columnist

Il Terzo Uomo

Redazione Toro News
di Steve Della Casa

Il terzo uomo è un film inglese di Carol Reed che nel 1949 vinse la Palma d’Oro a Cannes. E’ un film decisamente figlio di quell’epoca. Racconta di uno scrittore americano che a guerra appena finita si reca in una Vienna che reca i segni delle bombe per cercare un suo amico del quale non si più nulla e viene dato per morto. Ma non è morto. Anzi, alla fine del film appare in una sequenza memorabile di luci e ombre. Ha il volto mefistofelico di Orson Welles, si fa considerare morto perché in realtà è coinvolto nel traffico di medicinali scaduti e tutto sommato i nazisti non gli dispiacevano affatto. In un memorabile monologo dice che il male può generare il bene: in Italia, ad esempio, c’erano i Borgia che ne facevano di cotte e di crude ma in quell’ambiente venne fuori anche Leonardo da Vinci.

In tribuna a Torino c’era Luciano Moggi. Non è certo un criminale nazista, ma il nostro “terzo uomo” è proprio lui. Intanto le triadi gli piacciono molto, e forse ricomincia a farsi vedere perché patisce il fatto che della famosa triade l’unico ancora in sella sia quello che non vale niente e ha lo sguardo più vacuo di un pesce lesso. E poi perché, avendo recuperato spazio sui mezzi di informazione (è più presente di Belen Rodriguez) sostiene con forza la tesi che Calciopoli è stata una montatura, che tutti erano colpevoli etc. etc. E no, caro Luciano. C’è chi ha fatto e chi ha subito, c’è chi chiudeva gli arbitri negli spogliatoi e chi veniva retrocesso per i vostri calcoli. Senza contare che negli stessi calcoli c’era anche che Torino doveva avere una sola squadra… Vista la diabolica astuzia del nostro: ma non sarà che la campagna di stampa dei giornali (si sono attaccati anche al fatto che Cairo affitta l’autobus invece di comprarlo: ma la parola “leasing” è così sconosciuta), alla quale purtroppo qualche tifoso si unito in modo molto ingenuo, parta proprio di lì? Attenti, perché al peggio non c’è limite. E insieme a Moggi potrebbe arrivare anche Padovano, l’amico dei Lodisti (quei geni che misero il Toro in mano a Giovannone per qualche mila euro). Per adesso, godiamoci il fatto di essere rinati, di aver giocato bene (ma Antonelli? Lo avete visto Antonelli?). Il terzo uomo si può fermare.