di Andrea Ferrini
mondo granata
‘La gente de Turín no es de la juve, es del Toro a muerte’
Il 4 maggio 2009 fu El Paìs, il periodico non sportivo a maggior diffusione in Spagna, a tributare al Grande Torino un articolo intitolato “Il giorno che cambiò la storia”.
Oggi l’amore spagnolo per il toro granata torna a farsi leggere su Eurosport ES ed El Marca. Sul primo, l’8 febbraio, viene pubblicato un lungo articolo di Rubén Uría su Gigi Meroni, accompagnato da un’immagine tratta dalla biografia a fumetti di Peroni e Cecchetti; pochi giorni dopo, venerdi 11 febbraio, su El Marca un articolo di Jaime Rincón ripercorre la storia di Capitan Valentino e compagni, all’interno della serie “Squadre leggendarie”.
Quello che stupisce è la grande ammirazione che traspare dai commenti - un pezzo del genere in Italia dopo pochi minuti avrebbe accumulato una serie di insulti e sfottò dei vari rivali - agli articoli sul Torino. Sommando i comentarios dei due servizi quasi 250 persone hanno lasciato un segno, qualche riga per salutare simbolicamente il Toro e la sua gente, rendendo onore alla storia di quella che in molti definiscono “la più grande squadra di tutti i tempi”. Il titolo del presente articolo è tratto proprio dalle parole di un ragazzo che dopo un anno di Erasmus a Torino è rimasto colpito dal legame della città col popolo granata.Viene da pensare che l’Italia e i suoi media, avendo vissuto direttamente la tragedia di Superga, siano in prima linea per mantenerne vivo il ricordo, quantomeno per la grande valenza calcistica e sportiva. Invece - se il palinsesto giornaliero lo permette - ogni 4 maggio ci si limita a riproporre le solite immagini per 3' scarsi. Per non perdere le trasmissioni su personaggi del calibro di Meroni, in onda solitamente ad orari improponibili, bisogna sperare che qualche amico ci avverta via sms oppure che qualcuno si prenda la briga di ricordarlo su forum e social network. La massima visibilità si è ottenuta con la fiction “Il Grande Torino” andata in onda nel 2005, che ottenne un ottimo risultato in termini di audience.
Se non fosse per la rete, per il passaparola su Facebook, forum e blog, probabilmente non saremmo neanche venuti a conoscenza di questi articoli. Il tifoso del Toro che non conosce lo spagnolo (o l’inglese) si deve accontentare dei servizi notturni e dei trafiletti sui giornali.
Sicuramente dai nostri opinionisti non sentiremo mai frasi del genere: "se il trimotore Fiat che trasportava la miglior squadra del pianeta, il Grande Torino, non si fosse schiantato contro il cemento della Basilica di Superga, molto probabilmente non sarebbe esistita l'egemonia brasiliana nata nel 1950, l'Italia forse sarebbe stata la prima squadra a vincere tre titoli mondiali consecutivi, la Juventus sarebbe oggi un'istituzione minore, non avremmo mai conosciuto la parola catenaccio e il calcio italiano sarebbe stato simboleggiato dal gioco offensivo" (El Paìs, 04/05/2009).
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