mondo granata

Il predatore Antenucci

Redazione Toro News
 di Giacomo SerafinelliBuongiorno Toro...ad un Rolando ancora spento, fa da contraltare un incontenibile Mirco che maramaldeggia tra le linee picene lasciando partire traccianti da ogni dove. Non può vedere il portiere avversario senza...

 

di Giacomo Serafinelli

Buongiorno Toro...ad un Rolando ancora spento, fa da contraltare un incontenibile Mirco che maramaldeggia tra le linee picene lasciando partire traccianti da ogni dove. Non può vedere il portiere avversario senza saggiarne la bravura e sovente lo mette in difficoltà, come in occasione del definitivo 2 a 1. Avete presente i coccodrilli? Sembrano languidamente assopiti o cordialmente disinteressati a quanto avviene loro intorno; eppure, quando meno te lo aspetti, sferrano un attacco micidiale che fa stramazzare la preda. Ebbene il Toro di sabato, sornione e talvolta irritante per il cincischiare degli ultimi 20 metri, ha trovato in Antenucci un predatore di primo livello, sempre pronto a sgattaiolare tra i piedoni degli ascolani e straordinariamente capace di approfittare di un mezzo metro in più ottenuto con avventurosi (ma spesso vincenti) dribbling ai limiti dell'area.

Certo nessuno intonerà un peana per questa vittoria, ma perdere, o non vincere, avrebbe fatto tornare fuori quei fantasmi che ben conosciamo e che non lasciano dormire sonni tranquilli ai tifosi granata. Invero l'Ascoli ha fatto poco per uscire indenne dall' Olimpico, eppure stava per riuscirci a dimostrazione di quanto il calcio sia tutto tranne che una scienza esatta. E' uno sport che non accetta equazioni banali: la prima può perdere in casa con l'ultima; o magari vince, ma non senza ansie.

E' il bello del calcio, però, e direi che tra tessere, scandali, marmellate e spezzatini, se non ci fosse un po' di sana incertezza pallonara, rimarrebbero ben pochi tifosi a seguire calciatori in braghe corte. Confesso che mi ha fatto tenerezza vedere Bianchi disperarsi alla sua maniera un po' ingenua, ogni volta che una sua conclusione finiva clamorosamente fuori o tra le braccia del portiere.

Anche sabato Rolando ci ha messo il cuore, ma è evidente che sta attraversando un periodo in cui il pallone non vuol saperne di entrare. Sono certo che il gol arriverà e sarà quello che libererà la mente del capitano. Fino ad allora nessuno gli farà mancare il sostegno. Sperando che il predatore Antenucci continui ad azzannare da par suo.