Di Ermanno Eandi
mondo granata
La festa di Napoli granata
Anche a Napoli, città magica dai mille volti e dai mille contrasti, esiste un drappello di eroici tifosi granata. Vivono lontano ma sono sempre vicini al Toro. Il giorno 19 luglio terranno la riunione Il programma dovrebbe consistere in una partitella di calcetto e poi cena fredda in una villetta, per stare tra granata, mangiare e divertirsi.Per conoscerli meglio, parliamo con Paolo Palumbo.
Signor Palumbo, quando è nato il club e quanti siete?Il club è nato nel 1989 e l'anno prossimo festeggiamo il ventennale.Gli iscritti sono una quarantina, non siamo attivissimi e facciamo pochissime trasferte organizzate, ci si muove piuttosto in piccoli gruppetti.Però ci si incontra ogni tanto e a fine luglio facciamo sempre una riunione di fine anno.
È difficile essere granata a Napoli?Non è facile, soffriamo la lontananza dallo stadio...gli sfottò non mancano, ma il Toro è talmente dentro di noi che nulla può intaccarne la fede e la magia. Se uno diventa del Toro, anche a mille km. di distanza, lo resterà per sempre...nonostante tutto, questa maglia e la nostra storia sono una cosa non comune nel calcio mondiale.E poi, a dirla tutta, nonostante i risultati scarsi, per me è sempre motivo di orgoglio dire ai miei concittadini che tifo Toro!!!
Cosa si aspetta dal prossimo campionato?Spero che Cairo faccia qualcosa in più, molto di più, parlo a titolo personale ovviamente: non sono per nulla soddisfatto di come si sta muovendo e di come gestisce la società, ma voglio aspettare la fine del mercato per dare un giudizio definitivo. Le prospettive non sono delle migliori, ma ho apprezzato le parole di De Biasi: poche chiacchiere e tanto lavoro, scordiamoci sogni di gloria. Vorrei solo togliermi qualche soddisfazioncina...Abbracciamo i tifosi campani e speriamo in un futuro roseo.
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