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mondo granata
Giorni emozionanti, eh? Il vostro complesso di superiorità nei confronti dei gobbi ne è uscito esaltato? Il mio, sì. Come dite? Basta, basta, basta parlare di gobbi!? Avete ragione, forse. Ma il bene si contrappone sempre al male. Io ne parlo, allora. Se la juve non esistesse più, vi mancherebbe? I tifosi rigatini… vi mancherebbero? Boh, pensiamoci. Certo, ci sarebbe un vuoto, loro sono tanti. Un vuoto piacevole, penso, ma mi mancherebbe un preciso punto di riferimento riguardo a che cosa non voglio essere. Sono tanti, dicevo, anche a Torino. Penso e ripenso. Le prime ondate di nuovi tifosi bianconeri, derivanti dall’arrivo di molte persone dal Sud dell’Italia, Anni ’60, Anni ’70, la Fiat, la juve di Anastasi, Causio, Furino e via dicendo. I giorni nostri, poi. Il nuovo fenomeno, quello degli extracomunitari che in gran parte simpatizzano per la juve, una squadra conosciuta un po’ dappertutto. Gli emigranti del Duemila, attirati da una certa tendenza umana: quella di salire sul carro dei vincitori. Mi sembra logico, pertanto, che alle feste bianconere partecipi un mucchio di gente, tenuto anche conto del fatto che quando deve piovere… non piove… e viceversa. Le previsioni del tempo. Le previsioni degli avvenimenti, in generale. Capita di prevedere che un certo esercizio commerciale possa subire dei danni, ma... nulla, nonostante gli avvisi. Capita di prevedere che un certo evento possa ripetersi, ma... nulla. Si verifica un ultimo evento, però, anch’esso ampiamente previsto… e si interviene con un’efficienza rara. Spaziale. Stellare.
Dicevo del mio complesso di superiorità: noi del Toro siamo un’élite, intesa nel senso di gruppo ristretto di gente che si distingue per caratteristiche morali e per notevole avvenenza. La gente. Se si fa parte di un’élite non si può pretendere di essere in venti milioni, no? Siamo comunque tantissimi, probabilmente meno di una volta, ma i nostri motivati giovani ci garantiscono la continuità e il futuro. Siamo un milione e mezzo o ottocentomila? Non ne ho idea, ma mi va bene comunque.
Le bandiere sui balconi. Vi ricordate il 1976? Torino era impressionante, una città veramente Granata. Oggi non mancano le bandiere gobbe, ma si mimetizzano bene con il cemento, si notano poco, quelle che vedo mi sembrano bruttissime e sono comunque in un numero veramente esiguo, per una squadra che ha vinto lo scudetto. Sì, diciamo che l’ha vinto, per semplificare.
E le nostre bandiere? Per un paio di giorni sono rimasto un po’ basito. Se ne vedevano davvero poche. Pochissime. Quasi tutte bellissime, comunque, specialmente quelle fai-da-te: autentici capolavori del cucito, pezzi unici favolosi, realizzati da artistiche mani Toriniste. Improvvisamente, però, ho potuto notare un piacevole incremento, un notevole crescendo di drappi del Toro e direi che, come minimo, abbiamo pareggiato il numero di bandiere esposte. Come minimo. Date un’occhiata anche voi, controllate i balconi, camminate con il muso rivolto verso l’alto, ma non pestate le cacche lasciate dai maleducati. Sì, si può osservare un discreto numero di bandiere del Toro, tenuto conto che si tratta di una semplice promozione in A, un evento non così entusiasmante, ammettiamolo, per il nostro blasone. So per certo, che molti non hanno ritenuto il caso di festeggiare; a questo aspetto si aggiunge anche una forma di protesta verso Cairo che, pur avendo aumentato la sua popolarità negli ultimi tempi, subisce tutt'oggi le critiche e l’avversione di una consistente parte della nostra tifoseria. Questi fatti ci fanno sembrare di meno di quelli che siamo davvero. Ognuno di noi faccia le sue considerazioni in un senso o nell’altro, ma ricompattiamoci, perché dividerci e farci stare zitti è proprio quello che alcuni vogliono. Ah! Noi abbiamo vinto sette Scudetti, non otto, secondo me. Io non sono un gobbo, ecc.
Questo è il mio ultimo pezzo settimanale della stagione e... lo dedico a Zia Till + Igor. Woooffff!!!
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