di Silvia LachelloBuongiorno Toro... ero lì a prendere il caffè, il bar era appena stato aperto: mi piace fare colazione in silenzio.Porto la tazzina alle labbra e il barista gobbo rompe la quiete (rompe, punto).Indica un signore baffuto e con i capelli grigi: "Chiedigli da quanto tempo è tifoso del Toro..."Guardo il baffo e sorrido cortesemente. Anche se, a dirla tutta, in quel momento non me ne poteva fregare di meno.Sto per fare la brava e...... buongiorno, mia cara, io sono tifoso del Toro da 58 anni. Sono nato nel '49, ma papà mi ha portato per la prima volta nel campo del Torino... non allo stadio, eh? No, no: io parlo del Campo. Dunque, papà mi ha portato per la prima volta nel campo del Torino quando avevo quattro anni e il bello era finito da un bel po'. Però voglio raccontarle di quella volta in cui tornai a casa con la faccia a rombi. Uscii di casa che ero un bimbo, vi feci ritorno da tifoso del Toro...... guardo interdetta il barista gobbo. E poi prendo a braccetto il baffuto: "Venga, sediamoci lì."... grazie, cara. Le dicevo: il bello era finito da un po', ma mio padre decise che era ora che anche io andassi a vedere la partita. Avesse visto mio padre: era un uomo alto quasi due metri, con un vocione forte che mi faceva da mantello. Bene, quel pomeriggio mi portò al campo. Per evitare che rimanessi schiacciato dalla folla sulle gradinate, mi disse: "Aggrappati alla rete, tardòc!"..."... anche io chiamo spesso mio figlio tardòc... con tutto l'amore del mondo... pensi che un mio amico, quando vuole dirmi che mi vuole bene, mi chiama deficiente... che roba strana e... anche io mi aggrappavo a quella rete quando ero piccola, sa?"... sono innumerevoli i bambini che si sono aggrappati a quella rete, quella rete a rombi. Io obbedii, ma poi accadde una cosa che non dimenticherò mai. Accadde che il Toro andò in rete e si alzò un'onda umana. Una cosa incredibile! Si alzò quest'onda e perfino mio padre, le ho detto che era un omone, no?, tremò quando ne fu investito. "Gavte da suta, tardòc, gavte da suta!", mi gridò, ma ormai avevo la faccia schiacciata contro la rete..."Oh mamma mia! E..."... e quando l'onda ritornò al mare Granata io, nella mia ingenuità di bambino, mi misi a ridere e ad urlare: "Ancora! Ancora!" E il Toro, di lì a pochi minuti, segnò nuovamente. Mi voltai per vedere l'onda e l'onda si fermò a pochi millimetri da me e capii che non mi avrebbe fatto male in ogni caso. Perché il Toro, cara mia, fa bene anche quando fa male. Tornai a casa con la faccia a rombi, quel pomeriggio... quella rete, quell'onda, la mia faccia schiacciata dall'onda sulla rete... Le auguro una buona giornata e sempre forza Toro, mia cara...Si è alzato, ha fatto un piccolo inchino, se n'è andato.Ho DOVUTO ringraziare il barista gobbo per avermi permesso di aprire la giornata con un'emozione così e le ore si sono susseguite con più leggerezza.Il Toro occhieggia quando meno ce lo si aspetta, proprio così.Buona settimana...silviatoronews@gmail.com
mondo granata
La faccia a rombi
di Silvia LachelloBuongiorno Toro... ero lì a prendere il caffè, il bar era appena stato aperto: mi piace fare colazione in silenzio.Porto la tazzina alle labbra e il barista gobbo rompe la quiete (rompe, punto).Indica un signore...
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