Cari amici,in questi giorni facevo delle riflessioni cercando di capire perchè un ragazzino, osservando il calcio di oggi, dovrebbere simpatizzare o diventare tifoso del Toro.E pensavo a quando lo divenni io, nel 1975 quando i granata si preparavano a vincere lo scudetto l'anno dopo e poi per parecchi anni,seppur tra alti e bassi, dava filo da torcere ai più forti. Squadre che lottavano, che incarnavano lo spirito che fino a 20 (venti!) anni fa caratterizzava questa società. E allora mi è venuto da fare i paragoni con la juve, società con cui abbiamo (in passato...) sempre dovuto condividere i successi e condividiamo la città. Noi non vinciamo un derby da 17 (diciassette) anni, caso credo unico nella storia pallonara. Noi non vinciamo contro una "grande" dalla notte dei tempi. Noi non abbiamo un centro allenamenti nostro dove prima squadra e giovanili possano ritrovarsi. Noi giochiamo in uno stadio in affitto ancora da "granatizzare". Noi abbiamo un presidente che si può considerare più milanese che piemontese e che dirige (!) dalla città meneghina. Il nostro museo si trova a Grugliasco ed è stato creato da un gruppo davvero fantastico che ha impegnato parte della propria vita per questo, e che il presidente si è degnato di visitare solo anni dopo la sua creazione. Infine la nostra società (!) non ha soldi.Dall'altra sponda c'è una società ricca da sempre, che ha sempre avuto campioni in squadra, che ha uno stadio di proprietà con annesso di tutto e di più, che ha un centro sportivo proprio con ogni sorta di struttura, che vince tanto, a volte anche in modo discutibile, ma vince. Si continua a dire che Torino è granata e che noi rappresentiamo la città, ma in città di Toro c'è davvero pochino. Una volta era davvero così. La sede era in piazza San Carlo e il Toro aveva il Filadelfia. Ricordo le mattine trascorse lì dopo aver "tagliato" da scuola. O i pomeriggi dopo lezione. Ci si trovava tutti lì. Giovani e anziani. Io che ascoltavo i "vecchi" che raccontavano le imprese dei Mitici e che mi meravigliavo ogni volta. Guardavo i giocatori arrivare con le loro auto e salutarci magari regalandoci un autografo. E si chiaccherava con loro. Ricordo tanti volti, e quello che mi è rimasto più impresso è sicuramente quello signorile di Zaccarelli. Ho ancora il suo autografo fra i miei cimeli. Zaccarelli, un uomo che Cairo non ha mai voluto ma che forse avrebbe potuto fare molto per il Toro.Poi ci hanno abbattuto il Fila senza problemi cancellando parte della nostra storia. E da quel momento è come se ci avessero tolto le radici. Come andò a finire ormai lo sappiamo tutti. Per quanto ancora dovremo vivere solo di ricordi e fare ancora figure meschine in giro? Non so chi di voi ha figli, ma credo che oggi a scuola sia davvero dura per un torinista tener testa a juventini,milanisti e interisti......Cosa raccontiamo loro? Io personalmente non ho più argomenti. La storia bisogna sempre ricordarla e sostenerla,ma non si può certo andare avanti solo con quello. Non voglio passare per quello che intende cancellare ciò che è stato,lungi da me l'idea, ma è una semplice constatazione che faccio all'indomani dell'ennesima figuraccia in campionato. Non mi bastano le colorite conferenze stampa di Ventura in cui si promette ciò che poi non si riesce a mantenere. O le interviste post partita dove si dicono sempre le stesse cose che non servono a niente. Personalmente mi sento preso per i fondelli. Il mio Toro è un altro. Non questo. E' nel mio cuore, nei miei ricordi, nella mia anima (vero capitano?). E' lontano da quello che vedo oggi e che faccio fatica a metabolizzare. Vedere quelle maglie bistrattate in quel modo mi fa davvero molto male. Tanto male. Forse cambierà qualcosa quando riavremo la nostra "casa", il Fila,che non sarà come il vecchio, ma che forse ci riunirà di nuovo tutti sotto lo stesso tetto.Il Fila, per cui il nostro presidente ha stanziato il milioncino di euro di una fondazione.....Lui sì che ci crede......Forza Toro sempre. Giancarlo Caro Giancarlo, la tua lettera è talmente condivisibile che non sapremmo neppure come risponderti, se non unendoci alla tua speranza... soprattutto per quanto riguarda il Fila, che ci auguriamo possa ritornare a fungere da centro di aggregazione per i granata in città. Non si possono trascurare del tutto, peraltro, i meriti di questa Società, che, in un modo o nell'altro, ha salvato il Torino da quel fallimento che ha rappresentato forse il momento più cupo della storia granata, ma non si può nemmeno mettere la testa sotto la sabbia, fingendo che tutto vada bene. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo ogni giorno di trasmettere, almeno in parte, lo spirito che anima la tua lettera e che ha contribuito in modo determinante a fare grande il Toro, così come lo conosciamo e così come vorremmo trasmetterlo ad ogni generazione futura. Il rischio che questo grande sogno affievolisca c'è, ed è proprio ciò che tentiamo di analizzare in questa rubrica: sono sicuro che se ognuno dei tifosi granata avesse nel cuore il tuo stesso pensiero, in un modo o nell'altro, pur fra mille difficoltà, impedirebbe a questo 'vecchio cuore' di smettere di battere. Non rimane che sperarci, ed in fondo anche crederci, riconoscendo a chi lavora anche quanto di buono fatto (se ci leggi, non sarà per te una novità il nostro plauso per l'eccellente riorganizzazione del Settore giovanile, vero fiore all'occhio del Toro che fu), ma senza risparmiare di esprimere il nostro punto di vista su quanto (purtroppo tanto) sia ancora da migliorare. Ce la faremo? Noi ci speriamo, e invitiamo tutti, come hai fatto tu, a partecipare esponendoci il loro punto di vista. Grazie e a presto. Diego Fornero (Twitter: @diegofornero) (Foto Dreosti)
mondo granata
‘Il Toro non esiste più. Viva il Toro’
Cari amici,in questi giorni facevo delle riflessioni cercando di capire perchè un ragazzino, osservando il calcio di oggi, dovrebbere simpatizzare o diventare tifoso del Toro.E pensavo a quando lo divenni io, nel 1975 quando...
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