Dai nostri inviati speciali Panero-Saglietti. Il mare ligure porta con sé un vento che sa di ricordi.Il gelo non ci ha abbandonato, ma siamo in quel di Sanremo e dobbiamo fare quello per cui siamo stati lautamente pagati.Certo, non è stata una grande idea quella di affacciarci al balcone di questa suite alle 4 di mattina, ma avevamo paura che la sveglia non suonasse.Suite? Potete pensare che Toro News non abbia badato a spese per spedirci al Festival vista la nostra passione per la musica.E invece no.Il servizio d’ordine del Festival ha reputato sicuro alloggiarci all’ultimo piano di questo hotel di lusso.Il motivo? La gente continua a fermarci per strada, a causa dell’impressionante somiglianza di Panero con Ivano Fossati.- Mi scusi, lei è Ivano Fossati, vero? - dicono i più, per poi proseguire con una punta di delusione - Non sapevo fosse al Festival … Peccato, per un attimo avevo pensato che lei fosse Panero di Toro News..Proprio così, la gente ci ferma per sapere se siamo di TN e noi ovviamente di fronte a questa isteria collettiva, glissiamo.Tant’è che arriviamo all’Ariston mimetizzati su di una ambulanza guidata dallo spericolato Guido Regis, che dovrebbe darci una mano per le punizioni inflitte ai cantanti, quest’anno parte integrante della votazione.Dunque, allora, ripetiamo quale sono le regole del gioco, mentre prendiamo posto in uno dei palchi dell’Ariston, che Toro News ci ha generosamente riservato.Staremo con voi un po’ di giorni, e ci stiamo mobilitando per portare sugli schermi di TN un grandissimo ospite internazionale.Per intanto, per la prima serata, daremo una valutazione generica, consci di quanto volatile e superficiale possa essere il mezzo ascolto di una canzone.Voti che naturalmente potranno subire modifiche nel proseguo del Festival, le idee cambiano.Talvolta anche in peggio.Assieme a questa valutazione, assegneremo anche una pena (ovviamente simbolica e scherzosa) alla quale il cantante debba essere condannato per aver propinato siffatto prodotto.Tra l’altro, non abbiamo ancora capito chi condurrà il Festival, se Morandi o se piuttosto Salvatico col farfallino azzurro, che si aggira nell’Ariston con una cartellina, aspettando di prendere la prossima telefonata.Ma questi sono dettagli.La troupe di Toronews comunque è al gran completo, pronta a raccontarvi questo Festival.
mondo granata
La musica è altrove
Si parte dunque, tralasciamo il lungo prologo e andiamo al sodo.
DolceneraCi vediamo a casa.
Appunto, come da titolo. Ciao.A prescindere dall’antipatia istintiva che provo per lei, dopo aver visto un video che gira su Youtube, mi sembra immediatamente di avere a che fare con un look già visto.Dopo la banale originalità degli inizi, la ragazza ha compreso da qualche anno che è necessario scoprire le cosce per avere più successo e visibilità. La ritmica ricorda la Take it back di pinkfloidiana memoria, ma probabilmente lei non sa neanche cosa sia.La melodia, benché sorretta da un testo banalmente sconfortante, rimane abbastanza nelle orecchiette, in particolare quelle con le cime di rapa.Radiofonica, si ascolterà spesso e volentieri ai semafori, probabilmente quando non la si vorrebbe beccare. In pratica sempre.Fa quello che ci si aspetta da lei.Cioè niente.
Voto: 2.5Pena: Una sommaria lapidazione crediamo possa essere equa.Costringerla a cantare tra le pietre che volano potrebbe essere sufficiente a farla desistere.
Samuele Bersani.Il pallone
Dicono che sia juventino, e basterebbe questo per passare al capitolo punizioni.Si è assaliti dallo sconforto con questi versi triplosdrucioli e non siamo nemmeno alla prima strofa.Così rivalutiamo improvvisamente Dolcenera, al confronto la sua nenietta sembra Atom heart Mother.Ha la musicalità di un diapason bloccato sulla nota NO bemolle.Quasi quasi preferisco il suo omonimo nel suo hit “Noi siamo pronti per una nuova fase”, anche se esiste solo la versione non cantata.Il coraggio che ci vuole, nella sua canzone, è quello di ascoltarla.
Voto 1.5Pena. Gli vengano incollati sul naso con l’attack gli occhiali da fighetto, in modo che per tutti i giorni della propria vita si svegli con tale obbrobrio addosso.
Finisce di cantare uno juventino, sempre che sia vero ed il sistema di voto della giuria si blocca.I telecomandi hanno infatti un unico tasto, col nome di Gigi D’Alessio, già premuto e già votato.Morandi, se la cava parlando della valletta che non c’è perché bloccata dalla cervicale e trova la via di fuga in Papaleo, che non conosco e verso il quale non ho pregiudizi di sorta.Il comico improvvisa, il voto non si sblocca e siamo all’imbarazzo.Si scopre che in realtà nel retro dei telecomandi c’è un altro tasto.Si può votare per Anna Tatangelo, che non è in gara.
NoemiSono solo parole
E arriviamo ai prodotti dei talent, ovvero quelli da evitare come la peste.Ha dei capelli che sanno di quarta malattia e, dopo esserci brevemente consultati, pensiamo istintivamente al suicidio a metà della prima strofa.Stecca clamorosamente sulla seconda e temo per la terza.In compenso il testo parla di nostalgia, allegria!Canta come se si fosse appena svegliata, poi si riprende e corre sempre con la lingua impastata.Un messaggio di un amico anonimo dice “Questa fa paura… orribile…”.Un po’ meglio degli altri due, se non altro i musicisti si sbattono.Non in giro per l’Italia a mettere striscioni, ma a rendere un po’ dignità ad una canzone che probabilmente non piace neanche a loro.
Voto: 2Pena: farle i capelli un po’ più rossi. Così non rendono
In sala si continua a non poter votare.In compenso è comparso il tasto di Scanu.
Francesco RengaLa tua bellezza
Piseisa ‘n po’ pi curt a sarja mej.Evidentemente si è messo in testa di fare l’affettato cantante lirico.La canzone assomiglia a tutte le altre che conosciamo di lui e quindi è una torturaCome colti da folgorazione cerchiamo l’Iphone per scaricare immediatamente il suo brano.Lo vogliamo, non possiamo farne a meno. Ne vogliamo 20 copie.Subito, qui! Non si sa mai ne potessimo perderne qualcuna.Poi ci passa il mal di stomaco.Ma sì, intanto è il primo ascolto, si sa che è così.Canzone che procura lo stesso sollievo di una Citrosodina quando si ha il mal di mare.
Voto: 1.5Pena: ascoltarsi.
Morandi mente e dice che si può votare, il pubblico protesta.Casino in sala, c’è da ridere.Casinò poco distante. Lì ride il Comune.
Chiara CivelloAl posto del mondo
Chi è costei, dal look gradevole, che ci ispira immediata simpatia?Se ne parla un gran bene, ma non vogliamo farci influenzareLa musica è già sentita, purtroppo, e lei sembra faticare sulla voce.Potrebbe essere tranquillamente un pezzo di successo anni ‘70, ma dove l’abbiamo già sentito?Piacerà, al secondo ascolto, se ci sarà.Pezzo sorpresa, ci punto sopra.Se solo ci ricordassimo dove ho già sentito questo motivoEcco, ci siamo.Il refrain col violino è simile a - Perché l’hai fatto? di Paolo Mengoli
Voto 5.5Pena: nessuna per il momento
Bene comunque, per ora.Ancora pochi nemici di Amici.Se questo è stato il meglio, andiamo a riscaricare Renga altre venti volte.
Irene FornaciariGrande misteroGiunonica come al solito, cosa che lei non fa nulla per nascondere, ma la canzone è di Van de Sfroos, il ché merita attenzione.Lei però non ha la personalità dell’autore comasco In effetti il ritmo è conosciuto, ma si comprendono poche parole, figuriamoci il senso..Canzone interminabile prima che arrivi il ritornello, tra l’altro.Il problema nel giudicare questa artista è riuscire a non pensare per più di due secondi al fatto che sia la figlia di Zucchero.Oddio, quando dice “Vai Sanremo!”, siamo colti da sindrome omicida.Ma quando arriva Brian May?
Voto 3.5Pena: farla cantare con un dobermann libero dietro
Pubblicità.Quando Morandi torna in sala, non si può ancora votare.A parte Marco Carta, aggiunto ai citati.Con un abile colpo di scena condito di effetti speciali, però, entra in scena Celentano.L’intro vorrebbe simulare la tabula rasa che farà il molleggiato.In questi casi quando ci si attendono cose epocali, si finisce sempre nel politically correct.Scommettiamo che sarà così?
Ahi ahi ahi.Si comincia con le prediche.E poi un trasgressivismo “cazzo”, tanto per fingerci fuori dai binari.Bum.Poi però se la prende fortemente con l’Avvenire e Famiglia Cristiana.Cosa c’entra con la musica?Demagogia finta, demagogia vera.Ed ecco la Canalis che interpreta l’Italia.La cosa va per le lunghe. Celentano canta e poi ricomincia la predica.Arriva Papaleo. Quando la gente sente silenzio, applaude.In questo non c’è molta differenza con un minuto di lutto.Subentra Pupo.Finta recitazione, dovrebbe essere una discussione, ma Pupo recita come me.Non funziona il microfono di Morandi, momento di imbarazzo.Tutto quanto mi sa di precotto, polemica scatenata ad arte.Gli alti papaveri delle prime file sorridono compiaciuti alla bagarre finta che dovrebbe sostenere, per la curiosità di quello che verrà, nelle serate successive.Ovvietà travestite da chissà cosa.Insulti probabilmente preconcordati.Era dai tempi di Joan Lui che non predicava così tanto.Un’ora di Celentano show.Perché non di più?Magari sei ore, no?Il pubblico in standing ovation.Qualcosa di più usurato del già visto.
Che bello quanto sentivamo il Festival per radio, da piccoli.Siamo convinti di assistere nient’altro che ad un naufragio di qualcosa già naufragato.Non se ne sentiva il bisogno.Siamo qui per sentire cantare in fondo.Dalla platea qualcuno si distrae e indica il nostro palco.- Guarda, quello sembra Panero di Toro News…!Walter si sbraccia e fa segno di no con la mano…- No, no! Sono Ivano Fossati!Per provarlo, è costretto ad abbozzare “Panama”, dal palchetto.
Dopo tempo interminabile si prosegue.
Ogni cosa di questo Festival ha il potere di fare rimpiangere ciò che è venuto prima.
EmmaNon è l’inferno
Si sbaglia.Emma.Emma Marrone.E potremmo fermarci qui.La prima rima è atroce.Un testo post bellico qualunquista, pietista e orecchiabile.Dimmi cosa devo fare per pagarmi da mangiareSe avessimo voluto avere un resoconto della nostra vita, avremmo cantato noi due.Non potrà che vincere.Quando ci sarà il televoto gli under 14 faranno fuori anche il credito di Papà.Per fortuna quest’anno non ci sono più i Modà.Viva la rima, là,là,là..
Voto 0.5Pena: il vetriolo non guasterebbe
Sono le 23. E 20 e siamo a metà.Domattina sentiremo il resto andando al lavoro.Facciamoci forza
Marlene KuntzCanzone per un figlio
Non li conosciamo troppo, siamo possibilisti.Se non altro è una canzone.Che non coinvolge per nulla, ma almeno ci provano e poi non hanno pretese di tiraggio.Quando il pezzo termina, comunque c’è un sospiro di sollievo.
Voto di incoraggiamento: 3Pena: non cantare più questa canzone.
Arrivano le bonazze.Sarà anche da urlo, ma Belen continua largamente a stare sugli zebedei, in senso ovviamente metafisico.E poi basta… non se ne può più di soubrettine che fanno “oooops” e corrono immediatamente ai ripari dopo aver lasciato trasparire qualcosa.In pratica, se le tette vuoi farle vedere, falle vedere.Altrimenti non scassare i maroni.E checcavolo.
Durante una pausa pubblicitaria, decidiamo di concederci un caffè.La gente al bar però ci blocca indicando Walter Panero.- Guardate!- E’ lui!- Oh no, di nuovo - esclama Walter alzando gli occhi al cielo.In breve la gente gli chiede se è veramente lui lo scrittore di TN. Chi vuole un autografo, chi vuole una foto. Soltanto il rivelare di essere Fossati fa perdere l’interesse, ma la gente vuole una prova.Così Walter abbozza “La mia banda suona il rock”, Mauro fa i cori.La gente riprende col telefonino, poveri noi.
L’imprevisto ci fa perdere l’esibizione di Eugenio Finardi (poco male, lo rivedremo domani). Quando però riprendiamo posto nel nostro palchetto, avviene l’irreparabile
Gigi D’Alessio e Loredana Berté.Respirare
Ommamma santa.La canzone ha la peculiarità di causare il contrario di quanto si propone nel titolo.E’ arrivato il grande circo all’italiana (con un tanto di sottile e fastidiosissimo pietismo verso la Berté).Lui canta, gliene si dia atto, e canta anche per lei.Spiace comunque vedere la Berté, benché in uno stato sopra, sotto e in mezzo alle righe, affiancata a D’Alessio.La canzone in sé non sarebbe neanche così disastrosa, non si portasse dietro quella sottile linea melodica ridondante, tipica dell’artista partenopeo.
Voto 0+Pena: non mi dispiacerebbe vedere lui che canta mentre Clara Calamai, la madre assassina di Profondo Rosso, lo insegue con una mannaia.Lei: ho troppa stima di quello che è stato per infierire.
Durante l’esibizione del micidiale duo,la nostra coppia di inviati si sente male e sviene. Viene poi riportata in stato di coscienza grazie all’acido prussico generosamente fatto inalare da un Guido Regis ghignante in maniera folle.Negli spasmi di tosse che seguono, perdiamo anche l’esibizione di quella di Nina Zilli (oddio, chi è costei?) le cui note in lontananza ci invitano comunque a starcene alla larga.
Pier Davide Carone e Lucio DallaNanì
Il fenomeno è l’autore di “Tutte le volte che”, con cui il prode Scanu, un cantante dal nome di TIR, ha vinto il Festival di due anni or sono.Cadiamo quasi in ginocchio ascoltando la poesia prevedibilmente intrisa di pietismo, che parla della povera Nanì, costretta a farlo con tutti (chissà se anche nei laghi, questa volta il testo parla di boschi), con l’eccezione del cantante, che, (stupore!) la porterebbe via.Questa è la profondità delle nuove leve dei talent, una profondità che irrita per la sua prevedibile banalità e la mancanza di coraggio o di qualsiasi tentativo di approccio anticonvenzionale.Un brano che fa strappare i cuori di colpa e di buoni sentimenti.Orrore! Dalla dirige l’orchestra e si limita a fare da controcanto (bene) al pupillo.Un altro personaggio che vive all’ombra del suo monumento.Un bel monumento però.
Voto: meno 10, a Roma scuole chiuse.Pena: potrebbero essercene molte. Non sarebbe male però una soluzione che eviti spargimenti di sangue clamorosi, come nel caso della Calamai.Si potrebbe ibernare il cantante ed ivi mantenerlo per qualche millennio, prevenendo così la possibilità che faccia altri danni devastanti
ArisaLa notte
I tempi della semplicità di Sincerità sembrano lontani anni luce.Passati gli occhialoni, passata la trasgressività del semplice, ora vorrebbe cimentarsi con qualcosa di impegnato e di semitiraggio.Il risultato, benché tecnicamente perfetto, la vede sconfitta.Difficile centrare due hit di successo, però bisognerebbe provarci.Meglio comunque di molto altro ascoltato fino a questo punto.
Voto (di stima) 4Pena: difficile trovarne una, la persona non ispira rabbia e fa il suo mestiere. Qualche blanda minaccia al limite.
Matia BazarSei tu
Massima stima e giù il cappello per chi sa fare la musica sul serio, benché molte formazioni siano cambiate da quel 1978 in cui vinsero il primo Festival.Il pezzo vale molti altri, ma Silvia Mezzanotte, la cantante di ritorno, ha problemi di ritorno.In cuffia, e non ne fa mistero.Difficile comprendere tutto il testo, ma la musica fa il resto.Voto (e siamo già alti ): 4,5 - la successiva sospensione della gara li salva dal rischio eliminazione, dopo l’interpretazione non perfetta.Pena: altro che pena. Altri hanno fatto pena.
Pena è stata fatta dall’organizzazione del Festival, che, con comunicato di Morandi, prende la decisione di sospendere la gara a causa del guasto al sistema del voto, scatenando l’ira dei giurati, nonostante la possibilità di votare, con un nuovo telecomando, tutti i cantanti di Amici.Qualche parolaccia qua e là, fa figo e trasgressivo.E non al giorno d’oggi non c’è niente di più conformista della trasgressività.Poi la serata termina.
Il nostro pronostico:Vigliacca l’Italia se non farà arrivare Emma Marrone tra i primi tre, probabilmente primi due.Vigliacca l’Italia se tutto il Sud non voterà per Gigi D’AlessioInseriamo Chiara Civello come outsider, non sarebbe male, ma tremiamo il traghettatore infernale Carone.Troppo debole il pezzo dei Matia Bazar, troppo deludente Bersani (il cantante), troppo punto interrogativo quello della Fornaciari, troppo Arisa Arisa, troppo dolce Dolcenera, troppo deboli in genere le canzoni.Il festival dell’anno scorso, lasciando perdere la classe di Vecchioni, capace di annientare i luoghi comuni che si nascondevano nella sua canzone, era stato capace anche dalle straordinarie sorprese di Van de Sfroos e La Crus (Mauro Ermanno Giovanardi).Ma soprattutto, per noi che siamo perennemente alla ricerca di una canzone che accompagni le nostre giornate, è inevitabile riflettere su quando si era costretti puntare solo sulla musica, senza immagini di troppo.La sensazione è stata quella di un’intercalare di politically correct mascherato, di riso in bianco camuffato da bagna cauda.L’insulto volgare provocatoriamente combinato, il buonismo panzarottato da un pubblico servile, sempre pronto alle standing ovation o all’applauso rompi silenzio.Il tutto tecnicamente gestito in maniera pietosa da chi probabilmente ha l’appalto garantito da troppo tempo.Scommettiamo che dopo le inevitabili polemiche, arriveranno le scuse e la marcia indietro di Celentano?Domani i cantanti si esibiranno di nuovo.Una minaccia.Ci saranno 4 eliminazioni.Mai così poca musica in così tante canzoni.
Smobilitiamo e ci dirigiamo in sala stampa.Alessandro Salvatico attende paziente col cravattino blu.Non ha diretto la prima serata, ma potrebbe dirigere il dopo Festival.Che però non c’è.Regis invece si offre, con ghigno pazzoide, di accompagnare D’Alessio in albergo a bordo della sua ambulanza, ma questo non si fida.Noi veniamo fermati dal pubblico, che non sfolla e che indica Walter Panero.- E’ lui! E’ lui!- Fermi tutti! - esclama Walter - Io sono Ivano Fossati!- Non dire stupidaggini! Tu sei Walter Panero di Toro News! Ti abbiamo riconosciuto…! Ti leggiamo sempre…- No! Io sono Ivano Fossati, come ve lo devo dire?- Provalo!
E così siamo costretti a salire sul palco dell’Ariston e a cantare interamente La musica che gira intorno, voce Panero, chitarra Saglietti.In più Regis al moog, Brugnoli alle tastiere e Silvia Lachello alla batteria.Standing ovation anche per noi.Travolti dal conformismo…E così sia.
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