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LA STORIA

Guerra in Ucraina, l’ex Toro Vasyl Pryyma rivive l’incubo: “Pregate per noi”

Gianluca Sartori

La storia del difensore che giocò anche nel Frosinone: è originario di Leopoli e sente fortemente l'attaccamento alla propria nazione

Una sciagura enorme come la guerra in Ucraina è difficile da raccontare e da capire se non la si vive sulla propria pelle. E la guerra, nel passato e nel presente, ha stravolto la carriera e la vita professionale anche degli sportivi ucraini. Uno di questi il Torino lo ha conosciuto da vicino e si tratta di Vasyl Pryyma, difensore classe 1991 che transitò in granata tra il 2015 e il 2016. Il club granata lo tesserò da svincolato perché la situazione precaria dell’Ucraina aveva già inciso sul suo percorso, causando il fallimento del suo club, il Metalurg Donetsk. Nella città a maggioranza russofona Vasyl si era affermato, diventando un titolare e arrivando a giocare anche in Europa League. In quegli anni (dal 2009 al 2015) su Pryyma si posarono gli occhi di diversi club russi tra cui il Rubin Kazan. Lui rifiutò sempre il trasferimento in Russia: Vasyl ha sempre sentito forte, dentro di sé, l’appartenenza all’Ucraina, un Paese con una propria cultura, una propria storia e una propria lingua. La Guerra del Donbass già allora stava mettendo a dura prova gli abitanti di quelle zone e lui non se la sentì di accettare la corte dell’invasore.

IL TORO E L’ITALIA – Nell’estate 2015 Pryyma si ritrovò svincolato e una chance gliela diede proprio il Toro, che lo tesserò nell’autunno seguente dopo alcuni giorni di prova. Il difensore allora 24enne si innamorò subito di Torino e amava guardare la città dall'alto salendo a Superga. Con i granata Vasyl giocò solo una partita in Coppa Italia e la società granata lo cedette subito in prestito nel mercato di gennaio successivo, al Frosinone. In Ciociaria il difensore raccolse cinque presenze in A, poi i gialloblù lo confermarono per l’anno seguente in Serie B dopo la retrocessione (2016/2017), dopo che i granata non gli rinnovarono il contratto. Per lui una buona stagione in cadetteria, con 18 presenze. Poi il ritorno in Ucraina, nello Zorya Luhansk, squadra con la sede nell’altra delle due repubbliche reclamanti l’indipendenza. In seguito le esperienze con Karpaty, i bielorussi dello Shakhtar Soligorsk (la squadra che il Torino incrociò nei preliminari di Europa League del 2019, ma lui non giocò per un infortunio) e Chornomorets.

EMERGENZA - Oggi Pryyma è svincolato da un anno, la carriera da calciatore è in stand-by perché di mezzo ci sono cose più importanti. La terra di Vasyl è la regione di Leopoli, città nei pressi del confine polacco dalla parte opposta dell’Ucraina rispetto al Donbass, verso la quale si stanno dirigendo molti abitati di Kiev e dove si ipotizza possa aggregarsi un governo di resistenza. La situazione è precaria e il presidente ucraino ha chiesto a tutti gli uomini tra i 18 e i 60 del paese di rimanere a disposizione dell’esercito. Abbiamo contattato Pryyma nelle scorse ore, lui ha comprensibilmente declinato di rispondere alle nostre domande limitandosi a dire: “La Russia ha invaso tutto il nostro paese, non lo dimenticheremo mai. Siamo forti, spero che il mondo ci aiuti. Pregate per noi”. Lo faremo sicuramente, Vasyl.