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MONDO GRANATA

Il Torino ricorda Giorgio Ferrini: a Pino Torinese la cerimonia a 45 anni dalla morte

Redazione Toro News

Al cimitero di Pino Torinese si è svolta una breve commemorazione in ricordo del capitano del Torino Giorgio Ferrini

Questa mattina - lunedì 8 novembre - al cimitero di Pino Torinese si è svolta una breve commemorazione in ricordo del capitano del Torino Giorgio Ferrini, venuto a mancare 45 anni fa esatti per un’emorragia cerebrale che lo colpì due volte tra l’agosto e l’ottobre del 1976, alla giovane età di 37 anni. Organizzata da Il Circolo Soci Torino fc 1906 con la collaborazione del Torino Fc 1906 e di ASD ex Calciatori Granata Onlus, la cerimonia – alla presenza del capitano dei capitani - ha visto il padre spirituale granata Don Riccardo Robella impartire la benedizione della tomba dove vi sono state poste corone commemorative.

Ai microfoni di Torino Channel i figli di Ferrini - Cristiana e Amos - hanno voluto ricordare papà Giorgio. "Il tempo per certi versi è volato, per altri questi anni sono un macigno sul cuore - inizia la figlia Cristiana - . Però mio padre lo ricordano tutti quindi vuol dire che ha lasciato tanto, a noi sicuramente tantissimo. Non ritrovo in tantissimi uomini di oggi i valori che aveva lui, quindi questa è una grande ricchezza. In famiglia ne parliamo tanto, come se fosse via per un ritiro e dovesse tornare. Adesso ne parliamo anche con i nostri figli e spieghiamo loro chi è stato il nonno - continua Cristiana Ferrini - . Spero che i miei figli siano leali come lui. Mio papà era una persona che ha scelto il Toro come sua unica casa. Quando uscivo da scuola mi faceva piacere vederlo parlare con tutti gli altri genitori, ero proprio molto orgogliosa di lui. I miei due idoli - conclude la figlia del Capitano dei Capitani - naturalmente erano uno mio papà e l'altro Pupi. Ho vissuto con i miei due eroi nella realtà".

Così l’altro figlio di Giorgio, Amos: "Dopo 45 anni avere il papà che viene ancora riconosciuto e ricordato è un grande onore, vuol dire che ha lasciato un grande segno nella città di Torino, sono orgoglioso. Molti ricordi mi sono stati tramandati dai suoi ex compagni di squadra - continua Amos - , i ricordi che ho di lui sono per lo più legati alle estati. Il Toro di quegli anni era una famiglia, eravamo tutti legati, ma lo siamo ancora oggi, c'è un legame tra di noi pazzesco, mi hanno sempre trattato come se fossi uno di loro - conclude il figlio di Ferrini - , questa era la forza di quel gruppo lì".

Infine, anche il compagno di squadra e amico di sempre Angelo Cereser ricorda il suo legame con Ferrini: "Il nostro era un rapporto speciale, si è proposto di farci da testimone di nozze a me e mia moglie. Per lui la parola data era uno scritto super firmato".