di Paolo Morelli e Edoardo Blandino
mondo granata
In trecento sotto il Comune
Si sono dati appuntamento poco dopo le 14 di oggi, i tifosi che, dopo il dibattito del 1° maggio, hanno scelto di chiedere a gran voce l'intervento del sindaco Sergio Chiamparino nella questione Filadelfia. Il Comune di Torino è proprietario del terreno sul quale sorge(va) il glorioso stadio. Erano in trecento, accorsi a manifestare il proprio dissenso sotto le finestre di Palazzo Civico.Tra bandiere e striscioni, uno dei quali recitava «Chiamparino dove sei?», si sono scatenati i cori all'indirizzo del sindaco anche con un provocatorio «Dove sono i soldi?», in riferimento alla somma che il Comune avrebbe dovuto stanziare per la ricostruzione (che si aggirerebbe intorno ai 4 milioni di euro). I tifosi hanno poi composto una piccola delegazione che sarebbe dovuta entrare al Municipio per un confronto diretto col primo cittadino, senza però sapere se Chiamparino fosse presente oppure no nell'edificio. Tuttavia, al piccolo gruppetto di tifosi è stato vietato l'ingresso ad opera degli addetti alla sicurezza. Il tutto sotto lo sguardo vigile di alcune pattuglie della polizia.La dura contestazione, accompagnata dallo scoppio di un grosso petardo, si è rivolta anche - in minima parte - verso Urbano Cairo, accusato di non essersi dovutamente imposto con il Comune per sbloccare la situazione. I cori all'indirizzo del presidente granata erano sul genere del «Cairo datti una sveglia». Un impiegato, uscito da Palazzo Civico, ci ha poi spiegato il problema che avrebbe spinto Forieri a desistere, a quanto sembra, dall'investire nel Filadelfia. «Gli imprenditori - ha detto - puntano al profitto, ma quel terreno fa parte di una zona sportiva, quindi è impossibile edificarvi su a scopo commerciale. Il Comune non ha dato le concessioni a Forieri». Strano che per il Bennet, a suo tempo, il problema non si sia posto.
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