1976, l'anno dello scudetto.
"Granata tra i granata con le sue 405 (e 39 reti segnate), vinse anche due volte la Coppa Italia, nel 1968 e nel 1971 e, sempre nel ’68, si laureò campione d’Europa con la Nazionale italiana del grande Ferruccio Valcareggi.
"Poi la malattia, l'unica a poter spegnere quel carattere gagliardo e focoso con il quale aveva fatto innamorare i tifosi. Combattivo sì, ma sempre onesto e leale.Giorgio Ferrini: quando un capitano è per sempre...
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