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”Gruppo unito, e che divertimento!”

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Si respira aria di grande festa allo Store Robe di Kappa di Piazza San Carlo, quando arrivano Rolando Bianchi, Alen Stevanovic, Mirco Antenucci e Valerio Di Cesare per un incontro con i tifosi. Circa duecento le persone presenti per autografi su...
Redazione Toro News

Si respira aria di grande festa allo Store Robe di Kappa di Piazza San Carlo, quando arrivano Rolando Bianchi, Alen Stevanovic, Mirco Antenucci e Valerio Di Cesare per un incontro con i tifosi. Circa duecento le persone presenti per autografi su palloni e magliette regalati dai giocatori, oltre alle numerosissime foto. Anche un ospite d'occasione: Luciano Zavagno che, in centro con la sua signora, ha deciso di passare a salutare i suoi compagni. E così, tra una partita di calciobalilla e l'altra tra giocatori e tifosi che entravano a gruppetti nel negozio, si è trascorso un piacevolissimo pomeriggio all'insegna del Toro.Contenti tutti, compresi i giocatori che hanno concesso anche qualche parola alla stampa. Il primo a prendere parola, nel pieno rispetto delle gerarchie, è capitan Bianchi, che spera “di non vedere altre partite dalla tribuna. A Crotone è stato un pareggio prezioso, conquistato  su un campo difficilissimo, però spero di poter tornare prestissimo in campo, anche perché, oggettivamente, al mio avversario ho fatto poco o nulla”. Fa forse più male l'esultanza che lo stesso Borghese ha avuto in seguito al gol di settimana scorsa: “Una persona così si commenta da sola. Adesso aspetto il ritorno, vedremo sul campo chi sarà più forte”. Chi sicuramente sta già dimostrando tantissimo è Stevanovic, che sembra trasformato grazie alla cura Ventura. “Al mister devo tantissimo, se la mia carriera riuscirà a prendere una piega positiva, sarà grazie a lui. Lerda dice che sono il più forte? L'anno scorso non me l'ha fatto capire, non mi prendeva tanto in considerazione. Ma ora voglio pensare soltanto al presente: i cori che mi vengono rivolti mi riempiono di orgoglio. Sono cambiato, il nostro gruppo è cambiato e sono contento che la gente se ne sia accorta”.Piace anche molto lo spirito di sacrificio di Antenucci, che ben si sta disimpegnando in un ruolo non suo: “Il sostegno dei tifosi è palpabile, ed è anche grazie a questo che riusciamo a giocare con grande continuità. Sì, la squadra gira, e mi stupisco quando leggo di crisi, associandola a noi. In crisi non lo siamo, per niente! Il mio ruolo? Mi trovo bene, anche se resto una seconda punta. Non è un caso che segni di meno, restando lontano dalla porta. Le esultanze con gli schiaffetti sul coppino? Tutta colpa di Di Cesare, è una moda che ha inventato lui!”.Sentendosi chiamato in causa, interviene subito il difensore centrale: “Mirko trova sempre un sacco di scuse, la verità è che non segna tanto perché vuole evitare di riceverli! Mi piace molto questo gruppo, ci divertiamo insieme”. E quando gli si chiede della “rivalità” in campo di scherzi con Basha, lui si accende come una lampadina: “A Omegna mi aveva promesso dispetti indimenticabili. Lo sto ancora aspettando”. Rivalità sul campo è invece con Glik, per un posto al fianco di Ogbonna. “Io e Kamil siamo molto uniti. Lui è un ragazzo d'oro, e tra noi c'è soltanto sana competizione. Ventura sa che può fare affidamento su entrambi, e che entrambi vogliamo giocare. Tutto ciò non può che fare bene al Toro”. Anche questo clima. Possiamo confermarlo.

(Foto: M. Dreosti)