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‘Il Toro, 100 libri per 100 anni’

Redazione Toro News

Oggi pomeriggio, nell’ambito della Fiera del Lingotto, verrà presentata la seconda parte dell'opera di Sabrina Gonzatto, dopo il successo della prima, dalla quale è stata tratta una splendida piece...

"Sabrina, dopo il successo del tuo primo libro “Ma cos’era mai questo Toro”, sta per arrivare il seguito, ci puoi dire quando uscirà?

"“Il prossimo autunno. Sarà pronto per il 3 dicembre”.

"Su quali argomenti verterà questo nuovo capitolo della storia del Toro? Carlotta è cresciuta oppure è rimasta adolescente?

"“Ho proiettato la vicenda della famiglia Buosi nel futuro. Dieci anni in avanti: siamo nel 2014-2015. Torino, Londra e Merano. Carlotta ha un fidanzato. La mamma entra in gioco con un ruolo molto importante che forse mette un po' in ombra il papà. Il Toro? Il Toro è in A e udite, udite... è sopra alla Juve. Finzione o realtà? Vi ricordate "Ritorno al futuro” di Zemeckis e il flusso canalizzatore transtemporale? Bene, non così avveniristico, ma...lo scoprirete leggendo”.

"Da questa nuova puntata del libro uscirà anche la seconda parte dell’opera teatrale?

"“Bisognerebbe chiederlo a Giulio Graglia (il regista della prima opera ndr)”.

"Parliamo in termini presenti, che giudizio puoi dare del Toro attuale?

"“Il Toro è sul vetrino, viene visto, scrutato, analizzato. L'occhio che lo guarda attraverso il microscopio è quello del tifoso. Severo ma buono. Un altro occhio è quello della pubblicità. Un Toro in A fa gola a tanti”.

"Hai già avuto attestazioni di stima da parte della nuova società Torino FC?

"“Non cerco attestazioni di stima. Non sono il tipo. Chi ha letto il libro e visto lo spettacolo ha espresso il suo giudizio. Buono direi. Posso garantire che la stima che arriva dai tifosi e non solo è tanta e spontanea e questo mi basta. I contatti con l'attuale società sono buoni. Il presidente, che è molto attento e informato dai suoi collaboratori su tutto quanto gira intorno al Toro, è stato invitato come si conviene tra persone per bene.

"Sei sempre impegnata ad organizzare eventi per il centenario, hai qualche anticipazione da concederci?

""100 libri per 100 anni" è proprio l’occasione per introdurre l’argomento. Un'altra occasione per portare il Toro nel cuore della cultura internazionale. Come abbiamo fatto il 19 dicembre scorso al Carignano. A noi piace così. La Panini attraverso il suo direttore commerciale Umberto Leone, ci ha fornito le gigantografie delle figurine dei calciatori del Toro del passato e del presente. Sono un regalo fatto a Sabrina Gonzatto che ha deciso insieme alla Panini di mettere all'asta questi quadri inediti e devolvere una parte del ricavato ad un'opera di beneficenza e l'altra a qualcosa legato al Toro, magari un monumento, chissà”.

"Cosa avrebbe detto l’ingegner Buosi, personaggio principe del tuo libro, alla sua Carlotta, quando il Toro ha rischiato di scomparire?

""Vedi Carlotta, le cose grandi non scompaiono. Mai. Il Torino Calcio ha compiuto 99 anni, non è arrivato a compierne 100. Ma che importa. Ora si chiama Torino F.C. Il tempo non condiziona i grandi e soprattutto aiuta coloro che credono nei grandi. Ti ricordi quando si pagava ancora in lire? Bene, c'era l'usanza, in una nota catena di abbigliamento casual trevigiana, di scrivere 99999 al posto di 100000. Bè lascia stare i decimali, facciamo 99900. Sai perché? Perchè ti dava l'impressione che se pagavi con una banconota da 100000 ti davano il resto e avevi l'illusione di aver risparmiato. Una cazz...pardon, stupidaggine diresti tu! 99 più 1. La zia Alessandra ne avrebbe fatto una straordinaria campagna pubblicitaria. Il Toro è sempre Toro. Questo è quello che conta. Sia che abbia 99, 100 o 1 anno. Ricordalo."

"Fiduciosa che alla fine il centenario verrà festeggiato ai piani più alti, senza nominare la prima lettera dell’alfabeto?

"“Cuore e ragione non vanno sempre d'accordo. Soprattutto quando si è scaramantici”.

"Se dovessi far recitare la tua opera dagli attuali giocatori del Toro, chi sceglieresti come protagonista?

"“De Biasi, ha il physique du role. E' affascinante e, forse, un po' presuntuosetto, ma solo un pochino. Non me ne voglia ma sembra proprio il mio ingegner Marco Buosi!”