- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
mondo granata
Tutti i giorni, dopo pranzo, vado con due miei colleghi a prendere un ‘marocchino’ allo Sweet. Ieri ho deviato prima del bar e sono rientrato, dopo tanti anni, al “fila”. Nonostante ogni giorni ci passassi davanti, il dolore di osservare quei ruderi è sempre stato così forte da farmi preferire non rientrare laddove amavo passare le mie mattinate quando, a scuola, decidevo di “tagliare”. Già il fatto che all’epoca non lavorassi mi fa ricordare che erano bei tempi, al di là del fatto che la memoria rende tutto più dolce. Per evitare di scadere nella retorica dovrei “tagliare” anche la parte che dice “si respirava allo stadio filadelfia un’aria particolare”, se vogliamo dirla alla Piagnoni “pulita”. Però chissene frega di quello che penserà il gobbo che legge. Io non vivo di ricordi, ma sono fiero della mia storia e, forse con un po’ di egocentrismo, mi sento di farne parte. Non ho le carte di credito con le facce dei giocatori, ma solo una maglietta con su scritto “Io sono del toro”. Quando entravi al “fila”, se sbagliavi ad aprire una porta, ti poteva capitare di trovarti in una stanza dove, ammassati, trovavi coppe e trofei. Non c’era la coppa dei campioni? Come sopra, non me ne fregava niente. Poteva poi succedere di incrociare Daniele Fortunato ad uno dei suoi primi allenamenti in granata e chiedergli – dopo il suo celebre autogol in un derby – un’altra rete alla goeba e vederlo quindi abbozzare un sorriso molto di circostanza, evidentemente infastidito. Tornare quindi lì dentro e non trovare più né la stanza con le coppe, né il giocatore al quale ricordare ossessivamente che in campo vuoi veder giocare “con le palle” era circostanza troppo triste.
"Ieri, 4 maggio 2006, ho assaporato la gioia di guardare la collina torinese seduto su una gradinata del “fila”, non avendo fretta di far nulla di particolare se non lasciarsi cullare da quell’atmosfera: fantastico! Lo stadio non c’è più? Siamo in “B”? Siamo falliti? Va bene lo stesso se vedo dei ragazzini entusiasti per un autografo di Fossati. Con tutto il rispetto per Natalino, ma non l’ho visto giocare neanch’io! Un grazie quindi ai granata degli anni passati che non sono ex né vecchie glorie per me. Grazie a Carlo Testa per tutto le iniziative che ha portato avanti in questi anni grami…mi sono (quasi) commosso quando ha lanciato un “contributo” particolare: una registrazione audio di un racconto sul Grande Torino che includeva interviste alle moglie dei calciatori periti a Superga, concludendosi con la lettura della formazione. Non riuscivo più ad urlare, come avevo fatto a gran voce fino a qualche minuto prima, “Toro! Toro!” Che, nella sua essenzialità, dice tutto, per noi. Veramente da brividi…ho visto ragazzi piangere! tralasciando ovviamente i più anziani, praticamente in stato mistico, vinti dalle emozioni.C'erano tanti bambini, molto bello. C’erano tante belle ragazze, ancora meglio!
"Vedere poi Cairo, giunto verso le 18 circa con i ragazzi, fare il presentatore ed è stato divertentissimo. Effettivamente sentire che Abbruscato "mi è costato un occhio della testa" oppure, su Stellone, sentirsi chiedere, indicando con le mani, "abbiamo Roberto da qui in giù lo prendiamo tutto?" Ha fatto intuire anche ai più disattenti il suo entusiasmo e la sua vicinanza alla squadra. Ho gradito anche sentirgli dire che di strada – “mangiando michette” – presidente e ragazzi devono farne tanta per essere degni di noi. E’ vero. Ma Muzzi, il più acclamato, ha già capito, dimostrandolo in campo, cosa vogliamo. Il clima mi pare ottimo, assai diverso da quello instaurato da un vecchio azionista di maggioranza di qualche anno orsono che mi pare avesse l’ignoranza di sostenere “quelli che vanno a Superga sono quattro coglioni”. Abbiamo visto che a livello nazionale questi ultimi sono lievemente la maggioranza. A Torino i “coglioni” hanno quella assoluta!
"Prima di ringraziare, in maniera particolare, coloro i quali hanno reso possibile, in primis, questa giornata, gli Ultras Granata, vorrei precisare che, non che ce ne fosse bisogno, ma è stata un'immersione nel nostro universo simbolico che rafforza ancora di più il nostro Orgoglio.
"Ora e sempre, forza toro
"Ugo Goy
© RIPRODUZIONE RISERVATA