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Il mare, la preisTORIa, il Toro

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Quante volte, girando per certe zone di Torino o per altre località con vista su condomini e auto, vi è capitato di pensare-dire-ascoltare la frase: "Una volta, qui, era tutta campagna"? Altro che campagna. Una volta, dove adesso...
Diego Piovano

Quante volte, girando per certe zone di Torino o per altre località con vista su condomini e auto, vi è capitato di pensare-dire-ascoltare la frase: "Una volta, qui, era tutta campagna"? Altro che campagna. Una volta, dove adesso c'è Torino, c'era il mare. Anzi, il mare era al posto di Torino e in molti altri posti, prima che le terre emergessero (o il mare si ritirasse, non ho mai capito bene) e impedissero così che il marinaio diventasse un simbolo Torinista (lo lasciamo volentieri ai sampdoriani). Degli altri posti ce ne infischiamo, però, parliamo di Torino, che è la città del Toro, il nostro grande Amore. Al massimo, sono disposto ad arrivare fino ad Asti. Fate una passeggiata esplorativa sulle colline e/o le campagne che circondano la città Torinista: dal terreno, spesso, affiorano conchiglie. Più raramente, inoltre, si possono trovare gigantesche balene preistoriche, lunghe sessanta-settanta metri: una è stata ritrovata nel 1812 in Corso Mediterraneo, vicino all'antica locanda ACHAB (non ACAB), a Torino, appunto: era lunga 62 metri e 45 centimetri. OK, d'accordo, questa me la sono inventata. Va bene, affiorano solo conchiglie, denti di squalo e piccoli fossili. No, niente capodogli o megattere. Niente orche, no. Sì, anche qualche "trota" della Pianura Padana. Le conchiglie, dicevo, si possono trovare anche sulle varie bassure e alture che si vedono da Torino. Si tratta di tracce, testimonianze, prove del diluvio universale? Allora, chi caspita ha fatto salire sull'arca quelle due zebre? Avete ragione, la smetto, in fondo sono il paladino degli animali, quindi anche delle zebre, vittime innocenti di un abbinamento calcistico che le penalizza pesantemente, senza colpe da parte loro. Sì, le conchiglie. Affidiamoci ai paleontologi, che studiano la preistoria attraverso i fossili: queste conchiglie sono i resti di organismi che popolavano la zona dove ora si trova il Piemonte, milioni di anni fa. Periodi geologici, con una loro logica: a Torino c'era il mare. C'era. Questione di era, di ere che si sono succedute. Quanti cambiamenti climatici e ambientali. Il mare era qua, no era là, lì la terra era emersa, no, non era emersa. Figo. Anche Beppe Baresi. Che animali c'erano, sopra e sotto? E le piante? Il Toro Club Mare e Toro, che ha come simbolo un TORO in tenuta da subacqueo, esisteva già? E poi, si trattava di un mare o di un oceano? E il Pliocene? E il "momento" Villafranchiano? E il Monferrato, si chiamava Marferrato? Domande alle quali neanche io sono in grado di rispondere, nonostante le mie Lauree in "Affioramenti fossiliferi di molluschi, gobbi e invertebrati vari nelle colline del Piemonte", in "Colline di Torino, Chieri e Asti e presenza di granchi, brachiopodi e ricci di mare" e "Tori, zebre, porcelli e altri animali oceanici nei fossili pliocenici".Dai, questa è vera: una balenottera è stata ritrovata, invece, nel 1959. A Valmontasca, frazione di Vigliano d'Asti. Era lunga otto metri. La Viglianottera. Non mi credete? Strano. Era morta, ma certo.Ne ho un'altra, da raccontarvi. Anche questa è vera: nel 1993, in un vigneto di San Marzanotto (Asti), è stata trovata "Tersilla". Di che si trattava? Si trattava dello scheletro di una balena, ignoro la lunghezza esatta, ma tra i sei e i sette metri. Sì, vi dico che è una notizia vera! Sì, anche questa balena era morta. No, non esistono le balene di vigna. Sì, Tersilla, dal nome della proprietaria del terreno relativo al ritrovamento. E che dire dei ritrovamenti fossili di San Delfino di Belangero? Sì, a San Delfino, non sto scherzando. Oppure hanno trovato un delfino a Belangero ed io ho capito male? Mistero. Il Mistero di Belangero.Il mare a Torino e dintorni non era poi così profondo, però, nonostante la presenza di alcune amiche di nome Marianna e del noto Ultras Granata soprannominato "Fossa". La profondità diminuì ancora, poi, a seguito dell'accumulo di sedimenti vari e di ritiri da parte dell'acqua. La terra guadagnò terreno, insomma. Una rimonta da promozione diretta. All'interno di questi depositi sedimentari si sono trovati poi i resti di numerosi animali non acquatici, risalenti a periodi preistorici più vicini ai nostri tempi: vari mastodonti, cervidi, orsi, procioni, bovidi (sì, esatto, bovidi), cinghiali e suidi vari, roditori e, tenetevi forte, tapiri (non dorati), scimmie, tigri dai denti a sciabola, ghepardi, linci, zibetti, ippopotami, iene e rinoceronti: enorme quello ritrovato a Dusino San Michele nel 1880, dico sul serio, il "Rinoceronte del Piemonte", lo Stephanorhinus elatus. Ma no, Stevanovic non c'entra. E il rinoceronte trovato a Roatto... lo sapevate? No, non so nulla riguardo alle zebre, spiacente.Tutte queste storie preisTORIche mi hanno ispirato, credo che ritornerò sul discorso.Bene, non lamentatevi troppo, quando piove. Una volta era peggio. Altro che mezze stagioni. Che non ci sono più.Dedico questo pezzo al mio caro brother Paolo Pupillo. Woooffff!Sua Poca Altezza Presidente Dottor Puzzetto (Percival Ulrico Zoroastro Zacintus Ermenegildo Theodor Theophilus Orson)Presidente Toro Club Amici a 4 zampe