mondo granata

La costruzione di un amore

La costruzione di un amore - immagine 1
di Silvia Lachello
Redazione Toro News

Buongiorno Toro... è già stato tutto scritto da Fossati.La costruzione di un amore / spezza le vene delle mani / mescola il sangue col sudore / se te ne rimane / La costruzione di un amore / non ripaga del dolore / è come un altare di sabbia / in riva al mare. Conosciamo bene questa sensazione, vero? Però la canzone-poesia dice anche: Sono io che guardo questo amore / che si fa grande come il cielo / come se dopo l'orizzonte / ci fosse ancora cielo / E tutto ciò mi meraviglia / tanto che se finisse adesso / lo so io chiederei / che mi crollasse addosso / Sì. E conosciamo bene anche questa grandezza insostenibile. Siamo grandi: sappiamo portare addosso e dentro l'insostenibile. Domanda: voi augurereste ad una persona a cui volete molto bene di entrare nel vostro mondo granata fatto di pesantezza anche quando si tratta di gioire? Augurereste ad un amico, un fratello, un figlio di stare male come una bestia che si sta dissanguando (fermo restando che la bestia dissanguata si rialzerà integra come per miracolo perché ciò fa parte della sua natura)?Io l'ho appena fatto. Lei sia chiama Giorgia ed è curiosa come un furetto. Ha negli occhi il colore della voglia di futuro ed una stilla di malinconia. Ama i giochi di parole. Forse diventerà del Toro. Lunedì sera è venuta a vedere la partita: le ho detto che si sarebbe divertita ma era una bugia.In realtà volevo dirle che avrebbe avuto la possibilità di entrare in contatto con un discorso fatto di facce, braccia alzate, canti, insulti e abbracci. Quegli abbracci accompagnati dal tuono. Avete presente quel tuono? Sì.E' sempre un sì quello che pronunciamo, nel bene e nel male. Cara Giorgia che ancora non sai che sei del Toro... ormai hai toccato con mano quello che ho tentato di raccontarti con le mie povere parole.Credo che il buon Nietzsche sbagliò nel dire “Ciò che mi nutre, mi distrugge”. NOI siamo particolari: ciò che ci distrugge ci dà nutrimento. Benvenuta, Giorgia: E ad ogni piano c'è un sorriso / per ogni inverno da passare / ad ogni piano un Paradiso / da consumare.