di Giacomo Serafinelli
mondo granata
Iunco al Chievo
Buongiorno Toro...avete presente la trasmissione televisiva che manda in onda i “dilettanti allo sbaraglio”? Ecco, io non l'ho mai sopportata.
Sia per il nome, corrida, che evoca un fatto disgustoso e deplorevole (a proposito: non verrà mai troppo presto il giorno in cui la Spagna si deciderà a vietarla completamente), sia perché, lungi dall'essere la bella trasmissione degli albori radio-televisivi, in cui veri dilettanti ricchi di talento si cimentavano col massimo impegno in discipline canore e musicali, quella di oggi è invece una scusa per mettere insieme un'accozzaglia di peones con un solo denominatore comune: la voglia di apparire in televisione a tutti i costi. Io non ho mai potuto sopportare la supponenza, la superficialità, il pressappochismo e la cialtroneria.
Da chi si presenta in tv con un microfono in mano, pretendo che sappia cantare, dal notaio che sappia redigere atti apponendo i giusti bolli, dall'avvocato che conosca le leggi e le procedure, da un impiegato delle poste, che conosca la differenza tra una raccomandata ed un'assicurata, e che sappia spedire efficacemente entrambe. Quanti di noi tollererebbero di veder vestire la maglia del Toro ad un giocatore visibilmente sovrappeso, non allenato e incapace di colpire il pallone?
Noi tutti pretendiamo quella che dovrebbe essere la normalità, ovvero un Toro che non si limiti a salire di categoria sfruttando la lotteria dei play off, ma che domini il campionato cadetto e che, una volta in A, sia competitivo. Pochi giorni fa ho dato uno sguardo ai movimenti di mercato proprio su questa testata, ed ho constatato il saluto di Iunco alla maglia del Toro: il prossimo anno, il giocatore brindisino sarà a Verona, sponda Chievo. Fin qui niente di trascendentale, anche se a me Iunco non dispiaceva, ma quando poi ho letto come il Toro se lo sia fatto sfuggire, sono andato a prendermi una vecchia puntata della corrida e me la sono guardata tutta.
Almeno là il pressappochismo non fa danni.
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