Il discorso del re”, supercandidato agli oscar, da qualche giorno figura in cartellone in molti cinema italiani. Per carità, un film inappuntabile. Ben scritto, ben fotografato, ben recitato. Racconta la storia del logopedista che guarì il re d’Inghilterra da una imbarazzante balbuzie fino a fargli recitare con successo il discorso con il quale chiese a tutti gli inglesi di combattere fino in fondo contro i tedeschi. Colin Firth si attende l’Oscar, e credo che arriverà. Per il resto, un film scolastico, dove dopo cinque minuti si può ampiamente prevedere tutto quello che sta per accadere. Succede spesso ai film inglesi, molto professionali ma anche molto di maniera. Cosa, questa, che faceva dire al grande Francois Truffaut: cinema inglese, ovvero una contraddizione in termini.Sembrava che anche “mercato sereno del Toro” fosse una contraddizione in termini. Invece non è andata per niente come in passato, durante questa sessione invernale. Acquisti mirati, intelligenti, di prospettiva. Sfoltimento dei pesi morti e rinforzo dove necessario. I soldi, va detto, li ha messi Cairo. L’intelligenza invece credo sia opera di Petrachi, che ha saputo essere consigliere e regista veramente in gamba. Personalmente sono molto fiducioso per gli sviluppi, ho messo da parte malcontenti e incertezze anche se a Crotone non abbiamo vinto (ma contro di noi, sempre eurogoals, mannaggia la miseria?). Sono adesso in attesa che anche un altro abbinamento venga smentito: Toro scalognato. Chissà se...
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