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mondo granata
Per la prima volta, quest’oggi, richiamiamo alla memoria una partita molto lontana nel tempo.Risaliamo addirittura al 1943 quando Livorno e Torino si contesero lo scudetto per la prima e unica volta nella storia del calcio. Molti di noi non sono stati testimoni diretti dell’evento e per avere informazioni al riguardo possiamo basarci solamente su racconti e testi raccolti negli archivi storici delle due squadre. E’ l’anno in cui il Torino diventa Grande. Perso lo scudetto, per opera della Roma nel campionato precedente, i granata del Presidente Novo possono vantare tra le sue fila i nuovi acquisti Loik e Valentino Mazzola prelevati dal Venezia. Il campionato inizia male e la squadra allenata da Andrea Kutik perse le prime due gare con l’Ambrosiana Inter e proprio con il Livorno nel campo di via Filadelfia. Fu la prima di sole tre sconfitte tra le mura amiche. Poi, un cammino addirittura trionfale nelle ultime gare. A Livorno si giocò il 24 gennaio e finì con un pareggio a reti bianche. E’ significativa questa partita perché proprio grazie al pareggio in terra labronica, il Torino si laureò campione d’Italia con un solo punto di distacco dagli amaranto. Era la seconda partita del girone di ritorno ed in caso di sconfitta probabilmente il prosieguo del campionato avrebbe preso una piega diversa. Per il secondo anno consecutivo la squadra granata sarebbe arrivata seconda e magari non sarebbe nata la favola del Grande Torino prima dell’interruzione dei campionati di calcio per via della seconda guerra mondiale. In quella partita, della squadra che poi perì a Superga, erano presenti solo Grezar, Menti, Loik, Gabetto e Mazzola. Si rilevarono già determinanti e costituivano le fondamenta su cui Ferruccio Novo costruì la grande squadra dei miracoli. Più che della partita del 24 gennaio, che fu scevra di particolari emozioni, è curioso il racconto dell’ultima giornata di campionato tratto dalla cronistoria della stagione 1942-43 presente su alcuni almanacchi e riportata in una versione un po’ rivisitata anche su un sito della Storia del Livorno Calcio. Ne riportiamo un breve frammento:“Il Torino forte di 1 punto di vantaggio andò in trasferta a Bari e nonostante i pugliesi ressero il confronto, proprio a 4 minuti dalla fine Valentino Mazzola in mischia segnò la rete della vittoria granata che impedì uno spareggio per lo scudetto. Gli amaranto, appresa la notizia, passarono dalla gioia di un possibile spareggio al pianto vero e proprio. L'Italia sportiva apprese la notizia dalla voce di Nicolò Carosio che, commentando l'intero torneo, disse che se il Torino aveva vinto lo scudetto materiale il Livorno aveva vinto quello morale. Storica la frase del compianto Stua: in caso di spareggio ce li saremmo mangiati vivi ed il tricolore invece che sui loro petti sarebbe stato cucito sul grande cuore amaranto. Naturalmente si tratta di un commento di parte, ma è suggestivo rievocare emozioni e dichiarazioni di un calcio giocato molto lontano nel tempo, ma per alcuni aspetti molto vicino ai giorni nostri.
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