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Domenico Beccaria, Presidente del "Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata" definisce sé stesso come un "Ministro senza portafoglio", ma il suo peso nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione FIladelfia, riunitosi ieri, si è fatto sentire eccome, e se fra qualche anno la prima squadra del Torino si allenerà sul "nuovo" terreno che erediterà il nome glorioso del "Tempio" del Grande Torino, sarà anche, indubbiamente, merito suo. TN l'ha intervistato in esclusiva per raccogliere le sue impressioni sull'avanzamento della situazione e sull'operato della Fondazione, della quale lui e Marco Montiglio, Presidente del "Centro Coordinamento Toro Club" rappresentano gli unici membri "non istituzionali", in compagnia della Regione Piemonte, del Comune di Torino e del Torino Football Club.Ciao Domenico, puoi farci un riepilogo della situazione del Filadelfia?Ieri c'è stata la riunione del CdA e si è finalmente sbloccato il cavillo del riconoscimento giuridico della Fondazione, un passo dovuto e necessario per procedere più speditamente. In più, ora sappiamo che entro fine ottobre avremo finalmente un elaborato su cui lavorare: una commissione tecnica appositamente incaricata si sta, infatti, occupando di scegliere gli aspetti migliori dei tre progetti che già precedentemente avevamo selezionato (dei 38 che ci erano pervenuti) e, a questo punto, compatibilmente con le voci di spesa, potremo finalmente farci un'idea di quello che sarà il futuro Fila.Hai menzionato la questione economica, da questo punto di vista com'è la situazione?Il progetto che ci verrà sottoposto entro la fine del mese tiene conto di alcune piccole modifiche orientate al "downsizing": per essere concreti, abbiamo dovuto limare alcune proposte che rappresentavano un costo oggettivamente troppo elevato, ma contiamo di risparmiare ancora qualcosa nel momento in cui si arriverà alle aste fra le ditte aggiudicatrici dei lavori, che sicuramente si faranno concorrenza presentandoci costi competitivi.Come ben saprai, la voce che gira è sempre la stessa: "E il Torino l'attore istituzionale che gioca a nascondino, non promettendo cifre..."Posso smentire sostanzialmente questa voce: spesso scherziamo con Giuseppe Ferrauto, che è il rappresentante della Società nel CdA, e cerchiamo di convincerlo, in quanto uomo di fiducia del Presidente Cairo, a firmarci subito un lauto assegno... Ma è solo uno scherzo, perché sappiamo che il Torino non avrebbe problemi di liquidità e che, prima o dopo, 3,5 o 4 milioni di Euro per la ricostruzione li stanzierà. La mia sensazione è che la Società stia giocando una sorta di partita a poker con le altre istituzioni che dovranno sborsare di tasca propria, ossia Comune di Torino e Regione Piemonte, che si stanno studiando reciprocamente senza scoprire del tutto le carte. Per esempio, se il Comune ha varato il proprio contributo di 3,5 milioni spalmandolo su tre anni di bilancio (2012, 2013, 2014), la Regione ha recentemente stanziato altrettanto ma tuttora non ha chiarito se verserà immediatamente quanto promesso o se si limiterà a garantire un mutuo per la cifra equivalente. Sono dettagli da limare che, una volta sistemati, consentiranno anche al Torino di uscire allo scoperto.Il tuo ottimismo ci rincuora: se tutto andasse per il verso giusto, dunque, che caratteristiche avrà il nuovo Fila?Dovrà essere senza dubbio un impianto moderno, con due campi regolamentari di cui il principale riscaldato (anche se l'ideale sarebbe averne due con questa caratteristica), pensato per l'allenamento della prima squadra e per le partite della Primavera, e magari anche per gli Allievi. In più ospiterà la Sede del Torino FC ed alcune pertinenze fondamentali, quali la Sala Stampa e l'infermeria.E per quanto riguarda il "tuo" museo, attualmente a Villa Claretta in quel di Grugliasco?L'idea iniziale era quella dello spostamente del museo ma è un'ipotesi su cui stiamo ancora lavorando: il nuovo Fila avrà 4.000 mq a disposizione per attività commerciali ed ho proposto di poterli utilizzare proprio per il nostro museo, inteso non quale luogo di esposizione statica (che, secondo me, rappresenta un'idea museale destinata a scomparire) ma come centro culturale polivalente, con sale per conferenze e presentazioni, bookshop e caffetteria. Abbiamo tantissimo materiale e ci servirà molto spazio, pensate che metà dei cimeli di cui disponiamo non li possiamo esporre attualmente perché non abbiamo più locali a disposizione, eppure chi c'è stato potrà confermare che Villa Claretta è già piuttosto grande...Insomma, tirando le somme, puoi garantirci che, in un modo o nell'altro, questo Fila si farà?Si farà, è solo una questione di tempo ma questa volta possiamo dirlo: si farà senza dubbio.Domenico "Mecu" Beccaria, insomma, è ottimista sull'esito della vicenda, e rassicura tutti i tantissimi tifosi che attendono notizie su questo fronte. Da parte nostra, a TN garantiamo, d'ora in poi, la massima attenzione verso questo tema sentitissimo ed il massimo impegno, nel nostro piccolo, verso la ricostruzione di questo pilastro fondamentale non soltanto per la memoria, ma soprattutto per il futuro del Torino. Staremo a vedere.Diego Fornero (twitter: @diegofornero)(nella foto di Dreosti: Domenico Beccaria con Gianluca Petrachi, in visita al Museo del Grande Torino)
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