Buongiorno Toro... ad alcuni piace gonfiare il petto e prendersela con chi potenzialmente può salvargli il deretano (e finisce, comunque, per salvarglielo), ad alcuni piace remare contro per l'impossibilità di creare qualcosa di nuovo o di diverso, ad alcuni piace fare entrambe le cose... e vabbe': non siamo tutti uguali. Il rispetto, il riconoscer giustezza, l'autocritica sono arti che si imparano da piccini. Poi si cresce e le si mettono in pratica. Oppure si rimane piccini, omuncoli, quaquaraquà ed allora... ed allora mi sta venendo a noia quanto di cui discusso negli ultimi giorni: prendo atto, dico forza Rolando, passo oltre.Sapete che un mio amico l'altro giorno ha salvato il Grande Torino? Proprio così.Si è piazzato davanti al monitor, ha avviato un simulatore di volo e, messosi sulla rotta fatale, ha deciso di pilotare l'aereo che ce li ha portati via. Missione: superare Superga ed atterrare dolcemente al sicuro, a pari condizioni meteorologiche.Non sto a raccontare dettagli che non sono in grado di ripetere: io e l'aviazione siamo distanti come i poli della Terra.Però so che ci ha messo tutto se stesso e li ha portati a casa.Ha salvato il Grande Torino.D'accordo, si tratta solo di una simulazione, si tratta solo di un sogno, si tratta del folle desiderio che tiene in vita tanti essere umani: cambiare la storia ed evitare certi dolori.Un sogno, semplicemente un sogno, una cosa finta ma così vera nella sua purezza di desiderio da vivere che, in qualche angolo dell'anima, ho percepito la forte sensazione quasi fisica che davvero fosse stata evitata la tragedia.Non cambia nulla, tutto rimane tal quale, i morti rimangono morti, il dolore rimane dolore... ma come diceva il buon Mario Zucca: i realisti sanno dove vanno, i sognatori ci sono già.Grazie per averli salvati, grazie per avermi insegnato ancora una volta che guardare più in là è un dono.E che RICORDARE fa parte della nostra essenza.
mondo granata