Ogni anno, l’Udinese annovera nella sua rosa numerosi nomi di calciatori stranieri pressoché sconosciuti. Dopo una stagione passata a giocare con le casacche bianconere, gli stessi diventano pezzi pregiati del calciomercato dell’estate successiva. La società friulana è un esempio da seguire per ogni altra società calcistica italiana, sia per l’accortezza dei propri osservatori nello scovare talenti in giro per il mondo, sia per la preparazione e formazione calcistica che viene loro impartita in un ambiente protetto e sereno. E’ un modello molto simile a quello di altre squadre del nord Europa, soprattutto dell’Inghilterra. I risultati sul campo, inoltre, danno ragione a questa impostazione.Il Torino soffre da sempre la squadra friulana. Sarà perché indossa le maglie bianconere, sarà perché la tradizione non sorride, ma sono rare le vittorie dei granata negli ultimi trent’anni. Per capire quali sono le armi migliori per sovvertire questa tendenza, possiamo richiamare alla memoria l’incontro vittorioso con cui il Torino di Mister Camolese sconfisse per 3-1 l’Udinese di Ventura il 13 gennaio 2002.Un inizio arrembante aveva caratterizzato i primi minuti dell’incontro. Il Toro poteva contare sulla straordinaria corsa di Antonino Asta e sulle invenzioni di Riccardo Maspero. Lucarelli era ancora nel periodo di grazia e mise a segno la rete del vantaggio nella prima mezz’ora. Allo scadere della prima frazione, Iaquinta (ahi, ahi nel frattempo ha cambiato squadra, ma gli piacciono sempre le maglie a strisce) ristabiliva l’equilibrio in campo. Il secondo tempo fu un monologo granata. Era troppo forte la voglia di vincere per togliersi al più presto dal fondo della classifica. Così, Maspero segnava il raddoppio e, a fine partita, giungeva la terza rete ad opera ancora di Lucarelli. Quella vittoria ottenuta con la determinazione e anche con un pizzico di spregiudicatezza fu l’inizio di una striscia di tre vittorie consecutive e di sette risultati utili consecutivi compreso il derby del girone di ritorno che si concluse 2-2. In quella stagione non passava inosservata l’unità d’intenti dei giocatori che completava la giusta ricetta vincente che oggi potrebbero proprio prendere ad esempio i nostri.L’augurio è che questa puntata di Mi RiTorni in mente possa essere di buon auspicio per domenica e per il prosieguo del campionato.
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