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mondo granata
11 agosto del 2005. Inizia la diaspora verso altre formazioni da parte dei giocatori granata. Il Torino Calcio non esiste più, una nuova società viene fondata con il nome Società Campo Civile Torino e si può iscrivere al campionato di serie B grazie al Lodo Petrucci. Il merito è di Sergio Rodda e Pierluigi Marengo, il primo presidente dell’Associazione Piccola e Media Impresa di Torino, il secondo avvocato, che hanno presentato le documentazioni e le garanzie necessarie per fare risorgere una nuova società di calcio dalle ceneri della vecchia. I primi soldi giungono dalla Smat, società delle acque metropolitane di Torino, tramite l’intercessione del sindaco Sergio Chiamparino. Sono giorni di delusione e dolore, vanno via tutti; due soli calciatori della prima squadra non tradiscono: sono Alberto “Jimmy” Fontana e Tommaso "Ricky" Vailatti. Un terzo, Massimo Marazzina attenderà una chiamata sino all’ultimo giorno del calciomercato estivo prima di accasarsi al Siena. Dalle macerie delle giovanili rimangono, nonostante tutto, il brasiliano Ronaldo Vanin (prestato l'anno prima all'Avellino), Liborio Bongiovanni e la mezz’ala Alessandro Campo di rientro dal Gualdo. Meritano un riconoscimento senza eguali per l’affetto dimostrato verso i nostri colori e la nostra tradizione. Non si può dire lo stesso di molti altri che persero l’occasione di diventare delle bandiere della rinascita granata. A pochi giorni dalla sentenza definitiva del fallimento del Torino, i giornali riportano la notizia dell’insediamento, alla presidenza della nuova società, di un imprenditore ciociaro di nome Luca Giovannone. E’ proprietario di un’azienda di servizi infermieristici, ovvero fornisce infermiere rumene alle strutture ospedaliere private di Torino. Si presenta con grandi propositi, ma non convince lo sgomento popolo granata. Il nuovo direttore sportivo è Michele Padovano, ex attaccante dell’altra squadra cittadina, coinvolto un anno dopo in guai giudiziari legati al traffico di stupefacenti. La scelta dell’allenatore ricade su Paolo Stringara che sostituisce Daniele Arrigoni. E’ passato solo poco più di un mese dall’ ultima gara di campionato e sembra una vita. I nuovi giocatori si alternano nei centri di medicina sportiva cittadini per le visite mediche. L’atmosfera è surreale, il primo campo d’allenamento è il terreno di Parco Ruffini, ogni tanto si gioca sul campo di Giaveno; non esiste una sede societaria. Arrivano giorno dopo giorno il portiere Angelo Pagotto dall’Arezzo (il ragazzo nel frattempo si era lasciato alle spalle una lunga squalifica per doping rimediata ai tempi in cui giocava a Perugia), i difensori Luca Ungari e Vedin Music dal Modena, il centrale senegalese Diaw Doudou dal Bari, Luigi Martinelli e l’esperto Oscar Brevi dall’Ascoli. Suo fratello Ezio, non fidandosi della situazione, dopo qualche tentennamento, non firmerà mai. La prima pedina del centrocampo è Andrea Ardito, scaricato dal Siena per un brutto infortunio; dall’Arezzo giunge un’ex del Messina, Andrea Gentile, mentre solo per qualche giorno si aggrega alla truppa anche Carlo Nervo ex tornante del Bologna. Un eventuale terzo ritorno in maglia granata di Carlos Ariel Marinelli si tinge di giallo a causa di un doppio accordo dell’argentino sia con il Torino sia con una squadra portoghese. L’attacco viene affidato alla mai mantenuta promessa del settore giovanile della Lazio, Claudio De Sousa; sfuma l’accordo con Diomansy Kamara ex Modena. Sono 15 giocatori mal contati che si allenano sotto il caldo sole di agosto, in pieno centro cittadino, con pochi palloni e magliette riciclate. Tutt’attorno il caos e una tifoseria in fermento per l’avanzamento della trattativa che vede l’imprenditore Urbano Cairo pronto a strappare il Toro dalle mani di Giovannone.
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