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Il mio amico Eric

Il mio amico Eric - immagine 1
di Steve Della Casa
Redazione Toro News

Eric è Eric Cantona, e non ha bisogno di presentazioni. Soprattutto per i tifosi dei Red Devils, che hanno da sempre scelto il duro giocatore francese come simbolo del tremendismo della loro squadra. Uno di loro ha dei problemi, ha fallito tutto nella vita e in più è perseguitato da un gangster piuttosto violento e soprattutto molto antipatico. Sarà la solidarietà dei tifosi a salvarlo: infatti tutti insieme si mettono una maschera con le sembianze di Cantona e infliggono al gangster una umiliazione cocente. Il bello è che nel film c’è anche il vero Cantona, sotto forma di fantasma che fornisce al tifoso in crisi utili suggerimenti per la vita. Lo firma Ken Loach, maestro del cinema realistico inglese: il film per la verità di realismo ne contiene ben poco, ma è davvero molto bello e divertente. E il suo tifo per il Machester United è genuino, viscerale.Abbiamo bisogno anche noi di un Eric che ci dia consigli, magari con il volto saggio e il coraggio tremendo di Paolino Pulici. Ma soprattutto abbiamo bisogno di tifo vero, soprattutto in questi ultimi sgoccioli di campionato. Devo dire che mi ha fatto molto male sentire la Maratona fischiata dal resto dello stadio per l’ennesimo slogan contro Cairo e ancora di più sentire la sua reazione: “Canta con noi – pubblico di m…”.Gli slogan con la m… inclusa io li ho sempre gridati agli avversari, preferibilmente a strisce bianche e nere. Prendo atto che non è più così. Però il mio modesto appello voglio mandarlo comunque: combattiamo fino all’ultimo, tutti insieme, per raddrizzare questo campionato. Ne abbiamo la forza e la possibilità. Se poi andiamo in A, allora dobbiamo controllare che non si comprino figurine e che si rafforzi la squadra. Anche questo possiamo benissimo farlo. Non diamo più cambiali in bianco, questo è giusto. Ma la contestazione al presidente non può essere prioritaria, e soprattutto non deve dividerci.

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