Io ti salverò" è uno dei film più famosi di Alfred Hitchcock. Racconta di uno psicoanalista che viene a dirigere una clinica ma che subito inizia a mostrare ampi segni di squilibrio mentale. E di una dottoressa che ha il volto rassicurante di Ingrid Bergman, che si innamora di lui dopo pochi minuti e che si farà un punto d’onore di dimostrare che quell’uomo è innocente. Anche perché la persona di cui ha preso l’identità è stata assassinata, e tutto sembra convergere verso la colpevolezza del medico interpretato da Gregory Peck. Ma per scoprire la verità bisognerà scavare nella sua mente e scoprire il perché di quella strana amnesia.Devo confessare che durante Torino–Livorno la prima cosa che mi frullava nella mente era che il secondo goal del Livorno era in fuori gioco, perché un attaccante amaranto era in posizione irregolare e quando è partito il tiro ha saltato (ricordo che contro il Cagliari, nella partita che poi abbiamo perso, a Rubin fu annullato un eurogoal proprio per quel motivo. Probabilmente quella partita l’avremmo vinta e adesso con quei tre punti forse saremmo ancora in A). Ma poi ho pensato che era troppo poco. E che ci deve essere un motivo che ci spinge a prendere goal assurdi, ad amnesie difensive, a sbagli in attacco. Quel motivo temo sia la scarsa solidità mentale dei nostri. E forse anche il fatto che in trasferta siamo troppo in pochi a seguire la squadra. E forse ancora che i nostri hanno paura. Dobbiamo mangiarci gli avversari, dice Lerda. Ma poi è evidente che si ha una paura nera di sbagliare. Non so come si possa scavare dentro questo atteggiamento psicologico. Ho l’impressione che ci voglia qualcuno che urli. Ma non sugli spalti. Dentro il campo, negli spogliatoi. Giacomo Ferri, credo sia affar tuo. Ti prego, metticela tutta. Se no davvero èuna sofferenza.
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