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Accogliamo questa bellissima lettera e pubblichiamo.
Gentile Radio Nostalgia
con la presente Vi vorrei parlare di un piccolo ma grande problema che sta vivendo mio padre, un signore anziano che ha ...
Accogliamo questa bellissima lettera e pubblichiamo.
Gentile Radio Nostalgia
con la presente Vi vorrei parlare di un piccolo ma grande problema che sta vivendo mio padre, un signore anziano che ha superato da un po’ di tempo gli 80 anni ed è soprattutto un grande tifoso del Toro. Il problema di cui Vi parlo, è nato proprio all’inizio di questa stagione calcistica, che è partita così bene per la nostra “amata”squadra, ma che purtroppo mio padre non potrà seguire come gli anni scorsi, grazie alle bellissime radiocronache del “professore” Fabrizio Bellone sulle vostre frequenze radiofoniche. Forse Vi sembrerà un po’ anacronistico in questi tempi di tessere del tifoso e pay-tv per il calcio, ma Vi assicuro che le Vostre trasmissioni dedicate alle partite del Toro, per mio padre pieno di acciacchi e con una vista che cala di giorno in giorno a causa di una brutta maculopatia, erano davvero un momento importante ed imperdibile. Per me, che vivo in un’altra città, anche se avevo la possibilità di andare allo stadio o vedere la partita alla televisione, non mi dispiaceva ascoltare le vostre radiocronache, perché sapevo che lui faceva altrettanto e per me era un modo per stargli vicino e condividere “a modo nostro” le stesse emozioni vissute quando andavamo allo stadio insieme. Dispiace che proprio quest’anno, (perché sarà l’anno del Toro), mio padre, che come spesso Lui ricorda, ha passato i giorni più belli della sua vita al Filadelfia, non potrà gioire alle reti dei nostri, grazie agli appassionati racconti del “Professore”. Pur essendo consapevole, che probabilmente, la mancata programmazione delle partite del Toro nel vostro palinsesto non dipenderà esclusivamente da Voi, Vi ringrazio comunque per aver avuto la pazienza di leggere queste mie righe, che mi sono sentito in dovere di scrivere, per nome e per conto di mio padre. Cordiali saluti.
Ivano Guglielmotto
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