mondo granata

La Lazio del ’74 contro il Toro del ’76

Diego Piovano
Il mio segretario ed io abbiamo fatto un giro a Roma, per varie faccende. Ne abbiamo approfittato per buttarci in molte avventure, anche calcistiche. Abbiamo conosciuto molte persone e molti animaletti. Ecco un breve resoconto: Non volendo...

Il mio segretario ed io abbiamo fatto un giro a Roma, per varie faccende. Ne abbiamo approfittato per buttarci in molte avventure, anche calcistiche. Abbiamo conosciuto molte persone e molti animaletti. Ecco un breve resoconto:

Non volendo pernottare nel mio CANper, abbiamo dormito in un bizzarro B & B vicino alla Stazione Termini. Si entra in un palazzo d'epoca, ci si rivolge all'hotel al piano rialzato, dove le "ragazze" nella hall ti indirizzano ai piani superiori. Salendo le scale puoi apprezzare i grossi cartelli attaccati alle varie porte, che riportano i nomi di altri hotel, i nomi di vari B & B e, più direttamente, i nomi di battesimo di gentili signorine, scritti con il pennarellone sul cartone. Così non ti sbagli. E' l'ultima volta che faccio prenotare al mio segretario: io sono abituato a mega hotel spaziali, tipo l'Hildog.

Tra un'attività mondana (...) e l'altra, siamo andati in giro per Roma, dove si notano un sacco di riferimenti ai giallorossi romanisti, molto meno ai biancocelesti laziali. Sono momenti molto diversi per le due squadre... e si vede. Dalle parti del Pantheon, in un raffinato negozio di magliette calcistiche d'epoca, abbiamo apprezzato una bella foto del Grande Torino, esposta in vetrina.

Abbiamo parlato tanto con la gente ed è incredibile la stima diffusa nei confronti della tifoseria Granata e del Toro in generale, soprattutto l'enorme rispetto per il Grande Torino: specialmente da parte dei laziali, nonostante il gemellaggio con loro sia un ricordo solo per chi ha i capelli bianchi.

Roma è sempre Roma, piena di gatti (bellissimi quelli di Largo di Torre Argentina), di pappagalli in libertà come a Villa Lazzaroni, di gabbiani (ce n'era uno piccolissimo, sorvegliato dai genitori, che zampettava sull'Altare della Patria al Vittoriano), di colleghi presenti alla Sfilata di Cani Modelli Professionisti a Villa Celimontana (dove ho fatto il giurato per il concorso di Agility: ha gareggiato anche il mio segretario, arrivando ultimo).

Al mio segretario, poi, ho anche fatto fare lo steward a Lazio-Brixia di pallanuoto... ci ha messo un po' a capire che il fallo di mano non esiste. Che figura. Ma che meraviglia la sera romana al Foro Italico. Che sballo lo Stadio dei Marmi. Le ragazze dei pallanotisti... woooffff!

Siamo riusciti a vedere la partita del Toro, grazie all'ospitalità di Roma Granata. Belle le foto del Grande Torino nella zona televisori. Il bassotto Cassio (socio storico del Toro Club Amici a 4 zampe e assiduo frequentatore del covo) si è dimostrato un eccezionale funambolo: con la sua palla è capace di incredibili giocate, tutte di livello tecnico straordinario. Le sue esibizioni si collocano a metà strada tra i colpi di Maradona e i numeri di un giocoliere del Cirque du Soleil.

Il mio collaboratore ha conosciuto la bella gatta Olivia, di simpatie laziali: nella foto in alto la vediamo con la scatola del Subbuteo, relativa alla formazione del Toro, subito prima di avvolgersi nella sua sciarpa bianca e Granata (la sua seconda squadra è il Torino, da sempre). A proposito di Subbuteo, il leggendario gioco del calcio in punta di dito, tutti saprete che sono stato Campione del Mondo per ben 12 volte. L'incredibile consiste nel fatto che ho partecipato solo a 11 edizioni. Mi sono stufato, poi, non c'era partita, non riuscivo a trovare un avversario che mi impegnasse un minimo.

Come avrete letto sui principali organi di informazione, per arrivare al sodo, sono stato invitato a Roma per una grande sfida di Subbuteo tra la Lazio Campione d'Italia 1974 e il Toro Campione d'Italia 1976. Non ho giocato io, ovviamente (come dicevo, non esistono avversari alla mia altezza), ho delegato il mio segretario che, tutto sommato, ha fatto meno schifo di quanto pensassi (ero convinto che sarebbe andato incontro ad una disfatta): la Lazio, infatti, si è imposta soltanto per 1 a 0, grazie ad un gran gol di Garlaschelli, mentre il Toro, a tempo abbondantemente scaduto, ha colpito in pieno la traversa con Paolino Pulici, con Felice Pulici fuori causa. Il pareggio, però, sarebbe stato un premio immeritato per i Granata, dominati in lungo e largo per tutta la durata della partita, a causa dell'abilità del laziale Giorgio "Acerbis" e dell'inadeguatezza tecnica, tattica, fisica e psicologica del mio collaboratore che, ripeto, comunque è andato molto meglio del previsto (pensate se fosse andato peggio).

La partita si è giocata nella suggestiva cornice del pub-museo "Vecchi Spalti", nel quale centinaia di foto d'epoca abbelliscono le pareti di legno scuro: un vero tempio del tifo laziale dove, tuttavia, si possono incontrare anche tifosi di varie squadre italiane e straniere, perfino rari romanisti (!).

Per vedere un po' di foto andate qua:

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L'articolo lo dedico ai ragazzi di "Roma Granata", del "Sodalizio" e del "Vecchi Spalti". Grazie a tutti per la magnifica accoglienza. Woooffffff!!!