mondo granata

Il mercante in fiera

Il mercante in fiera - immagine 1
di Rosa Granata
Redazione Toro News

Cari granata, rieccomi a voi dopo la sosta per il calciomercato pronta ad aggiornarvi sulle inutilità legate al calcio. Per un mese le trattative l'hanno fatta da padrone, con gli operatori di mercato concentrati a Milano per incontri, cene e soprattutto tante chiacchiere (le pance dei direttori confermano: dopo il torneo di Viareggio tutti a dieta). Smontiamo subito il castello di chi pensa che il calciomercato sia come ne “L'allenatore del pallone”: l'unica cosa che corrisponde al film è Oscar Damiani, sempre con scarpe di colori improbabili.

La giornata tipo nel periodo di mercato inizia in tarda mattinata: caffé all'Hilton con gli immancabili occhiali scuri anche se piove (nessuno è mai riuscito a vedere gli occhi di D'Ippolito) ed un'occhiata ai giornali. Messaggino di scherno al giornalista che ha toppato la notizia pubblicata e via alle telefonate chilometriche. Scusa classica del direttore per sbolognare il procuratore pressante: “Ho sotto il Pres”.

Le occhiaie testimoniano chi è rimasto senza sonno a pensare come sbrogliare una trattativa senza spendere un euro, mentre chi ne ha concluse in tarda notte può concedersi il lusso di essere ancora a dormire (speriamo che Cairo abbia regalato un buon contorno occhi a Petrachi).

Parole, parole, parole e arriva l'ora di pranzo. Chi vuole fare la passerella davanti alle telecamere di Sky Sport va da Giannino, dove anche se non si mangia da dieci si possono incontrare belle ragazze straniere in cerca del principe azzurro (ovviamente con il portacarte di credito a fisarmonica). Se si vuole mangiare meglio incontrando altri personaggi del calcio si vira da Mimmo, all'Osteria del Corso, oppure alla Risacca 6. Cairo invece predilige la Torre di Pisa in zona Brera, ma solo a cena: a pranzo rimane alla Cairo Communication (bisogna pur mantenere mogli, figli, filippini e il Torino).

Il pomeriggio si ritorna all'Hilton e la sera le trattative entrano nel vivo, con altro giro di ristoranti ma più nascosti, per parlare meglio e lontano da occhi indiscreti. Perché chiudere un affare a tavola dà più  gusto.

A fine mese finalmente aprono i box dell'Executive, o meglio le camere, che dalla scorsa estate hanno preso il posto degli stand affacciati sulla piazza – campo sintetico del Quark. La privacy delle trattative è garantita, ma così si perde la parte divertente del mercato: le liti tra gli operatori, in particolare la classica sfuriata di Rino Foschi con qualche malcapitato che lo contraddice.

Ma così ci si può anche rilassare senza finire su Sky Sport 24: si vocifera infatti che alcuni box siano dedicati a tornei di burraco, ma per non creare scompiglio tra le curve tralasciamo i nomi e soprattutto i cognomi.

L'albergo è proprio vicino all'Hollywood e al Tocqueville, per la gioia dei procuratori che frequentano poco la capitale della moda e possono unire l'utile al dilettevole (e capire dove finiscono i loro assistiti la domenica sera). All'ora di pranzo ci sta anche una vasca in Corso Como, per non farsi mancare niente.

Sponsor dell'evento: Fratelli Beretta. Sì sì proprio quelli dei salami che hanno preferito abbandonare le maglie granata per offrire prosciutto e mortadella a tutti.

Il fatidico 31 gennaio le sale dell'Executive sembrano un vero e proprio mercato rionale, e non solo per il banco dei salumi: arrivano da tutta Italia presidenti, direttori, agenti, giornalisti o semplici curiosi. C'è chi si presenta persino con i figli appresso: una volta è stato avvistato il figlio di Matteo Sereni cha accompagnava la madre, al tempo agente del portierone. E qualcuno giura di aver visto tempo fa Marianna Comotto in dolce attesa che non resisteva a stare a casa senza sapere la sorte del marito.

Chi ha disposto box e uffici si è ispirato ai percorsi militari: dalle stanze delle trattative bisogna prendere gli ascensori (non vi sono scale), che peraltro si fermano casualmente ad altri piani e sono sempre occupati, percorrere dei corridoi e salire una rampa di scale per arrivare agli uffici delle Leghe. Il conto alla rovescia stile Capodanno dettato dagli altoparlanti a pochi secondi alle 19 dà il via alle corse dei ritardatari: a chi sgarra viene chiusa la porta in faccia e nella nuova location non è più possibile lanciare i moduli nei box, come ha fatto Pastorello col contratto di Milito (ciò però gli è costato una multa salatissima e la sospensione dall'albo agenti). Saluti, baci, abbracci e alla prossima sessione. Al bar sport si abbandonano i colpi di mercato per tornare a parlare delle partite. In attesa di una vittoria granata da festeggiare: non si può brindare per sempre alla partenza di Belingheri.