L'11 settembre 1983 il Torino fu impegnato alla prima giornata di campionato sul campo del Catania. Sotto una giornata di sole e di caldo africano le due formazioni riuscirono solo nell’intento di non offendersi reciprocamente. Per i siciliani significava riaffacciarsi sul palcoscenico della massima serie dopo ben 13 anni, grazie ad una promozione ottenuta qualche mese prima al termine di palpitanti spareggi giocati sul neutro dell’Olimpico di Roma. Per il Torino doveva essere l’ennesima stagione del rilancio verso le posizioni alte della classifica. Il punto ottenuto con i granata di Eugenio Bersellini fu il primo di soli dodici che sancirono l’immediata retrocessione per i rosso-azzurri. Il campo del Cibali si presentava come un terreno polveroso con rari ciuffi d’erba sparsi qua e là. Questo non aveva permesso sicuramente alle due squadre di esprimersi al meglio e alla luce, poi, del cammino in campionato dei siciliani, quel pareggio a reti bianche significò un mezzo passo falso per i nostri. Catania-Torino fu, però, importante perché sancì l’esordio in maglia granata di Walter Schachner. L’austriaco era reduce da una buona stagione con il Cesena ed era approdato sotto la Mole grazie ad un discreto sforzo economico del mai abbastanza rimpianto Sergio Rossi. L’attacco del Toro, dunque, si affidava a Uragano Walter-gol, così venne affettuosamente, e anche un po’ ironicamente, ribattezzato dal pubblico di fede torinista, la cui caratteristica principale era rappresentata dalla corsa. In suo supporto giocavano Spadino Selvaggi e l’altro straniero della squadra, l’argentino Pato Hernandez. Schachner si fermò a Torino tre anni e segnò 18 reti in campionato, ma potevano sicuramente essere il doppio. Encomiabile per l’impegno, scardinava le difese avversarie con insistiti dribbling e spesso metteva nelle condizioni di segnare il proprio partner d’attacco, ma furono tante le occasioni in cui strozzò in gola l’urlo di gioia dei tifosi granata per la mira imprecisa che non gli permetteva di inquadrare sempre la porta. La sua prima volta andò in scena proprio a Catania. Le uniche immagini degne di nota della partita, che vennero trasmesse dalla popolare trasmissione 90’ Minuto, furono i replay dell’azione che lo vedevano impegnato a colpire in caduta un pallone a pochi metri dalla porta siciliana. Le due squadre erano già nel secondo tempo e dopo tanti minuti di fraseggio e sterili tentativi di bel gioco si erano ritrovate ad assistere all’unica emozione della partita quasi casualmente. Una disattenzione della difesa catanese fece sì che il pallone iniziò ad attraversare lemme lemme l’area di porta; prima che questo si potesse perdere sul fondo, incrociò la corsa rapidissima dell’austriaco. Il portiere degli undici allenati da Di Marzio era praticamente battuto, la palla doveva essere solo spinta nel sacco, ma Schachner perse la coordinazione e si accartocciò su se stesso. Colpì la sfera con il piede destro, quando sarebbe stato naturale colpirla con il sinistro, e la accompagnò purtroppo fuori dai pali. L’immagine successiva ritrasse la sua faccia incredula e dispiaciuta contornata dai riccioloni biondi e dai suoi inconfondibili baffoni. La moviola si soffermò più volte su quell’azione e anche la domenica sera, nelle altre trasmissioni sportive, i tifosi granata poterono rivedere quella palla rotolare fuori dal prato di gioco; incollati allo schermo, con la speranza che, all’ennesima ripetizione dell'azione, la situazione potesse variare e la rete gonfiarsi.Poco male, il Torino aveva un campionato intero per riscattarsi e segnare un gol, che giunse decisivo proprio la domenica seguente in casa contro la Fiorentina. La squadra di Bersellini si classificò quinta e a fine anno il simpatico Schachner entrò comunque nel cuore dei tifosi.
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