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Il massacro di Fort Apache

Redazione Toro News
di Steve Della Casa

Il massacro di Fort Apache è uno dei migliori film di John Ford, il maestro del western. A Fort Apache c’è un problema di leadership, dovuto al fatto che il comandante, come direbbe Tex Willer, è un “damerino di West Point” mentre il suo primo subordinato è un ufficiale tutto di un pezzo che si è fatto le ossa combattendo sul campo. E tutto intorno ci sono i guerrieri Apache in rivolta, che sono temibili e adottano le tattiche della guerriglia. Il comandante ha il volto di Henry Fonda, l”eroe dal volto pulito che per la prima volta interpreta un personaggio negativo (se ne ricorda Sergio Leone quando finalmente corona il suo sogno di averlo come interprete di un suo film). Il suo ufficiale ha il volto severo di John Wayne, che con John Ford faceva un tutt’uno e che resta il suo eroe positivo per eccellenza. Da questo dualismo non esce niente di buono per le giubbe azzurre, ma per loro fortuna alla fine prevale il senso di responsabilità.Non è stata un gran partita quella con il Portogruaro. Bianchi ha fatto un gran goal ed è stato come ricordato il capitano ideale. I tre punti ci servivano come il pane e sono arrivati. Tutte cose che qui su questo giornale sono state ampiamente trattate. Ma la cosa che ha fatto stare più male è stata la spaccatura con lite tra i tifosi. Vado allo stadio dagli anni Sessanta, quando c’era il biglietto per bambini che costava 300 lire. Di liti tra i tifosi ne ho viste molte. Ma la Maratona contestata non mi era mai successo. La Maratona è sempre stata la curva più bella d’Italia anche per la sua capacità di interpretare il comune sentire tra i tifosi granata. Ovviamente, la Maratona dava forza e colore molto maggiori di quanto avveniva nel resto dello stadio. Ma potremmo dire che era l’avanguardia di un comune sentire. Comunque la si pensi sull’oggetto contestazione o no a Cairo, si è visto sabato che questo idem sentire si è spezzato. Ho discusso (civilmente anche se in modo giustamente duro) con due dei ragazzi della Maratona che erano venuti nei distinti per far partire gli slogan. E la cosa che mi ha più colpito è stato il fatto che per loro contestare era una scelta di fondo, al di là di qualsiasi conseguenza immediata. Io penso che allo stadio si vada soprattutto per sostenere i ragazzi e che ci sia il resto della settimana per far valere il resto. Ma penso soprattutto che la curva debba preoccuparsi se il resto dello stadio non la segue. E rifuggire dalla spiegazione più facile, tipo: sono tutti ruffiani. Posso garantire che tutti quelli vicini a me in tribuna granata non  hanno abbonamenti omaggio, non godono di favori dalla presidenza, hanno ben presenti gli errori compiuti da essa. Capiamolo tutti. E non rendiamo il Toro una squadra dalla quale tenersi lontani, se vogliamo il suo bene.