mondo granata

La Comparsa

Redazione Toro News
di Mauro Saglietti

Non mi ero mai cimentato prima d'ora con una sceneggiatura.Ho pensato a una sorta di breve videoclip, fatto principalmente di immagini e musica, che ha inizio dopo una partita del Toro negli anni ’80.Spero che vi piaccia.Ci vediamo al fondo della sceneggiatura per salutarci prima delle ferie.

Sequenza 1.

Esterno - Fuori dallo stadio.Oggettiva - Campo lungoLa telecamera compie una panoramica sulle persone che escono dai cancelli e che, lentamente, sfilano ai lati del campo visivo.Volti sorridenti, due fidanzati si scambiano un bacio pieno di sottintesi, un’anziana coppia procede mano nella mano. Lui ha una sciarpa annodata goffamente attorno al collo, baffi bianchi e sopracciglia folte, un volto che arriva dai decenni passati. Lei un cuscino granata scolorito dal tempo.Al centro del viale scorrono incolonnate le vetture della metà degli anni ’80.Un tram arancione col numero di serie 2804 si accosta ad una pensilina, guidato da un giovane tranviere abbronzato.Mille voci si confondono nel sonoro della gente che sale a bordo.Canti, frasi smozzicate. Qualcuno fuori campo mormora: ‘Tlas vist? L’uma faijla!”.

Interno - Tram.Oggettiva – Campo totaleLa telecamera mi inquadra mentre salgo sulla parte anteriore del tram e mi faccio largo tra i passeggeri.Stacco sulla seconda telecamera, che mi segue fino alla coda del veicolo. Mi appoggio al finestrino posteriore. Ho una sciarpa legata intorno alla vita e il mio sguardo è stanco ma sereno.

Soggettiva dal mio punto di vista – Campo medioVedo attraverso i vetri la gente affannarsi lungo la pensilina per cercare di prendere posto. Sui loro volti posso leggere le mille emozioni della partita che si è appena conclusa.

Soggettiva – Campo medio - Filtro nebbia.Lo sguardo si posa su due occhi che si fanno largo tra la gente. Occhi che sembrano emergere da un contorno sfocato.

Oggettiva – Primo pianoLa telecamera stacca brevemente su di me per cogliere il mio sguardo di profilo.

Soggettiva, dal mio punto di vistaInquadratura più ravvicinata su quegli occhi chiari e ingenui.Hai capelli castani, legati in una coda di cavallo. Al collo hai un fazzoletto color granata ed i tuoi lineamenti, che sembrano delicati, si staccano da quanto hai intorno.Le porte del tram si chiudono.Allunghi le mani e le appoggi contro i battenti, per tentare inutilmente di fermarli.

Esterno – Fermata del tramSoggettiva dal tuo punto di vista – Primissimo piano - Senza filtro nebbia.Inquadratura sui miei occhi oltre i vetri delle porte, catturati dal tuo sguardo.

Interno - tram.Soggettiva dal mio punto di vista – Campo totale – Filtro nebbiaIl tram si avvia e vedo il tuo sguardo deluso e rapito che segue il mio, mentre il veicolo si allontana.

Il tema musicale viene soltanto anticipato in questa scena, quando i miei occhi afferrano i tuoi.Musica soltanto anticipata, che di sfuggita lascia intravedere la passionalità esplosiva del suo refrain. Poi essa svanisce con l’allontanarsi del tram.

LENTA DISSOLVENZA.

Sequenza 2.

Esterno – Gradinate Curva MaratonaOggettiva – Campo lunghissimo, poi lungoSi sente un vociare confusoL’inquadratura si apre con una panoramica prima dello stadio, poi della Curva.

Oggettiva – Campo medioL’inquadratura si posa su di me, immerso tra la folla, una macchia granata insieme ad altre.Tutti guardano in direzione del campo, si sente il vociare, le urla, qualche coro.Guardo verso il terreno di gioco, ma mi distraggo, sembra che il mio sguardo si perda in un punto imprecisato del pubblico.

Soggettiva dal mio punto di vista. – Campo lungo - Filtro nebbia – Leggero rallenty - Suoni ovattati come sott’acquaL’inquadratura spazia sulla folla.A un certo punto l’inquadratura si blocca.

Oggettiva – Primo piano - Sequenza molto breveI miei occhi si aprono leggermente, le labbra si socchiudono. Tempo che sembra fermarsi per un istante.

Soggettiva dal mio punto di vista –Campo medio - Filtro nebbiaIl sonoro si ferma completamente.Si intravede per un istante tra la gente una coda di cavallo ed un profilo.

Oggettiva – Campo totale - Telecamera a spalla.- Inquadratura laterale dal basso.- Velocità normaleNello stesso istante dello stacco, l’audio si riempie di un boato improvviso, un urlo.Vengo spinto verso il basso, l’inquadratura non è stabile.La gente urla e si abbraccia urlando “Gol”.Volti e mani attraversano il campo visivo traballante.Entro ed esco dall’inquadratura, guardando verso il campo e cercando di capire cosa è successo, mentre la gente mi spintona, mi abbraccia.

Soggettiva dal mio punto di vista.- Campo medio - Telecamera a spalla - Senza filtro nebbiaSonoro confuso, urla che si protraggono, effetto eco.Guardo verso il punto della Curva dove ho intravisto la coda di cavallo.Ma non c’è più nulla, solo confusione, movimento, gente che salta.

Oggettiva – Primo piano - Inquadratura fissaIl mio volto deluso e spaesato mentre tutto intorno si intravede ancora la gente che fa festa.

Il sonoro sfuma.TRANSIZIONE SONORA ANTICIPATA.Si sentono le parole fuori campo “Hai visto che girata al volo?” mentre continua ad essere inquadrato il mio volto.

Sequenza 3

Interno - Tram.Oggettiva – Campo medioSono in coda al tram e osservo fuori pensoso.La stessa voce fuori campo che ha iniziato la frase, continua. - …Non ci ha pensato due volte e ha sparato in porta... Sono pensieroso appoggiato alla balaustra posteriore. Ho la solita sciarpa granata legata in vita.  Guardo fuori distratto La gente continua a salire e ad affollare il veicolo.

Oggettiva – Campo totaleVolto lo sguardo sbuffando, probabilmente non vedendo l’ora di partire.

Soggettiva dal mio punto di vista – Primo pianoVedo lo specchio retrovisore del tranviere e vedo il suo volto abbronzato in lontananza. Alza il volto per guardare dietro. Incrocio il suo sguardo nascosto dagli occhiali scuri.

Oggettiva – Campo totaleSposto lo sguardo fuori dai vetri, sbuffando nuovamente.Improvvisamente il mio volto si irrigidisce.

Soggettiva dal mio punto di vista – Campo medioVedo la tua coda di cavallo che cerca di farsi largo tra la gente e raggiungere la porta.Le tue mani che si allungano verso i vetri.Si sente lo sbuffo pneumatico delle porte che si stanno per chiudere.

Soggettiva dal mio punto di vista – Primo pianoI tuoi occhi allarmati, che in quella frazione di secondo guardano dentro la telecamera, catturando i miei.

Oggettiva –Campo totale -  Inquadratura lateraleLe porte si chiudono.Allungo una mano protendendomi in avanti e le trattengo.Le porte si riaprono.

Oggettiva – Primo pianoLo specchietto retrovisore del giovane tranviere abbronzato con gli occhiali scuri.Che guarda inespressivo.

Oggettiva – Campo lungo -  Inquadratura lateraleTu che sali sul tram.Probabilmente mi ringrazi e sorridi.Ma non c’è audio.Solo la musica principale del film che prende forma lentamente.

Soggettiva dal mio punto di vista – Primo piano – Filtro nebbiaI tuoi occhi.Probabilmente stai parlando e ridendo. Il tuo volto si muove, benché l’inquadratura sia fissa.

Soggettiva dal tuo punto di vista – Primo pianoI miei occhi.Probabilmente sto parlando e ridendo. Il mio volto si muove, benché l’inquadratura sia fissa.

Il tema portante del film dipinge l’emozione e la timidezza della scena.

DISSOLVENZA INCROCIATA

Interno - TramOggettiva – Campo medioNon c’è più tanta gente sul tram. Sto per scendere.Il nostro dialogo non si sente, è la musica che parla.Io ti indico l’orologio.Tu fai sì con la testa.Ci sorridiamo.Scendo.

Esterno - Fermata del tram.Soggettiva – Campo lungoVedo il tram andare via e le tue mani che mi salutano dai vetri.Faccio in tempo a notare il numero di serie del tram che si allontana: 2804.

Oggettiva. – Primo pianoIl mio volto sorridente, che poi si volta ed esce dall’inquadratura.

DISSOLVENZA INCROCIATA.

Sequenza 4

La musica anziché svanire aumenta di intensità, fino a svilupparsi nella sua pienezza durante la sequenza seguente, dal montaggio rapido.

Esterno Curva MaratonaOggettiva - Campo lungo, più ravvicinatoSi riconosce la curva anni ’80, con l’orologio posto sul marciapiede, usuale punto di ritrovo dei tifosi.Molte persone passano davanti all’obbiettivo.I cancelli sono aperti.

Oggettiva – Campo medioL’orologio della Maratona, con alcuni tifosi nei pressi. Ci sono anch’io.Il quadrante indica le 14.50.La musica prosegue.

Oggettiva – Inquadratura ancora più ravvicinataMi guardo attorno inquieto.Controllo l’orologio.Non ti vedo arrivare.Poi il mio sguardo si ferma per un attimo, all’esterno del campo visivo dello spettatore.Sorrido lentamente.

Soggettiva dal mio punto di vista - Campo lungoMi corri incontro.

Oggettiva – Campo medioAncora una volta la musica sovrasta i nostri discorsi sorridenti e ravvicinati.Ti indico i cancelli.Entriamo correndo.Carrellata in campo lungo. La telecamera ci segue e per qualche istante ci riprende leggermente dall’alto. Poi ci perdiamo all’interno della Curva

La musica si fa più decisa e sta per raggiungere il suo apice.

DISSOLVENZA INCROCIATA

Esterno - Gradinata Curva MaratonaOggettiva – Campo medioLa gente ondeggia, si abbraccia e le loro labbra disegnano delle grida di gioia.Deve essere appena stato segnato un gol...Ci sorridiamo e ci abbracciamo mentre tutto attorno il mondo esplode.Assieme alla musica.

DISSOLVENZA INCROCIATA

Esterno - Viale Alberato.Oggettiva – Campo medioIo e te, ripresi di schiena, ci avviamo a piedi ai bordi di una strada, mentre tutto intorno transitano macchine con sciarpe ai finestrini.Si intravede il tuo foulard granata, mentre io porto la solita sciarpa granata legata in vita.Ti prendo per mano e camminiamo cosìDi fianco a noi transita un tram arancione.Si riesce distintamente a leggere la scritta “2804” sulla parte posteriore.

DISSOLVENZA INCROCIATA

Esterno - Fontana, probabilmente in un parco.Oggettiva – Primo piano. Poi zoom al contrario verso il campo medio.Spruzzi d’acqua di una fontana in primo piano.Il movimento di macchina è uno zoom al contrario.Io e te entriamo nel campo visivo.Siamo su una panchina, abbracciati.E’ il nostro primo bacio.La musica esplode nel suo refrain più bello.

DISSOLVENZA INCROCIATA

Esterno - SpiaggiaOggettiva  - Campo lungo, poi medio - Filtro nebbia - RallentyTu scappi ridendo, io ti inseguo gettandoti dell’acqua addosso.Usciamo lentamente dall’inquadratura.Zoom lento verso gli spruzzi d’acqua.Il sole si riflette su di essi e causa un luccichio nella telecamera.L’immagine si sfoca.La musica, dolcemente muore.

DISSOLVENZA INCROCIATA

Sequenza 5

Esterno – Fermata del tram antistante la Curva MaratonaOggettiva - Campo lungoNon c’è più musica. Solo il vociare della gente.La gente sfolla dalla Curva e si avvicina al tram, fermo in attesa con le porte aperte.Devono essere passati un po’ di mesi. Ora le persone sono vestite con abiti più pesanti.Ho la solita sciarpa granata legata attorno al giubbotto.Tu hai un maglione rosso, è la prima volta che te lo vedo indosso.Hai lo sguardo perso nel vuoto e forse un po’ stanco.L’inquadratura ci accompagna mentre saliamo a bordoC’è un brusio sommesso di fondo. Forse non si è vinto, ma non è dato saperlo.

Oggettiva – Campo lungoInquadratura della città che scorre attraverso i vetri del finestrino.Macchine, tifosi, persone.

Oggettiva – Campo medioInquadratura delle porte che si aprono.Qualche persona scende.

Soggettiva dal mio punto di vista – Primo pianoTi guardo senza che tu te ne accorga.Guardi il vuoto, pensierosa

Oggettiva – Campo totaleTi saluto, sto per scendere.Mi volto verso di te e disegno una frase con le labbra.Tu sorridi, bella più che mai e mi dai un ultimo bacio prima che io scenda.

Oggettiva – Primo pianoGuardo lo specchietto retrovisore del conducente.C’è il tranviere abbronzato e con gli occhiali scuri.Non capisco se stia guardando.

Esterno - BinariOggettiva – Campo medioRapida sequenza nella quale ti saluto con la mano dalla pensilina.

Soggettiva dal mio punto di vista – Campo medioVedo la tua mano che mi saluta da oltre i vetri e intravedo il tuo volto sorridente.Sulla parte posteriore del tram arancione riesco distintamente a leggere il numero di matricola 2804.

Oggettiva – Breve primo pianoAbbasso lo sguardo mentre mi allontano, l’espressione di chi si perde nella bellezza di un attimo.

DISSOLVENZA VERSO IL NERO

Sequenza 6Durante l’intera  sequenza seguente, dal montaggio serrato, è presente una colonna sonora sotto le righe, fatta di aperture, ma anche di dissonanze, che volano verso tonalità cupe e tristi a mano a mano che le immagini si susseguono.

Esterno Curva MaratonaOggettiva – Campo lungo – Fade in dell’immagineSi vede la curva, la gente che entra correndo.

Oggettiva – Campo medioIo sotto l’orologio di fronte alla Maratona.Poca gente corre in ritardo verso i cancelli.Mi guardo intorno con ansia.

Oggettiva – Primo pianoPrimo piano dell’orologio che indica le 3.05.

Oggettiva – Campo totaleGuardo oltre il campo visivo, senza capire.

DISSOLVENZA INCROCIATA

Esterno - Gradinata Curva MaratonaOggettiva – Campo medio, zoom verso il campo totale e il primo pianoGuardo il campo con aria smarrita.Mi volto, prima a destra poi a sinistra.Cerco con sguardo sofferente.

Soggettiva dal mio punto di vista – Campo lungoVolti tra la folla, che si muove, ondeggia, gesticola.Non c’è sonoro della folla in questa sequenza.Solo un tema musicale asciutto, minimale, che lascia un senso di attesa.

Oggettiva – Breve primo pianoIl mio volto che si illumina, gli occhi si sgranano. C’è un abbozzo di sorriso.

Soggettiva dal mio punto di vista – Campo medioUna coda di cavallo tra la folla. E’ una sequenza che dura un attimo.La folla si sposta. Il volto non è il tuo

Oggettiva – Primo pianoIl mio volto che si contrae in un abbozzo sconfortato.

DISSOLVENZA INCROCIATA

Interno – Camera miaOggettiva – Campo totaleIo, seduto sul letto, la testa china con la cornetta in mano.Afferro la cornetta e la sbatto sul letto.L’inquadratura riprende soltanto la cornetta mentre esco dalla scena.

Esterno – Notte - Sotto casa tuaOggettiva – Campo medioSi intravede la mia figura in un cono d’ombra dall’altra parte della strada.

Soggettiva dal mio punto di vista – Campo medioLa tua finestra con le serrande abbassate vista dal basso.

Oggettiva – Campo medioNuovamente la mia figura.Due luccichii forano il nero della scena in prossimità dei miei occhi.Faccio due passi per andarmene.Mi volto ancora riguardando verso la tua finestra.Poi chino il capo ed esco dalla scena.

DISSOLVENZA VERSO IL NERO

Sequenza 7

Esterno - Fermata del tram in un viale alberatoOggettiva – Campo medio – Lento fade in dell’immagineGente alla fermata del tram.Deve essere di nuovo primavera, le persone indossano vestiti leggeri.In lontananza si intravede un tram arancione in prossimità della fermata.

Esterno - Viale alberatoOggettiva – Campo inversoSto camminando da solo lungo un controviale.Ho un a cenno di barba, il volto un po’ sciupato probabilmente da notti insonni. Ho uno zaino che porto a spalle, e la sciarpa granata è sempre legata in vita, anche se non c'è la partita. Guardo pensieroso il suolo.

Soggettiva – Campo medioVedo transitare il tram poco più in là, alla mia sinistra.

Interno -TramFalsa oggettiva – Campo medioSono ripreso attraverso i vetri del tram mentre corro per salire a bordo in tempo.L’inquadratura è fissa sulle porte, esco dall’immagine.Il tram si ferma, le porte si aprono, sale qualche persona.Si sente il rumore dei miei passi che si avvicinano di corsa.Compaio di fronte alla porta e faccio per mettere un piede sul predellino. Alzo lo sguardo, che rimane impietrito

Esterno - Fermata del TramSoggettiva dal mio punto di vista – Primissimo pianoIl tuo volto sorpreso, gli occhi spalancati.

Interno - TramSoggettiva dal tuo punto di vista – Primissimo pianoIl mio volto stravolto.

Il sonoro e i rumori di strada diventano muti.

Montaggio rapido in soggettiva alternata.I miei occhi – i tuoi occhi – i miei occhi – i tuoi occhi.

Esterno – Fermata del tramOggettiva – Campo totaleIo di spalle. Oltre la porta del tram ci sei tu.Immobile e forse paralizzata dallo stupore.Ma le porte del tram si richiudono tra me e te

Esterno – Fermata del tramSoggettiva dal mio punto di vista – Primo pianoIl tuo viso attraverso i vetri.L’espressione sembra provata ed enigmatica.Si intuisce che il tram è in movimento dai sobbalzi dell’immagine.Parte un lontano suono d’organo.

E’ il tema principale del film.Ma questa volta ha toni gravi.E’ un quattro quarti che sale lentamente di intensità.

Interno – TramSoggettiva dal tuo punto di vista - Campo totaleIo incredulo fermo sulla pensilina mentre il tram si allontana molto lentamente.

Esterno – Fermata del tramSoggettiva dal mio punto di vista – Primissimo pianoIl tuo volto, i tuoi occhi che si chiudono.Tutto a un tratto non sono più così dolenti e sinceri, ma si chiudono leggermente.Gli angoli della labbra si tendono verso il basso, a mano a mano che il tram si allontana. Ti confondi in un'espressione più dura e fredda.L’immagine sembra offuscarsi e stringe sulle pupille fredde e sfocate.La musica sale, il refrain in tonalità minori comincia a delinearsi.

DISSOLVENZA INCROCIATA 

Sequenza 8 – Flashback

Oggettiva – Primissimo pianoDal tremore dei tuoi occhi prende forma una scena già vista.

Interno del tramRivediamo alcune scene viste in precedenzaOggettiva.- Filtro nebbia.- campo totaleSto per scendere dal tram, ho già le mani sul mancorrente.Mi volto verso di te e disegno una frase con le labbra.Tu sorridi, bella più quel giorno, col maglione rosso, e mi dai un ultimo bacio prima che io scenda.

Oggettiva – Primo piano – Filtro nebbiaGuardo lo specchietto retrovisore del conducente.C’è il tranviere abbronzato e con gli occhiali scuri.Non capisco se stia guardando

Esterno - BinariOggettiva – Campo lungo – Filtro nebbiaRapida sequenza nella quale ti saluto con la mano dalla pensilina.

Soggettiva dal mio punto di vista –  Campo medio - Filtro nebbia.Vedo la tua mano che mi saluta da oltre i vetri e intravedo il tuo volto sorridente.Sulla parte posteriore del tram arancione riesco distintamente a leggere il numero di matricola 2804.

Oggettiva – Breve primo piano - Filtro nebbia.Breve mio primo piano, lo sguardo che si abbassa mentre mi allontano, l’espressione di chi si perde nella bellezza di un attimo.

Interno - TramOggettiva - Filtro nebbia.Ti stacchi dai vetri posteriori e vai a sederti più avanti, nelle prime file.La musica assume una tonalità ancora più grave.

Oggettiva - Filtro nebbia.Lo specchio retrovisore del conducente.Si intravede il suo volto sorridente e abbronzato, nascosto dagli occhiali scuri, mentre ti parla.

Oggettiva. – Campo lungo – Filtro nebbiaTu rispondi e ti metti a ridere.Zoom su di te.Ti alzi e ti avvicini al posto guida.Parlate e sorridete.

La musica fa uno scatto in avanti, con una rullata improvvisa di batteria, che entra nei quattro quarti del sistema musicale

TRANSIZIONE SINCRONIZZATA SUL COLPO DI CHARLESTON DELLA BATTERIA

Esterno - Il dehor di un barCampo totale – Filtro nebbiaMusica in forte e drammatico crescendo.Tu che sei seduta, hai i capelli sciolti quel giorno.Aspetti nervosa e guardi inquieta l’ora.Poi, fai per alzarti ma una mano sulla spalla ti trattiene.Ti volti.

Soggettiva dal tuo punto di vista – Primo piano - Filtro nebbiaLui abbronzato e con gli occhiali scuri, ti sorride.

Oggettiva – Primo piano -  Filtro nebbiaIl tuo volto che poi si apre in un sorriso un po’ imbarazzato.

Oggettiva – Campo medio - Filtro nebbia.Il dehor. Ti risiedi con lui.Sembri sorpresa e lusingata.

Oggettiva - Primo piano - Filtro nebbia.Gesticoli, parli, poi scoppi a ridere.

La musica cresce senza più freni.E il montaggio si fa sempre più serrato.

Esterno - Strada del centro.Oggettiva - Campo lungo - Filtro nebbia.Sullo sfondo si intravedono alti palazzi.Tu e lui che camminate lungo una strada.Vi allontanate dalla telecamera.Le vostre mani si sfiorano, si incrociano e poi si stringono.

Interno - Camera tuaOggettiva – Campo totale - Filtro nebbiaSei seduta sul tuo letto.Una mano tra i capelli. L’espressione sofferta.Guardi una foto che è appoggiata sul letto.

Soggettiva dal tuo punto di vista – Primo piano - Filtro nebbiaUna foto.Siamo io e te al mare.

Oggettiva – Campo totale - Filtro nebbiaTi volti di scatto verso il telefono di casa, come se si fosse messo a suonare.

Soggettiva dal tuo punto di vista – Inquadratura ravvicinata - Filtro nebbiaIl telefono. Quello con la ruota. Metti una mano sulla cornetta. Poi la togli.

Interno - Camera tuaOggettiva – Campo medio - Filtro nebbiaRaccogli la borsetta e te ne vai senza rispondere.L’inquadratura resta vuota e zooma appena sul telefono.

Esterno – Notte – Strada di periferiaFalsa soggettiva – Campo lungo con lento zoom in avanti -  Filtro nebbiaUna vettura ferma in un luogo riparato e oscuro lungo una strada.Le luci sono accese.Lento zoom in falsa soggettiva, come se una persona si avvicinasse lentamente alla vettura.Come se fossi io a farlo.A mano a mano che l’inquadratura si avvicina, si intravedono due figure in macchina.Siete tu e lui, avvinghiati in un abbraccio ed un bacio passionale.

Nel momento del bacio, la musica esplode.E’ questa la vera e propria scena d’amore del film.

Fine della sequenza Flashback

STACCO IMPROVVISO SUL PRESENTE, MENTRE IL TRAM SI ALLONTANA. La musica però prosegue nel suo refrain inarrestabile.

Interno - TramSoggettiva dal tuo punto di vista – Primissimo piano.I miei occhi che si chiudono vinti dal dolore.

Rapidissimo montaggio alternato in sequenza con le immagini che abbiamo visto nel film.I cambi di immagine sono sincronizzati a tempo doppio sulla musica.I tuoi occhi tra la folla alla fermata- i miei occhi chiusi – la tua coda di cavallo – i miei occhi chiusi – l’orologio sotto la Maratona – i miei occhi chiusi - il bacio al gol – i miei occhi chiusi – io che sbatto via il telefono – i miei occhi chiusi. – la mia sciarpa – i miei occhi chiusi – il tuo foulard – i miei occhi chiusiChe lentissimamente si aprono.

Esterno - BinariSoggettiva dal mio punto di vista.- Primissimo pianoI tuoi occhi freddi che si allontanano.La telecamera resta ferma, ma il tram con te a bordo si allontana.Fino a che il tuo volto spettrale non svanisce nell’oscurità del tram.Fino a che non diventa visibile il numero di serie 2804. La musica svanisce lentamente

Effetto dissolvenza incrociata nel sonoro con la musica che lascia il posto al lontano sferragliare del tram.Che a sua volta svanisce.

DISSOLVENZA IN NERO

Sequenza 9.

Esterno – Parco giochiOggettiva – Campo medioBambini che giocano in un giardino lungo il viale alberato, correndo dietro a un pallone.Sottofondo del loro vociare e di vetture che scorrono.

Esterno -Viale alberatoOggettiva - Campo lungoSi intravedono alcune vetture che transitano nel viale dove si è svolta la scena precedente.Con lieve Fade in, una musica lenta di pianoforte entra in scena.Una melodia è accennata, sembra dover veleggiare verso atmosfere serene, ma ripiega su se stessa con tonalità minori.Il sonoro delle auto viene mantenuto come debole sottofondo e ultimo contatto con la realtà.

Campo lungo, ripreso in direzione opposta  rispetto alla visuale precedente.Sto camminando lentamente lungo le rotaie del tram del viale. Verso la telecamera.La sciarpa granata legata in vita, le mani in tasca, il capo chino a guardare le traversine dei binari.

Oggettiva – Campo medio – Inquadratura lateraleLa musica disegna le emozioni.

Soggettiva dal mio punto di vista – Primo pianoLe traversine dei binari scorrono sotto i miei passi.

Oggettiva – Campo totaleCammino lentamente togliendo dalla terra un sassolino con un calcio non convinto.Alzo il capo, mi fermo.Pronuncio le uniche parole del film:- Io… ero solo una comparsa. Mi fermo e guardo in lontananza- Non era il mio film… era il suo.

Oggettiva – Campo medio con zoom al contrarioSullo sfondo si possono intravedere gli uomini della troupe che smontano i riflettori.Alcuni di loro si affrettano e salgono su un furgone per seguire il tram, dove ci sarà la prossima scena.

Riprendo a camminare, lo sguardo basso.

Soggettiva dal mio punto di vista – Primo piano – Effetto nebbiaLe traversine dei binari si offuscano lentamente, quasi le guardassi attraverso uno strato di umidità che si sta allargando e che affonda nella nebbia.La musica si spegne lentamente con le delicate note del piano.

Oggettiva – Campo medioLa telecamera ferma mi riprende dal basso mentre mi allontano.Per terra si nota un oggetto, che rimane in primo piano a fuoco, mentre io mi confondo sfocato sempre più lontano con lo sfondo.E’ la sciarpa granata che ho perso.Non c’è più sonoro, soltanto il flebile rumore di una folata di vento che fa alzare qualche foglia secca. E alzare i fili di lana della sciarpa.Una foglia ricade e si poggia su di essa. La polvere turbina tutto intorno.

DISSOLVENZA IN NERO

Cari amici,da questa settimana e per tutto il mese di agosto, mi prenderò un po’ di riposo.Vado in vacanza io, ma non “Istantanee”, che prosegue con “Istantanee estate”, come l’anno passato.Racconti scritti da altri tifosi e amici granata, che mi sono piaciuti in modo particolare e che meritano di essere apprezzati.Voglio ringraziarvi per l’amicizia con cui anche quest’anno avete seguito questa rubrica, per le vostre tante mail e per i commenti sempre graditi.E poi in modo particolare per la pazienza con la quale siete giunti alle volte al termine di racconti un po’ lunghetti, che spero comunque abbiano trovato il vostro gradimento.Per intanto fate buone vacanze.Noi dovremmo rivederci il 5 oppure il 12 di settembre, con una nuova stagione di “Istantanee”.E magari con un altro progetto.Più lungo di tre minuti ma più corto di quattro…Forza Toro, sempre e comunque, oltre ogni confine. Mauro Saglietti