Mezzanotte di una domenica di luglio
partivo in seguito a paure e un grande sbaglio
luccicava quella strada bagnata
la mia mente confusa e annebbiata…
avevo dei soldi rubati a un amico
un motivo in più per il quale mi facevo quasi schifo
ma la vita a volte è anche questo…
è solo che io non ci resisto…
Sono un uomo in fuga…
Per dieci anni o quasi Riccardo è andato in giro con la sua chitarra acustica per i locali lombardi, vincendo qualche premio e lasciando dietro sé ogni volta una manciata di ragazzi emozionati: vinto il Festival, la sua casa discografica invece di organizzargli cinquanta date (dal vivo è strepitoso) l’ha scaraventato in una fila di trasmissioni televisive dove era a suo agio, per capirci, come Di Loreto dietro le punte. Tutto questo dimostra come una gestione dissennata della musica (vecchi manager, non più sintonizzati sul mondo) faccia a pezzi la cultura ma anche, contemporaneamente, il business. Penso che, in fin dei conti, è proprio questo il dramma dell’Italia: la mancanza di coraggio, trasparenza, idee e soprattutto competenza delle classi dirigenti.
Passano gli anni ma campionato di calcio e festival di Sanremo continuano a raccontarci qualcosa di noi stessi meglio di un manuale di sociologia. Ora sembrano dirci: o cambiare, o morire. Un abbraccio a tutti, Marco
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