Il sabato del villaggio granata

Buongiorno Toro, e spero che vogliate prendere col sorriso sulle labbra questa mia modesta rilettura della celebre poesia del Leopardi, riadattata al gusto granata...'Il tifoso vien verso lo stadioin sul calar del sole,con la sua maglia granata; e reca in manouna bandiera carico d'onore,onde, siccome suole, ornare egli si apprestadimani, al dí della partita, le spalle.Siede con i fratellisu la scala a raccontar il vecchierello,incontro al Fila dove si perde il giorno;e novellando vien del suo buon tempo,quando ai dí della partita egli partiva,ed ancor sano e snellosolea tifar e sostener gli Invincibilich'ebbe compagni nell'età piú bella.Già tutta l'aria imbruna,torna azzurro il sereno, e tornan l'ombregiú da' colli e da' tetti,al biancheggiar della recente luna.Or la tromba dà segnodella partita che viene;ed a quel suon direstiche il cor granata si riconforta.I fanciulli gridandosu la Maratona in frotta,e qua e là cantando,chi non salta bianconero è;e intanto riede alla sua balconata,urlando, il lanciacori,e seco pensa al prossimo da intonar. Poi quando intorno è spenta ogni altra face,e la curva ospiti tace,odi il tambur picchiare, odi la vocedell'allenator, che veglianella chiusa bottega alla panchina,e s'infuria, e s'adopradi fornir la vittoria anzi al fischio final.Questo di sette è il più gradito giorno,pien di speme e di gioia:diman per l'avversari tristezza e noiarecheran l'ore, ed al travaglio usatociascuno in suo pensier farà ritorno. Giovane tifoso granata,cotesta età fioritaè come un giorno d'allegrezza pieno,giorno chiaro, sereno,che precorre alla festa di tua vita.Godi, fanciullo mio; stato soave,stagion lieta è cotesta.Altro dirti non vo'; ma la tua festach'anco tardi a venir non ti sia grave.