- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
mondo granata
PIANO AUDI (TO) – Piano Audi è una piccola frazione dell’alto canavese, in provincia di Torino. In inverno conta circa quaranta abitanti, ma d’estate, grazie ai villeggianti, arriva a centocinquanta. Anche qui palpita forte il cuore granata grazie all’attivissimo club dei “Giaguari granata” dedicato al celeberrimo “giaguaro”, Luciano Castellini, il portiere dell’ultimo scudetto.Il club è nato un anno fa e conta sessanta soci, la prima ostensione del loro striscione è avvenuta il 3 dicembre nell’occasione del centenario. Sabato 30 giugno c’è stata la loro cena sociale, erano presenti centocinquanta tifosi. Prima della libagione si è tenuto un dibattito con gli scrittori granata Gian Maria De Pauli ed Ermanno Eandi. Il loro presidente, Gian Paolo Vergnano è giovane, entusiasta e pieno di progetti, adesso ci racconterà il primo anno di storia dei “giaguari granata”.Signor Vergnano, come mai avete dedicato il club a Luciano Castellini?Volevano un nome che stuzzicasse la fantasia dei tifosi, cercavamo un calciatore importante che non avesse un club a lui dedicato. Luciano Castellini era il più giusto, un campione con lo spirito granata.Visto che avete dedicato il club ad un portiere, può dirmi il suo pensiero su Sereni?Positivo. Mi spiace per Abbiati, però sono sicuro che Sereni farà molto bene al Toro, nonostante gli ultimi anni abbia giocato molto poco.È difficile essere granata a Piano Audi?Non è semplice. Qui ha un significato particolare, siamo un popolo di villeggianti, i residenti sono pochi ma i granata sono tantissimi, nei weekend la nostra frazione è una roccaforte granata.Il bilancio del primo anno?Sicuramente positivo. Avere sessanta iscritti in un anno ci ha dato tanta soddisfazione e dinamismo. Abbiamo organizzato alcune cene, la trasferta a San Siro per l’ultima di campionato e soprattutto la partita del Centenario con l’Empoli. Quell’incontro per noi è stata una duplice emozione, la prima è stata quella di vivere l’evento irripetibile dei cento anni del Toro, la seconda è stata quella del battesimo del nostro striscione allo stadio.Cosa pensa del nuovo Toro che sta nascendo?Penso che ci vorrà tanta pazienza. Per ora non voglio esprimermi, preferisco attendere la fine della campagna acquisti. Progetti per il futuro?Presto organizzeremo un piccolo torneo di calcio con i clubs granata, saranno sicuramente presenti gli amici di Brandizzo e quelli di Punt Masin, ma, soprattutto, vogliamo realizzare il nostro sogno avere ospite il “Giaguaro” a Piano Audi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA