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mondo granata
di Silvia Lachello
Buongiorno Toro... qualche giorno fa sono stata catapultata nel momento più dispendioso dell'anno. No, non si trattava di risolvere precocemente la questione regali di Natale: precipiterò in quell'odioso turbine intorno al tramonto del 24 dicembre.Roba molto più semplice: l'inizio delle scuole.Credo di aver comprato circa venti quaderni (grandi, piccoli, a quadretti, a righe, con anelli, senza anelli), un numero imprecisato di matite, penne, pennarelli, pastelli, gomme, temperamatite, copertine (Granata non le fanno: che sciocchi... ma neppure strisciate: bravi) e quant'altro.Non c'era il solito cartolaio, bensì il padre di esso medesimo. E' scattata la scintilla e ci siamo dilungati a scambiarci spiritosaggini. La fila alle mie spalle cresceva. C'era perfino gente sul marciapiede (che delirio).Al momento dell'inevitabile commiato, egli mi dice: “Se i clienti fossero tutti come lei...”.Mi si drizzano le antenne. Gli faccio l'inevitabile domanda: “Grazie... la prego... adesso non mi dica che lei sta dalla parte sbagliata del Po...”.Si mette quasi sull'attenti e dice: “No, io sono del Toro!”Ci stringiamo la mano e ci mettiamo da parte per raccontarci i fatti nostri, mentre la fila lentamente procede.“Fratello!”, “Sorella!”, strette di mano.“Sa', io sono nato il 15 maggio del 1949... ma in famiglia c'era già mio fratello che si chiamava Valerio, come il Grande Bacigalupo, e la Tragedia era accaduta da pochi giorni... così... così.. così io non porto il nome di un giocatore del Grande Torino... il dolore era troppo fresco...”Ce la siamo contata e poi ciao ciao.Il giorno dopo, altra cancelleria da acquistare.Trovo il Fratello sulla soglia del negozio, mi accoglie con un deferente “Sorella...”.Avete presente quella deferenza che è rispetto e anche felicità e anche... come la sensazione di quando tornate a casa dopo una giornata terrificante e sapete che potrete togliervi le scarpe per camminare a piedi nudi, mettervi la tutona comoda, tirare un po' il fiato? Quella roba lì, insomma.Tornare a casa.NOI, nonostante tutto (scusate se abuso del 'nonostante tutto' ultimamente, purtroppo è d'uopo farlo...), torniamo a casa spesso e perfino inaspettatamente.Che sia una buona settimana, Sorelle e Fratelli, e che vi accadano alcuni inaspettatamente. Tutti tinti di Granata, ça va sans dire...
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