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Il prossimo Giuda

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di Mauro Saglietti
Redazione Toro News

Leggete lo stesso, vi prego.Lo so che è lungo, ma è importante leggerlo oggi.Facciamoci coraggio, prendiamoci un caffé, ma facciamoci forza.Ci saranno parole amare, crudeli, finanche spietate, ma sincere, in qualunque modo la si pensi.Soltanto qualche minuto di riflessione, prima di andare a sbracare, probabilmente plaudenti.

 

Non mi piace scrivere di attualità.Non è facile farlo, e se lo fai rischi di adeguarti alla contingenza e di cavalcare i fatti scadendo nell’ovvietà.Ho anticipato la rubrica ad oggi.Sarebbe stato più facile scrivere a giochi fatti.O fare finta di niente. Un raccontino e via.Comodo, no?Invece non mi va di fare lo struzzo.Preferisco farmi dei nemici ma essere sincero, più che vigliacco.

 

Bene bene, è così la popolarità di Cairo, sembra scesa ai minimi termini, sotto il peso di una campagna stampa che conosciamo bene e, ahimé sull’onda dei risultati deprimenti.Qualcuno gode, di quel sano godimento che si ha nel vedere a pezzi i sogni degli entusiasti.Gli entusiasti danno fastidio, spesso hanno speranze e qualche certezza.Dai, che prima o poi cascano dal loro universo di fiducia e raggiungono gli altri nel mondo del cinismo.Pum pum. Mai volare troppo in alto da queste parti che c’è qualcuno dei tuoi pronto ad impallinarti e che ti accoglie nel suo universo con un ghigno beffardo.C’è chi ha aspettato tre anni con calma e pazienza per poterti fare una risata in faccia e poco importa se abita anche lui nella melma. Come hai osato volare in alto? Te l’avevo detto che saresti tornato qui giù con me…!

 

Questa società ha una storia ciclica, permessa e favorita dalla nostra scarsa memoria.Nuovo compratore / entusiasmo / crisi / contestazione / baratro / vattene! / nuovo compratore / entusiasmo / crisi / contestazione / baratro / vattene! / nuovo compratore…E vai così in loop.Insomma, c’è sempre qualcuno che se ne deve andare.Vattene, incapace, incompetente e pezzente.Non sei degno!Sei un mercenario! Fai solo i tuoi interessi.Buuuuh!E via con nuova gente, in modo tale che presto possa essere contestata quanto prima.Gente mercenaria, gente che non è degna dei suoi grandi tifosi! Tifosi sempre lucidi, che negli anni hanno contestato Ferrante, Vergassola e Camolese.L’oggi rimpianto Camolese.Già, dopo si rimpiange sempre. C’è sempre tempo dopo.

 

Me lo aspettavo, i movimenti erano già nell’aria, ma certo non immaginavo che avvenisse così presto.Tutti sempre sicuri e precisi nell’affibbiare colpe. La colpa è di Tizio! Sicuro. E’ un incompetente, un incapace! Vattene!Non c’è più Tizio? La colpa è di Caio! Sicuro. E’ un incompetente, un incapace! Vattene!E’ andato via Caio? la colpa è di Sempronio! Sicuro. E’ un incompetente, un incapace! Vattene!E che diamine, credo che la parola “colpa” sia tra le più gettonate nella tifoseria con la parola “vattene”.

 

Qualcuno deve aver fiutato l’aria.Quello che è accaduto il 24 dicembre non è stata una casualità.Chi ha organizzato tutto questo non è uno stupido o uno sprovveduto.Dietro a questa operazione si cela qualcuno che conosceva bene l’ambiente, i modi e i tempi per operare.Del resto gli bastava andarsi a leggere i giornali di dieci anni fa per studiare una tattica.Sapeva bene che buttando un sassolino in uno stagno, noi avremmo provveduto a fare uno tsunami sulle ali della nostra frustrazione.Basandoci purtroppo sulle nostre peraltro giuste emozioni piuttosto che sulla ragione.

 

In altri contesti meno pressanti, meno insistenti, a volte si riesce a far quadrato e i tifosi sono la parte determinante.Qui invece siamo sempre alla ricerca di un responsabile al quale far pagare le colpe della nostra decadenza.Ben difficilmente si riesce a costruire qualcosa in un ambiente dove troppo spesso viviamo col fucile puntato, pronti a sparare su chi ci capita a tiro, vittime della nostra frustrazione e di un certo insano e inconscio godimento nel fare di tutto per peggiorare cose che già vanno male.

 

Volete un esempio?Gasbarroni.Non ha ancora giocato un minuto.Leggete in giro i commenti: “Cadavere”, “E’ rotto da 5 mesi”, “No, è rotto da sei”, “Mi ha detto un mio amico di Genova che è un tiratardi”, “Quello pensa solo alle donne”.E intanto cominciamo ad autoseminare il sempreverde campo del dolce godimento che ci procura sapere di essere dei poverini.E’ quasi un meccanismo fisiologico oramai e anche noi viviamo in funzione di questi ritmi continui daccapo-contestazione-daccapo-contestazione, come se fossero inevitabili.La sensazione è che questa società debba sempre vivere sul filo del rasoio, in acque agitate, torbide e mai tranquille, in modo tale che le crisi, le contestazioni e i passaggi di società siano quasi cosa scontata.Che sia una cosa naturale, congenita o voluta, è un bell’argomento di discussione.

 

Talvolta penso che qualsiasi cosa si intraprenda da queste parti, possa venir risucchiata dall’atmosfera opprimente di sfiducia e rimpianto perenne.Potrebbe venire chiunque da noi e se anche venisse il mago Silvan, porca di una miseriaccia, fallirebbe il numero della donna tagliata in due e segherebbe sul serio la malcapitata di turno!

 

Perché Noi siamo il Toro, dannazione.Continuiamo a ripetere questa frase come una cantilena, ma è inutile stare a menare il can per l’aia, sentendoci rafforzati dal passato!Questa frase è la nostra condanna, una condanna a morte!Un paragonarsi continuo e costante con quello che non è più, con quanto è stato distrutto e con quanto crediamo ancora di essere.Nessuno di noi si è reso veramente conto di ciò che significhi la parola “fallimento”.Nessuno di noi. Siamo ciechi, sordi, indifferenti a qualsiasi richiamo.Non vogliamo vedere e renderci conto.Col fallimento e con la sua gestione pilotata è stato sfasciato tutto.Se io ho una casa di cinque piani che crolla, potrò incazzarmi quanto voglio, sbattere i piedi per terra, dire che io mi rimerito la stessa casa, ma qualora non me la paghi l’assicurazione, nessuno tornerà a ridarmela!E qui le assicurazioni, casomai fosse sfuggito, sono tutte chiuse per noi.Non mi resterà quindi che provare a fare qualcosa per mettere qualche mattone, sperando che le cose vadano bene.E invece no, niente da fare. Meglio sparare a zero su chi almeno prova a costruire qualcosa in questo terreno paludoso, infido, dove ci sentiamo defraudati .Per carità! Giù critiche.Noi siamo il Toro! Dobbiamo avere quello che ci appartiene.Subito, adesso, ora!

 

Voglio fare una provocazione per toglierci quella poca illusione.Come ci paragoniamo nei confronti, che so, dell’Empoli? Tanto per citare una squadra piccolissima.Valiamo di più?E che diamine, certo. Noi Siamo il Toro!E invece no! Quando apriremo gli occhi una buona volta, sarà sempre troppo tardi.Potremo essere anche il Toro, sbattere i pugni, lamentarci, urlare la nostra rabbia finché vogliamo.Noi siamo il Toro, certo.Ma siamo meno che l’Empoli!L’Empoli non è fallito 4 anni fa.Non ha perso le squadre giovanili!Togliete all’Atalanta le giovanili e vediamo in quanti anni (e dico anni) tornerà ad essere la squadra leader nel settore.Non possiamo ragionare e fare i pestiferi come se fossimo grandi, quando non lo siamo più da un pezzo, porca miseria.Il danno, la devastazione, è stata fatta negli anni che hanno portato al fallimento.In questi anni si è tentato goffamente di ricostruire in modo frettoloso una casa dal tetto, affidandoci ad architetti dalla pancia piena e trascurando purtroppo le fondamenta.La nostra sofferenza come tifosi, una sofferenza terribile, una agonia senza pari degli ultimi venti anni, non cambierà la nostra situazione.Lo so anch’io che ci meriteremmo ben altro e che siamo stufi.Mi piange il cuore, nessuno gode di questo. Nessuno si accontenta, nessuno si rassegna.Ma anche questo non cambierà le cose.Il fatto che se esistesse una giustizia universale ci porterebbe direttamente in Champions, non significa purtroppo che questa esista.Dannazione! Gli unici istanti in cui il Torino FC è riuscito a superare se stesso, è stato quando avevamo la corretta percezione del nostro essere.Nel 2005-2006 nessuno si aspettava niente, avevamo voglia di costruire e siamo riusciti a superare i nostri limiti. La nostra potenza quando siamo uniti è devastante, però riusciamo ad esserlo sempre e solo tra le macerie.Inutile negarlo, ci siamo illusi.L’errore è stato quello di dilapidare un mare di soldi in ingaggi di gente con la pancia piena e mal amalgamata, spinti dalle grandi pressioni.Pensiamo se all’inizio di quest’anno Cairo si fosse presentato con Allegri con allenatore, senza grandi nomi. Come minimo sarebbe scoppiata la rivoluzione.E se poi la squadra avesse perso le prime cinque partite, sarebbero comparsi i primi e immancabili striscioni “vattene”.Dalle altre parti si corre, qui si dice “vattene”.

 

Dicevo, qualcuno deve aver fiutato l’aria, probabilmente attendeva da tempo e ha atteso il momento propizio.Il nostro problema non è tanto sapere CHI ci sia questa operazione.Il grandissimo problema, è capire PERCHE’.Perché qualcuno vuole il Toro in piena crisi economica? E non il Siena? O la Sampdoria? In questi termini poi.Chiariamo una cosa. Facciamoci una domanda guardandoci negli occhi.Qualcuno crede ancora che ci sia un imprenditore pronto a rilevare il Toro per il bene di quest’ultimo? Un mecenate con interessi finanziari talmente elevati che voglia finalmente regalare un biscottino a noi, sudditi adoranti? Un Moratti che finalmente discenda dal colle e che sputtani parte del suo immenso patrimonio senza in alcun modo desiderare un ritorno finanziario?C’è qualcuno?Qualcuno che, per dirla come si sente spesso dire, o si legge in entusiasti interventi “abbia voglia di buttare 50 milioni nel Toro”?Ma certo, ovvio, il mondo è pieno di persone che in un periodo di collasso economico, vogliono privarsi di cento miliardi.Più che giusto, no?Doveroso, anzi.Ma sì, buttiamoli come se fossimo al casinò.Ben sapendo che dopo due o tre anni volerebbero comunque gli insulti.Mi dispiace ma non ci casco. E nessuna sceneggiata me lo farà più credere.Davvero, qualcuno ci crede?Allora lasciatemi cominciare a ridere.Facciamo così:Adesso mi metto a sghignazzare, per un numero prestabilito di pagine (facciamo due o tre, tanto lungo per lungo, l’articolo non ne risente), poi torno qui.Ovviamente vi risparmio la ripetitività e taglio questa parte dell’articolo.Ci vediamo dopo.

 

Bene, sono tornato.Scusate ma non sono riuscito a trattenermi.Potremmo farlo io e voi, amici.Solo noi potremmo essere così pazzi da buttare via una quantità enorme di soldi, qualora li avessimo, nel Toro, e questa è fondamentalmente la ragione per cui non faremo mai soldi a palate.Noi potremmo farlo, e basta.L’industria e il capitale non sono terreno per i romantici.

 

Chiunque si sia preso la briga di architettare tutto questo, ha finalità economiche ed interessi ben precisi.Se qualcuno in un momento di crisi mondiale, con la gente a casa o in cassa integrazione, vuole intervenire nel Toro e a Torino, come minimo vede all’orizzonte ritorni che gli possono permettere orizzonti ben più che rosei.

 

Ho sentito tanfo di sepolcro e a provare una forte antipatia per questa operazione, sin dal giorno 24 dicembre.Mi chiedo come sia possibile pensare che, con quanto è successo, dietro questa sigla ci sia qualcuno che vuole bene al Toro.Qualcuno me lo deve spiegare.Se tu vuoi bene al Toro e sei una persona seria, intavoli una trattativa privata e se ti dicono di “No”, ti levi dalle palle.Quindi mi ha infastidito il fatto di presentarsi a un giornale, che ha sottinteso sin da subito un modo di fare populista neanche troppo strisciante.Che dire dei tempi?Per pura combinazione dopo una vittoria che ci aveva fatto mettere il naso fuori dalla bagna.E poi i comunicati nei quali si rincorrevano elementi superficiali, con un sinistro elemento populista (di nuovo), neanche si aspettassero che noi ci si inchinasse incantati.

 

Fare un comunicato del genere, scrivendo determinate cose, significa avere un’idea grossolana dei tifosi del Toro.Potremmo essere ingenui, romantici, viscerali, passionali, con tutta la scarsa lungimiranza che ciò comporta.Ma non pirla.E se qualcuno pensa che noi lo siamo, significa che è troppo avvezzo a frequentare i tifosi di un’altra squadra.Mi ha infastidito questa idea grossolana (ancora una volta populista), che prevede che “alla plebaglia basti dare qualche concetto generico e vuoto per far battere i cuori”.La maglia granata?Il ritorno alla maglia granata? Ma che vuol dire? Dovrei strapparmi le vesti? Non capire più un cavolo dalla felicità?Questa settimana è poi venuta fuori l’intenzione di tornare al vecchio logo.Oh, Dio del cielo! Quale scenario di soave beatitudine…!Alè… il vecchio logo, che figo!Adesso telefono in giro entusiasta, finalmente c’è qualcuno che ha capito cos’è lo spirito Toro!Sono talmente emozionato che mi tremano le mani.Ci pensate? Il vecchio logo!Perdonatemi se non faccio una piroetta dalla gioia!Perdonatemi soprattutto se non mi calo le brache!

 

Mi ha infastidito il modo arrogante di agire alle spalle del proprietario (“abbiamo già contattato alcuni personaggi”) ed il tentativo di strumentalizzazione (“speriamo che i tifosi ci diano una mano”).Una mano?Una mano in base a cosa, scusate? In base alla vostra faccia? In base alla vostra simpatia? Se dovessi basarmi su quella saremmo a posto.Altro che una mano!

 

E poi, fateci caso perché ci torneremo, fra tante cose campate lì con l’evidente tentativo di sollevare un polverone, c’è stato l’inquietante e ripetuto riferimento a uno stadio nuovo.Ricordiamoci la questione stadio. E’ fondamentale.

 

Dunque comunicati strambi che, uniti alla martellante campagna mediatica anti-Cairo, fondata anche e soprattutto su illazioni, mi ha ricordato da vicino, da vicinissimo quanto stava accadendo sotto la dirigenza Vidulich (una dirigenza travolta dai debiti, ricordiamocelo), al quale fu fatta terra bruciata attorno.Era il 1999-2000, il Toro era ballerino quasi come quello attuale e forse avrebbe anche potuto salvarsi.Ma arrivò il ciclone Aghemo. Ogni giorno uno svilimento della sua dirigenza.E, come detto, l’inevitabile caduta in B, sotto il peso di una piazza contestante e sbeffeggiante.

 

E questa sarebbe gente che vuole bene al Toro?Perché non è arrivata prima allora?Perché non nel 2005?Perché solo ora, che per combinazione abbiamo una proprietà non influenzata da influssi sabaudi?Questa storia dell’eredità è provvidenziale, direi.Questa gente vuole così bene al Toro da organizzare una conferenza due giorni prima una partita fondamentale, non un’ora dopo!Alla faccia del non destabilizzare!Proviamo a raccogliere le voci che girano per Torino, le migliaia di voci dei signori-so-tutto, per vedere quanto questa storia non abbia destabilizzato un ambiente già traballante di suo.Una delle cose che mi fanno intristire è che purtroppo Cairo ha prestato il fianco a questo attacco.I suoi errori del resto gli vengono ricordati giornalmente.Curioso questo anno in cui tutto sembra segnato, dalla squadra scarsa, ai gol annullati alla grana mister x, che di sicuro non ha portato aria pulita.Molto curioso.

 

E qui torniamo alla domanda iniziale: perché? Perché porco cane, perché?Non “chi”. Ci può tranquillamente essere un signor nessuno, un volto che si presta.Quello che voglio che qualcuno mi spieghi è “perché?”.

 

Ma a pensarci bene, questa era l’unica strada per gli scopi di chi ha organizzato tutto questo.Non era tanto importante presentarsi.Era importante mettere il tarlo nelle orecchie della gente.Buttare il seme, lasciarlo maturare.Fare sì che Cairo dovesse confrontarsi con questa lunga ombra, fare in modo che indirettamente questo fantasma si mitizzasse, fortificata dai risultati scadenti della squadra.Fare sì che la figura di Cairo ne venisse screditata, facendo leva Purtroppo molti di noi sono ammalati di “pappagallite”.L’idea è quella di mettere in giro una voce o un ragionamento.Stai a vedere che il giorno dopo ci sarà in giro qualcuno pronto a ripeterlo. Non capita certo solo col Toro, è un’operazione mediatica abbastanza comune.Volete un esempio? Quante telefonate o messaggi avete ricevuto, in poche ore, che vi dicevano che Cairo non pagava gli stipendi?Non so voi, ma io almeno cinque. Tutti convinti, fonte certa!In tanti hanno letto e hanno dato per scontato!Da più parti ci si aggrappa al suono delle frasi come porto sicuro. Sentirla ripetere significa avere certezze.Prendete la parole “progetto”, ripetuta a nastro da mesi, senza che nessuno abbia quantomeno provato una volta a trovarne un sinonimo. Un sinonimo! Lasciamo perdere il concetto, che si fa forza come sempre sui risultati.Non discuto il concetto. Discuto la sintassi, vittima della “pappagallite”!

 

L’idea era fare in modo che questa ombra (che rivela se stessa ben lontano dalla campagna acquisti – mannaggia questa eredità!) acquistasse credibilità, fosse un contraltare di speranza, per chi non ricordava le strade percorse già in passato dalla tifoseria.Ecco perché tacere sull’identità.Se si fosse presentato subito, molto probabilmente sarebbe stato rispedito al mittente.Pensiamoci: sarebbero forse potuti sorgere i club “Cairo vattene” (che così prontamente sono nati nei forum) se non ci fosse stato un altare, benché anonimo, ai quali in molti hanno già acceso la loro candelina e spalancato le braccia?Il mito di mister X è stato alimentato ed esaltato da migliaia di pagine di niente, da gente che diceva di sapere, da fonti certe, da ansia crescente, anche da genuina speranza, inutile negarlo.E’ bastato buttare il seme, tutto qui.Sarà, ma io non vedo tutto questo grande amore per il Toro.

 

Io non so chi sia che si celi sotto l’odiosa sigla mister X.Da qui in avanti entriamo nel campo della fantasia.Ho molta paura sapete?Delle vere motivazioni che si potrebbero celare dietro questa operazione.Veniamo al punto cruciale.Tra tante cose slegate, gli emissari non hanno fatto altro che sottolineare la volontà di “costruire uno stadio di proprietà”.Lo ripeteranno anche oggi, vedrete.Possibile questa affermazione non abbia fatto rizzare i capelli a nessuno?Non solo “abbiamo già anche individuato il terreno nei pressi della Mandria”.

 

Per chi non lo sapesse, con la ristrutturazione della Reggia di Venaria, il valore dei terreni nelle vicinanze è ovviamente schizzato alle stelle. Ricordo che ci sono mille modi per guadagnare da speculazioni edilizie.Non necessariamente portando a termine l’opera.Possibile che a nessuno sia presa la briga di approfondire questa affermazione?Possibile? Nessuno di quei volenterosi giornalisti che ogni giorno dicono che ogni giorno ne trovano una su Cairo (a proposito, Cairo ha le pustole, fonte certa) ha voluto fare una semplice indagine e cercare di scoprire chi ha interessi su quell’area?No?Eppure non ci sono tante aree libere attorno alla Mandria. Non dovrebbe essere difficile.Fossi io un giornalista quantomeno cercherei di individuare questo “fantomatico” terreno. Sempre che l’affermazione sia vera, naturalmente.Venaria è destinata a diventare un punto turistico non indifferente.Mi viene in mente uno dei primi comunicati degli emissari, quello nel quale si afferma di voler costruire altre strutture attorno allo stadio.Perché non essere chiari… un albergo forse? Qualcos’altro?Questa storia sa troppo di cemento prima ancora che cominci.

 

La cosa che mi farebbe più paura, (e ancora non lo so, visto che non conosco questi signori), sarebbe consegnarsi nelle mani di palazzinari speculatori.E dire che dovremmo aver capito che l’edilizia muove interessi paurosi.Basti vedere quanti personaggi poco limpidi si agitino nel calcio moderno, con l’idea fissa di costruire uno stadio. Ricordate Giovannone che si diceva interessato alla faccenda Stadi?

 

E non è l’unica cosa a farmi paura.A farmi paura sono gli avvenimenti futuri.E’ Torino 2011, per chi non lo sapesse la celebrazione del 150° dell’unità d’Italia.Non ci riguarda?Non c’entra con la palla che rotola?Non vogliamo pensarci?Prendetela come un’eventualità, ma in occasione di queste “kermesse”, che possono interessare o meno, si riversa sulle attività che hanno interessi, la solita valanga, più o meno corposa, di finanziamenti.Badate! Non è il Comune (che non se la passa certo bene) a tirar fuori i quattrini. Siamo noi! Sono i fondi statali.Per cosa crediamo che a Milano si stiano leccando le mani per “L’Expo”?Perché verrà “esposto” qualcosa?Apriamo gli occhi, cavoli!In occasione di queste manifestazioni il denaro che circola è parecchio.Fondi per costruire, costruire e costruire, nel caso più fortunato strutture utili che danno lavoro a molte persone, in quello meno fortuito cattedrali nel deserto costruite con intenti speculativi.Ricordate Italia ’90? La voglia disperata che questa città aveva di costruire uno stadio nuovo?O il forte desiderio di accaparrarsi gli Europei 2012?Credo che la voglia di mettere le mani su quei fondi, con un progetto edilizio articolato, sia tanta.

 

Esiste ancora una possibilitàPossibilità sono e possibilità restano, non sapendo con chi abbiamo a che fare. Dio non voglia che dietro tutto questo ci sia la manovra di qualcuno pronto a farsi bello per le future elezioni comunali di Torino.Di qualunque colore, per quanto significa ancora, egli sia.Abbiamo già dato.

 

Le eventuali speculazioni di visibilità di Cairo sono risibili in confronto a questi possibili pericoli.Mettersi nelle mani dei palazzinari significa avere una pistola puntata alla tempia.Mettersi nelle mani di chi nasconde interessi politici significa comunque avere il destino segnato.

 

Queste non sono certezze. Queste sono eventualità che avremmo dovuto prevedere in questi mesi, invece di piagnucolare per quaranta giorni e metterci gli uni contro gli altri, facendo gongolare chi ha lanciato l’esca.Se fossimo stati veramente uniti, invece di giocare la solita guerra personale, avremmo trascorso questo mese infernale cercando di capire, invece di svenderci a una bava di vento.Non è tanto umiliante perdere 3 o 4 a zero, quello fa male e basta.E’ umiliante vedere tifosi anche importanti inginocchiarsi, stendere le proprie mani in avanti e invocare “Mister X”. Una sigla, peggio di un cartone animato.Una sigla vigliacca, lasciatemelo dire, neanche avesse presentato una maschera.

 

Eppure l’esperienza passata dovrebbe averci messo in guardia da chi si presenta in modo così scorretto.Quando però tocchi questo tasto c’è sempre qualcuno che alza gli occhi al cielo e fa finta di nulla.La cosa che mi fa più imbestialire è questo negazionismo silenzioso, occhi bassi e facciamo finta di niente.Ma ragazzi, se non troviamo neanche la forza di essere noi stessi, dove vogliamo andare?Vogliamo prenderci in giro da soli?Guardiamoci negli occhi, per piacere, non raccontiamoci balle.Qui non si tratta di complotti, ma di interessi economici, o forse politici.Continuo a pensare che il Toro a Torino sia un fastidio, altrimenti non si spiegherebbero le continue operazioni di disturbo, che siano mediatiche o che siano di mister X, che capitano solo a noi.Qualcuno pensa ingenuamente che con la dipartita dei due fratelli il centro di potere sia evaporato?Allora spiegatemi perché si sta costruendo alla velocità della luce lo stadio della gobba, i gobbi stessi si presentano come juventus Torino, associando fortemente il proprio nome alla città, per non parlare del Toro nel loro simbolo, spiegatemi perché è così complicato dedicare una via a Meroni, spiegatemi perché nessuno del Toro era presente all’inaugurazione del teatro Carignano, spiegatemi perché la volontà politica sull’area Filadelfia sembra ben diversa da quella auspicata?

 

Che cosa capiterà tra breve?Proviamo ad immaginarlo, ad anticipare per una volta gli eventi, senza aspettare sempre che ci cada una mela in testa per dire stupiti “Oh!”.Chi si presenterà avrà avuto più di un mese per imparare qualcosa, non credo saranno così sprovveduti come nei comunicati e certamente proveranno ad insaponarci.Assisteremo a sbandieramenti pubblici sulla fede granata del pretendente al trono (non è certo un lasciapassare ormai – anche Romero era del Toro), spremute populiste di cuore a ricordarci le glorie del passato e bla bla, riportare il Toro bla bla bla, e poi una bella sparata di milioni sonanti da investire nel Toro e tutti con la lingua di fuori.E la convinzione da parte di noi tutti di avere trovato un mecenate.Mi aspetto una grande cagnara, favorita dagli immancabili battitori di grancassa, permessa dagli scarsi risultati della nostra squadra, avviata verso scenari nefasti.Facile vivere di sciacallaggio con queste situazioni.E poi l’immancabile plastico.Ma non del Filadelfia, statene certi.Un bel plastico di uno stadio da 40000 posti, attenzione, con centro sportivo annesso, negozi e soprattutto centro commerciale e attività connesse. E tanti tori da tutte le parti...Fine ultimo di questa operazione, ne sono iper convinto.Statene certi, se Cairo non venderà, ad ogni partita persa si materializzerà l’ombra di questo fenomeno.Immagino già i paroloni.“Solo io posso salvare il Toro”, oppure “Cairo, vendi il Toro prima che sia troppo tardi“.O ancora la campagna mediatica che si scatenerà, condita da frasi di odio nei commenti degli articoli e sui forum.Sono convinto che chi proverà ad opporsi verrà svilito da molti media.Ogni istante la storia si sovrapporrà carta carbone di quanto avvenuto con l’avvento di Aghemo e Cimmminelli, 9 anni fa.Salvo poi forse scoprire all’atto pratico che le cose sono molto diverse.Oppure semplicemente che le sue finalità sono ben altre.

 

E poi, fateci caso, assisteremo all’immancabile sarabanda di saltimbanchi pronti a salire sul carro del vincitore per farsi belli.Di tutto si può dire a Cairo, meno che ami circondarsi di ruffiani.Attorno al Toro esiste un ambiente parassitario di gente che per mille motivi ha interessi personali legati al Toro, che non esiterebbe a sleccazzare il primo venuto pur di vedersi nuovamente accolta nel reame.Gente della Torino bene, di quelli che se la cantano e se la suonano da soli.Gente dai larghi, facili e falsi sorrisi, pronta a pugnalarsi alle spalle con invidia appena si gira l’angolo.Oppure gente molto vicina al Toro, dalla quale di aspetteresti un legame di tipo passionale, che si scopre poi legata ad interessi economici particolari.Cairo li ha sempre snobbati.Ora la folla plaudente, che nel passato è stata zerbina dei nostri sicari, attende fiduciosa.

 

Qualsiasi cosa capiterà, in qualsiasi modo vada a finire, questa storia lascerà una profonda divisione, un segno indelebile nella tifoseria, neanche ne avessimo avuto bisogno, e temo verrà ricordato come uno dei capitoli più umilianti della nostra storia.

 

Questa società ha una storia ciclica.Nuovo compratore / entusiasmo / crisi / contestazione / baratro / vattene! / nuovo compratore / entusiasmo / crisi / contestazione / baratro / vattene! / nuovo compratore…Lo scopo finale è che questa società debba sempre vivere sul filo del rasoio, in acque agitate, torbide e mai tranquille, in modo tale che le crisi e le contestazioni siano quasi cosa scontata.

 

Scrivere queste cose oggi è soltanto un rischio.Il mio è un rischio enorme.Ma non me ne frega niente.Meglio aver torto.Meglio aver detto stupidaggini prima, piuttosto che esser preda dei rimorsi per non aver detto niente ed aver taciuto.

 

Le mie parole vogliono essere volutamente spietate, perché solo così possono essere sincere.Le parole però possono essere spazzate via con un niente.Magari mi sbaglio e presto avremo a che fare con l’emiro “Al Urban el Kair”, che ci porterà in Champions e ci ricostruirà il Fila. Temo però si tratti di “Allah Bin Gob”.

 

Quanto vorrei sbagliarmi e aver scritto una vagonata di scemate.Per quanto sceme, spero comunque che queste parole possano far pensare.Mi sentivo in dovere di farlo e più di questo non posso fare.Ah, sì, posso sempre scendere dall’auto in corsa, se mi accorgo che sta finendo contro un muro a 200 all’ora.Posso buttarmi giù, certo, sai che soddisfazione.Tu magari ti salvi, la macchina va in frantumi.E ti spiace se va in pezzi.Quanto ti spiace.

 

Pensiamoci se ci riusciamo, ragazzi.Cerchiamo di guardare oltre quell’involucro dorato che ci verrà presentato, e chiediamoci il perché.L’alternativa è quella che è, ma proviamoci, pensiamoci.Prima di svenderci plaudenti e adoranti al prossimo Giuda. Mauro Saglietti

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