Da cinque anni è rinato il nuovo Filadelfia. Tanto è passato da quella fine di maggio 2017. Certo, a distanza di tutto questo tempo il progetto originario è stato completato solo in una parte su tre, quella che si limita prettamente alla parte sportiva. Proprio in questi giorni si sta procedendo per una parte del secondo lotto, da completare entro la fine di giugno in modo tale da dare in mano alla società granata i nuovi spazi in vista del 1° luglio quando inizierà ufficialmente la stagione 2022/2023 della squadra di Ivan Juric. L'azienda Vitech Srl sta lavorando, ormai dalla fine di aprile, per la realizzazione della mensa e della sala relax. La gestazione è stata lunga e complessa; ha anche comportato parecchie discussioni sin dal luglio 2019 tra la Fondazione Filadelfia e la società granata. La Fondazione spinse il Torino a intervenire per rendere più snello il procedimento burocratico. Alla fine, nell'estate 2020 la Fondazione ricevette due importanti donazioni per il completamento di questo lotto di lavori. La prima da 200mila euro della società, l'altra da 400mila da parte dello sponsor Beretta riservata alla parte ristorativa. Tuttavia, i soldi donati non si sono tradotti immediatamente in opere poiché il Covid-19 ha allungato mese dopo mese i tempi di realizzazione e quindi si sta agendo soltanto ora (LEGGI QUI).
Il tema
Il nuovo Filadelfia compie un lustro: l’aggiornamento su tre cose da risolvere
MONCONI - L'altra notizia relativa al Filadelfia riguarda i due vecchi monconi rimasti in piedi anche dopo la ristrutturazione degli scorsi anni. Stanno per iniziare anche in questo caso i lavori. Le aziende che si sono offerte di svolgere il lavoro sono Fiammengo Federico, come già anticipato su queste colonne l'ottobre scorso, e Ansaldi (sì, proprio come il giocatore granata), che si occuperanno di un moncone a testa. La Fondazione Filadelfia, come tutti gli enti pubblici, ha dovuto seguire uno specifico iter burocratico che ha rallentato l'avvio dell'intervento delle due aziende, le quali si sobbarcheranno le spese.
QUESTIONE LEGALE - Terza e ultimo aggiornamento. Il Tribunale di Torino ha avviato un accertamento tecnico-preventivo circa il cattivo funzionamento del sistema di occultamento originario che ha indotto il Torino a ricorrere, un'estate fa, alle tanto discusse "vele". E' stato nominato dalla magistratura un perito per comprendere le ragioni per cui l'impianto di occultamento originario, quello con i pannelli mobili, non è mai funzionato, sebbene siano stati spesi molti soldi dalla Fondazione Filadelfia (si parla di centinaia di migliaia di euro di risorse in gran parte pubbliche) per realizzarlo. Il perito dovrà stabilire le responsabilità circa l'utilizzo delle attuali vele e circa le lamentele da parte della società granata su alcuni difetti di costruzione del nuovo Filadelfia; il perito, in altre parole, dovrà stabilire le colpe di questo problema di funzionamento e stabilire chi dovrà sobbarcarsi le spese di manutenzione. Ricordiamo invece che le vele ad oggi adottate hanno generato più polemiche, provenienti da più parti (sono considerate anti-estetiche, rumorose, pericolose perché si staccano facilmente in caso di forte vento). In conclusione, nel giorno del quinto anniversario della rinascita del Filadelfia sono ancora tanti i filoni aperti. Ma finalmente ci sono segnali nella direzione giusta.
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