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QUANDO COMPRESI MI CROLLO' IL MONDO ADDOSSO
Quel 4 maggio 1949, avevo compiuto da qualche mese i miei primi dieci anni di vita. Anni senza pensieri, allegri, di un’allegria spensierata che...
"GRAZIE AI NOSTRI GENITORI E NONNISono un tifoso del Toro di 25 anni che non ebbe la fortuna di vivere(ahime'), l'epopea del grande torino.Noi ragazzi di oggi che piu' volte ci siamo chiesti perchè? Perche' non abbiamo potuto vedere anche noi, un Toro cosi' forte come eravate voi ragazzi del Grande Torino, ma che nonostante tutto continuiamo ad amare questi magnifici, bellissimi, sfortunati colori vivendo nella speranza che un giorno anche per noi arrivi il momento della grande vittoria che raccontaremo ai nostri nipoti, saremo seduti sulla poltrona e con la copertina sulle gambe, come fa' piu' volte mio padre. Diremo anche noi allora, ai nostri bambini di quella volta che un nostro attaccante si tuffò di testa a pelo d'erba e ci regalo' un altro scudetto, di quella volta che vedemmo il nostro capitano rimboccarsi le maniche e recuperare 3 goal alla Juve o di una Coppa Uefa vinta con un tiro secco sotto la traversa all' ultimo minuto, che questa volta entrerà in porta dopo aver soltanto sfiorato la traversa. Sono questi i nostri sogni che non diciamo a nessuno pensando di renderci ridicoli. Noi giovani diciamo grazie; Grazie ai nostri nonni, ai nostri genitori, che" figli del Grande Torino" ci hanno tramandato la passione più bella del mondo, e ci augurano ogni giorno che tra 50, 60, 70 anni non saremo ricordati dai nostri nipoti soltanto come figli di una "sfortunata notte olandese". Un saluto granata a tutti i tifosi del toro. Domenico da Aosta
"ERANO FORTI MA SOPRATTUTTO UOMINIGentile redazione e carissimi compagni di fede granata, oggi sono salito al Colle per rendere omaggio ai nostri Eroi, non potendolo fare durante il week end. Salgo spesso al Colle, perchè sento di farlo, sento quella forza straordinaria che solo i tifosi del Toro percepiscono e che ognuno di noi vive a modo suo. Per noi, per me, quel posto emana influssi incredibili. Ogni volta che mi fermo davanti alla lapide e scorro i nomi dei giocatori e dei caduti nella mia mente, è come se quegli angeli mi apparissero uno ad uno e mi sorridessero, e mi dicessero di tenere duro, di avere coraggio. Fermo, davanti a quel monumento dove non mancano mai fiori e vessilli granata, vengo rapito da un atmosfera incredibile e difficile da spiegare, ma chi come me è granata da una vita, forse riesce a capire.Ero fermo, immobile, e, non lo nascondo, ho chiesto ai nostri eroi di aiutare il Toro a salvarsi anche quest'anno. L'ho fatto anche lo scorso anno (come forse anche anche migliaia di altri tifosi!) e sono stato accontentato. Chissà se mi faranno un altro regalo. Ero fermo e guardavo la gente che passava e si soffermava incredula, incapace di giustificare che il fato possa avere fatto una cosa del genere. C'erano alcuni autobus carichi di turisti dagli accenti più svariati e tutti commentavano quela disgrazia chiedendo ad altri come era potuto accadere. "C'era brutto tempo?", "C'era la nebbia, vero?", "Poveretti, così giovani..", "Erano davvero forti, vero?", erano le frasi che carpivo dai vari discorsi.Sì, erano forti, imbattibili. Ma erano soprattutto uomini, persone che avevano la passione del calcio e la passione per quella maglia. Una maglia che ora è diventata forse pesante da indossare. E allora bisogna cercare persone che abbiano le spalle abbastanza robuste da sopportare quel peso e allo stesso tempo riuscire a giocare e lottare. E una volta fatta propria l'essenza granata, quel peso non si avvertirà più, e si volerà sui verdi campi, come fanno da cinquantanove anni i nostri Angeli su in cielo. Forza Vecchio Cuore Granata!Giancarlo da Chieri
"Alessandro De Vecchi
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