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I Leoni della Maratona sul Kilimanjaro

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E' il 1985. La gelida atmosfera di dicembre. In un pub malfamato, una serata come tante. Una Barriera, a Torino. Molto fumo. Molte birre. Musica d'atmosfera, non nuova e non vecchia: Crises, di Mike Oldfield. Moonlight Shadow. La bionda boss del...
Diego Piovano

E' il 1985. La gelida atmosfera di dicembre. In un pub malfamato, una serata come tante. Una Barriera, a Torino. Molto fumo. Molte birre. Musica d'atmosfera, non nuova e non vecchia: Crises, di Mike Oldfield. Moonlight Shadow. La bionda boss del locale, completamente sbronza. Bona, tutto sommato. E' interista, ma ogni tanto la si vede in Curva. Un gruppetto di Leoni della Maratona… ride e scherza. Un Leone è alla cassa, per sostituire la bionda, che non è in condizioni di fare conti, mentre il Granata gestore del locale cucina e serve ai tavoli, contemporaneamente. Non è più sera, per molti è ora di fare colazione. Il locale è ancora quasi pieno. Alcuni ragazzi offrono da bere a tutti. Sono euforici. Si dice in giro che siano dei ladri professionisti e abbiano fatto un grosso colpo. Può essere, come minimo. Il Leone al banco si occupa anche delle birre. In questo contesto nasce l'assurda e strampalata idea di scalare il Kilimanjaro. Una spedizione Granata. La più alta montagna dell'Africa. Qualcuno afferma che sia alta 5895 metri o, forse, 5896. E' in Tanzania, ma si vede meglio dal Kenia. Non è una montagna molto difficile da un punto di vista tecnico, ma la quota è elevata, l'itinerario lunghissimo, il meteo importante. La punta più alta del massiccio si chiama Uhuru Peak ed è sul monte Kibo, che assomiglia ad un gigantesco elefante: bonario se trattato con il dovuto rispetto, ma capace di imbizzarrirsi mortalmente, se gli gira male; ha accolto docilmente sulla sua vetta fanciulle e nonnetti, ma ha respinto con decisione guide alpine e perfino allenatissimi astronauti americani. La groppa di questo elefante è per molti ma non per tutti, come si dice.

Il gruppetto di Leoni della Maratona discute e s-ragiona sul progetto Kilimanjaro. Vengono prese decisionii. La bandiera del Toro deve arrivare in alto.

Il Babbo con la barba è un atleta, pratica arti marziali ed è entusiasta dell'idea; è anche un po' esperto, la sua scalata al Gran Paradiso è tra le avventure più raccontate nel "giro". Coinvolgente il suo racconto di come ha saltato la crepaccia terminale. Ci sarà. Andrà ad allenarsi correndo su e giù per le scale di un grattacielo in Piazzale Autostrada Nord.

Graz è un milanista poco accanito, il Toro gli piace, è un alpinista forte. Ha un curriculum degno di rispetto, ricco di salite sulle Alpi. Se la può giocare. Ci sarà, sta già sognando gli ultimi passi verso la cima e pregusta le conferenze che lo vedranno protagonista e relatore, al Club Alpino. Andrà ad allenarsi in Val di Susa e in Val d’Aosta, dai "3000" in su, molto in su.

Andrew pratica anche lui arti marziali, ha un fisico imponente, ha qualche esperienza in montagna, ma diniega. Non ci sarà. Qualcuno di buon senso c'è. Non andrà ad allenarsi, ma si farà delle belle nuotate in piscina e al mare, circondato da graziose ragazze, come suo solito.

El Condor ha lanciato l'idea, si è entusiasmato leggendo un reportage su una rivista, dice che si può fare. Ci sarà, per forza, è lui il colpevole di tutto. Andrà ad allenarsi nella Selva Nera e farà un paio di gite con Graz.

Tutti guardano Gino Rosmarino, che si sta scolando in silenzio l'ennesima birra. Non ha sentito una parola, si sta facendo i fatti suoi e guarda il posteriore a una tipa. Sta fumando l'ennesima sigaretta, tra un sorso e l'altro. Sta, sta e sta. E’ un po' fuori forma. Una forma interlocutoria, diciamo. Non ha mai visto una montagna in vita sua, arriva dalla provincia di Foggia. El Condor gli chiede: "Gino, andiamo a scalare il Kilimanjaro. Ci vieni?". Gino risponde all’istante: "Sì". Il Babbo con la barba replica: "Ma come, non fai neanche qualche domanda su com'è la faccenda? Ci vieni e basta?". Gino lo zittisce: "Non sono mai stato all'estero a parte l'Oktoberfest, è ora di cominciare, il Kilimanjaro va benissimo, quindi ci vengo". Ci sarà. Ci sarebbe stato, in ogni caso. Andrà ad allenarsi facendo un paio di passeggiate per Corso Giulio Cesare, sfumacchiando.

Volete sapere cosa combineranno questi tipi, in Africa? Ma certo, ve lo racconterò la prossima settimana!

Dedico il pezzo al mio caro amico, il fenomenale Mago Ric. Wooofff!

Sua Poca Altezza Presidente Dottor Puzzetto (Percival Ulrico Zoroastro Zacintus Ermenegildo Theodor Theophilus Orson)Presidente Toro Club Amici a 4 zampe