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I Leoni della Maratona sulla montagna del leopardo. Kilimanjaro 2

Diego Piovano
E' il 1986. Agosto. Prima spedizione alpinistica dei Leoni della Maratona. Il Babbo con la barba, Gino Rosmarino, El Condor e Graz (milanista simpatizzante Toro). Sono mesi che ne parlano. Sono mesi che la organizzano. Sono mesi che scassano gli...

E' il 1986. Agosto. Prima spedizione alpinistica dei Leoni della Maratona. Il Babbo con la barba, Gino Rosmarino, El Condor e Graz (milanista simpatizzante Toro). Sono mesi che ne parlano. Sono mesi che la organizzano. Sono mesi che scassano gli zebedei a tutti, con 'sto Kilimanjaro. Finalmente partono. Il Babbo con la barba si presenta con un avveniristico taglio di capelli (per motivi igienici, dice), che lo fa assomigliare in modo impressionante all'inafferrabile Uomo Sabbia disegnato da Steve Ditko. Sì, lui, il rivale dell'Uomo Ragno. No, non Steve Ditko. Partono, dicevo, ma con l'aereo "dopo", a causa di un "lieve" ritardo da parte di Gino Rosmarino, probabilmente coinvolto in qualche squallida vicenda sessuale il giorno stesso della partenza. Sono solo ventisei ore di viaggio, partendo da Milano, con tappe in Belgio, Arabia, Ruanda, Uganda e poi chissà dove. Oooooh, finalmente in Tanzania. Dall'aereo il Kili si vede benissimo: "Mi***ia, dobbiamo salire fin lassssopra?".

I Leoni, giustamente, sono in Africa, nel loro habitat. Sembrano stare bene, vanno spesso di corpo. Sono alle falde del Kilimanjaro. PARAPONZIPONZIPO'. Chiedono una camera in un lodge. C'è un po' di incertezza. Forse la camera è disponibile. Il maiale è fuori, è andato a farsi un giro. C'è una camera libera, allora. Piove. La gente del posto assicura che il Kilimanjaro è lì, da qualche parte. Per salire al Kili è obbligatorio rivolgersi a una guida locale. I Leoni ingaggiano l'esperto Moris e decidono di percorrere la Marangu Route, la c.d. via "normale" di ascensione. La guida si presenta con gli amici e gli amici degli amici, portatori, assistenti guide e, soprattutto, un cuoco con viveri. Va bene tutto, però le spese vanno divise con quei quattro alpinisti francesi là, quelli che hanno ingaggiato Moris, anche loro. Adesso sembra veramente una spedizione da film, con un variopinto gruppo di addetti ai lavori e otto esplora-TORI "europei".

In marcia, nel fango scivoloso. Molti giapponesi in giro. Molti americani in giro. Molti inglesi in giro. Molti spagnoli in giro. Strani serpenti in giro (saranno velenosi?). Migliaia di topi in giro, di decine di specie diverse. Ad ogni pausa i portatori si fanno dei cannoni da paura e poi ripartono, di ottimo umore.

Beh, ve la faccio breve, non vorrete veramente sapere tutto sulla scalata, no? Temperature da Himalaya ma cielo blu cobalto. Un micidiale traverso espostissimo e ghiacciato (evitato al ritorno). Tremende crisi e momenti di esaltazione. Un Leone della Maratona in vetta grazie al buon utilizzo del principio delle arti marziali "Sette volte morire otto volte attaccare". Anche un milanista, a 5895 metri di quota. Due francesi, pure. Quattro europei su otto, in cima, sull'Uhuru Peak, il punto più alto del Continente Nero. Un grande successo, visto che la media, all'epoca, è di uno su sette. La bandiera del Toro si è bagnata ed è ghiacciata: non può svolazzare, comunque c'è. I francesi (alpinisti veri e seri) si congratulano con noi e si congratuleranno presto, nuovamente: Nantes-Toro 0 a 4.

I Leoni della Maratona vanno anche a salutare i leoni molto più pelosi e tosti che si trovano a Ngorongoro, poi... tutti a Zanzibar (da non confondere con il Bar Zanzi), a dormire sulla spiaggia.

Diapositive e filmini, per mesi. Serate culturali con spettatori dormienti. As wide as all the world, great, high and unbelievably white in the sun, was the square top of Kilimanjaro. Hemingway e la storia del leopardo ritrovato congelato nei pressi della vetta nevosa del Kilimanjaro. Ma che ci faceva quel felino sulla cresta finale, boh? E i Leoni della Maratona, che ci facevano? I Leoni ci facevano, ma anche ci erano, volevano comprarsi la t-shirt con la scritta: "I have climbed Kilimanjaro in Tanzania, have you?". Tutto qua.

Dedico il pezzo al mio amico Giacomo, nuovo cappuccinatore di Toro News. Wooofff!

Ah! Ecco il link alla meravigliosa prima parte dell'articolo:

Sua Poca Altezza Presidente Dottor Puzzetto (Percival Ulrico Zoroastro Zacintus Ermenegildo Theodor Theophilus Orson)Presidente Toro Club Amici a 4 zampe