mondo granata

Il dolore è così simile al piacere…

Redazione Toro News
di Silvia Lachello

Sabato 19 dicembre 2009, mattina. Caro Diario, va bene: è praticamente inverno.Lo dice la neve ghiacciata che ha impolverato i marciapiedi e reso spettrali gli alberi.Lo dice la nevralgia che da questa notte è venuta a far visita al lato destro della mia faccia: avanti con analgesici ed antiinfiammatori… almeno mi stordisco un po’ e magari il dolore passa.Sabato 19 dicembre 2009, Vicenza – Torino 1-0, notteCaro Diario,sì: è proprio inverno.Agli sms ed alle e-mail che, come d’abitudine, i fratelli e le sorelle granata mi inviano dopo ogni partita ho risposto con la stessa frase: NON SO CHE COSA DIRE.Alcuni hanno insistito nel cercare un minimo dialogo, nel cercare un po’ di consolazione ma io, fratelli e sorelle, non so proprio che cosa dire.Possibile che non riescano a credere che pure io, quella che ha sempre qualcosa da dire, quella che ha sempre una parola buona per chiunque, quella che riesce sempre a far tornare il sorriso a tutti, quella che anche quando ha il cuore lacerato in mille pezzi restituisce il buon umore perduto… possibile che non riescano a credere e/o capire che il mio cuore è ESATTAMENTE identico al loro? Che anche il mio cuore è semplicemente un muscolo? E che anche il mio cuore è spezzato, calpestato, stanco?NON SO CHE COSA DIRE, continuavo a rispondere.Poi ho smesso di farlo: ogni tanto ho bisogno di silenzio. E’ il mio lato oscuro, ognuno ne possiede uno, più o meno preponderante che sia.Ci sono cose, eventi, persone, che lo fanno uscire dall’usuale ombra in cui tale lato vive e si autoalimenta.Purtroppo ORA è nutrito dal Toro.Forse hanno fatto bene a giocare con le maglie nere, oggi pomeriggio, forse hanno fatto bene… ha reso meno difficile sentire ricevere in pieno petto l’ennesima coltellata.La rabbia è un’altra cosa ancora.Questo è proprio dolore.Possibile che tutti gli antidolorifici che ho preso in giornata abbiano addormentato anche il dolore dell’anima? No. Ma forse sì.Stavo lì in poltrona a guardare il quasi nulla. Inebetita. Insensibile. Insofferente. Incavolata. Inavvicinabile. In… in fondo si trattava di una sorta di esercizio fisico: provare, io!, a rimanere immobile per un’ora e mezza o poco più. Esercizio riuscito. Cervello in stand by, cuore i cui frantumi cadevano a terra uno dopo l’altro con tonfi cupi e profondi.No, non sono arrabbiata.Ho solo un dolore sordo all’altezza dello sterno.Questo dolore ha un nome, il nome di questo dolore è composto da quattro lettere. Fine? Stop? No, Toro.Eppure, come dice mamma, noi siamo stati del Toro, siamo del Toro e del Toro sempre saremo.Pain is so close to pleasure…Domenica 20 dicembre 2009Caro Diario,Giacomo dice che domani è un altro giorno (veramente lo diceva Rossella O’Hara ma questa è un’altra storia…), io dico che domani è già oggi.L’insostenibilità dell’amore incondizionato.Che poi, in definitiva, proprio insostenibile non è.Altrimenti non starei qui a cercare di capire, non infilerei una lettera dopo l’altra, una parola dopo l’altra, un pensiero dopo l’altro.Ieri non sapevo che cosa dire ma, in realtà, avevo tanto da dire.Solo che non riuscivo ad articolare i pensieri.La notte mi è stata d’aiuto.Ho sognato di dover sventolare una bandiera gigantesca e di non riuscirci.Stavo per arrendermi.Ma il solo pensiero, anche se puramente onirico, di arrendermi mi faceva rivoltare le budella.E la bandiera diventava sempre più grande, l’asta sempre più pesante.Un calvario, un vero e proprio calvario.E finalmente riuscivo.Sventolava.Era viva.Non so quanto ci fosse della mia forza nel movimento di quella stoffa granata, in quella assurda danza che, vista dall’alto, sembrava il segno dell’infinito.Ma pesava, cazzo se pesava…Lara dice che tanto siamo abituati a soffrire, io dico che non mi abituerò mai a soffrire.Proprio per questo cerco sempre, in qualsiasi situazione, il risvolto positivo.Scava scava e lo si trova.E’ una specie di sfida: a te piacciono le sfide? A me sì e non tanto per il gusto di vincere quanto per quello di andare oltre, di gettare il cuore (ah, questo mio cuore a pezzi…) oltre l’ostacolo.Io mi ribello alla retorica (perdonami e capiscimi, Lara) del “noi siamo abituati a soffrire”.Noi chi? Tu? Io? Chi?Non ci si abitua a soffrire, non è previsto dalla natura, non esiste proprio.Si possono prendere misure affinché il dolore venga limitato o eliminato, ma abituarcisi mai.La mia nevralgia sembra migliorare, il mio amore per il Toro pure.Può migliorare l’amore? In qualche modo, forse anche perverso, sì.Faccio finta di non amarlo così tanto per non soffrire più del dovuto.Sposto altrove quella parte di attenzione sempre focalizzata sul granata e tutto migliora.Eliminare quell’amore? E perché mai? Non ho ancora trovato chi sia in grado di darmi una risposta, fosse anche logica anche se si tratta di sentimento, a tale domanda.Nessuno.Sì, è vero… le ipotesi prospettatemi sono molteplici e parlano di società inesistente, di squadra pervicacemente accartocciata su se stessa, di tifosi diversi da com’erano… ma niente mi smuove.Come nel sogno appena fatto: era una sfida.Me contro me.Ci sono giorni in cui mi pesa essere me stessa, così come ci sono giorni in cui il Toro mi pesa.E mica si può sempre andare d’accordo con tutti, no? Sì, lo so: qui non si tratta di andare d’accordo con qualcuno ma… provo a spiegarti di che cosa si tratta in un altro modo.Per i propri figli si prova amore incondizionato.Non sempre i propri figli stanno simpatici.L’amore rimane incondizionato in presenza o meno della simpatia.Ti è più chiaro così?E a forza di divagare stavo per dimenticarmi di dirti la cosa più importante: vuoi sapere qual è il lato positivo di tutto questo orrendo momento? Che l’anno è finito.Ciao 2009, benvenuto 2010.Ciò non cambia assolutamente nulla ORA, potrebbe cambiare qualcosa POI.Mi metto ufficialmente in ferie ed ho intenzione di farlo fino al 5 gennaio o giù di lì.Non ti abbandono, Toro, non ti abbandonerò mai. Però se mi abbandoni tu per qualche giorno non potrò che beneficiarne, seppur con dolore… pain is so close to pleasure…Poi ti devo raccontare di come Giorgia sia diventata così tanto del Toro nel giro di poco tempo... ma, d'altra parte, Giorgia ha il cuore grande: non sapeva di averlo anche granata... sì, ti devo raccontare di come la Famiglia Granata, contro ogni logica ed aspettativa, si ingrandisca costantemente ma non adesso, non adesso...Post ScriptumSorelle e fratelli granata, prima di prendermi due settimane di vacanza da Toro News vi lascio con i miei undici desideri per l'anno nuovo:1) un sorriso per tutti i bimbi del mondo perché un bimbo che sorride non ha fame né freddo né paura2) due occhi vigili sul nostro Torello (difendiamolo)3) i tre ingredienti magici per vivere felici: cuore, testa e anima4) quattro stagioni di felicità ed equilibrio5) cinque dita che si intrecciano con altre cinque6) sei manciate di buona volontà7) sette giorni buoni a settimana8) un otto da scrivere grande dentro di Noi dopo averlo rovesciato e trasformato nel segno dell'Infinito (la bandiera, la bandiera…)9) nove muse che diano la giusta ispirazione10) dieci numeri da contare prima di perdere la pazienza11) undici guerrieri granata in campo in ogni partita da qui all'eternità (la speranza non muore mai, MAI)Vi ringrazio tutti, uno per uno, vi sono GRA(NA)TA per accompagnarmi in questo percorso TORtuosO... come mi è già accaduto di dire: il MIO Toro nasce anche da voi.Grazie, felice anno nuovo e (SEMPRE!) forza Toro.